lunedi` 21 ottobre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
09.02.2015 IC 7 - Il commento di Astrit Sukni
Dal 1 al 7 febbraio 2015

Testata: Informazione Corretta
Data: 09 febbraio 2015
Pagina: 1
Autore: Astrit Sukni
Titolo: «IC 7 - Il commento di Astrit Sukni»

IC 7 - Il commento di Astrit Sukni
Dal 1 al 7 febbraio 2015


Giordani chiedono vendetta contro lo Stato Islamico dopo l'uccisione di un pilota - bruciato vivo - da parte dei terroristi

I metodi di tortura e di uccisione usati dai jihadisti dello Stato Islamico fanno venire in mente le crociate perpetrate dai cristiani in nome di Dio. Da un anno a questa parte si assiste con cadenza regolare a decapitazioni perpetrate dai jihadisti in nome di Allah e del suo profeta Maometto: una crociata all’inverso. E’ dai tempi dello sgozzamento di Daniel Pearl che vediamo questa barbarie.

Per l’Occidente i roghi sono un lontano ricordo; un ricordo di quando la Chiesa e gli stati europei mandavano al rogo gli eretici. Per la Chiesa cattolica i roghi servivano come purificazione: eliminare il male che possedeva gli eretici. Per la religione musulmana, la cremazione è vietata. Quando è stato diffuso il video del pilota giordano arso vivo dentro una gabbia, ho subito pensato che questi hanno oltrepassato il limite - sempre che ci sia un limite nella barbarie compiuta fino ad oggi - e sono giunti al punto di disprezzare la salma.

Quindi si è ritornati al medioevo. Al periodo delle Inquisizioni. E’ però altrettanto preoccupante la risposta della Giordania, che ha deciso di impiccare Sajida al-Rishawi, la jihadista irachena che era detenuta in carcere, condannata alla pena capitale dal 2005. In tal caso è stata applicata la lex talionis, ovvero la legge del taglione. Quanto accaduto dimostra come il mondo islamico sia fermo al periodo medioevale, quando si applicava la legge del taglione. Ecco perché il mondo arabo non sarà mai in grado di sradicare da solo lo Stato Islamico: perché all’interno della società araba si riaccende lo spirito barbarico che contraddistingue una società non ancora civilizzata, sia a livello culturale sia sociale.

Una risposta forte e chiara deve venire dall’Occidente. Siamo noi che dobbiamo intervenire per sradicare lo Stato Islamico che minaccia l’Occidente e non solo. Lo Stato Islamico non si combatte con la legge taglione e non si combatte coi riscatti. Per i terroristi queste azioni sono una linfa, un nutrimento. L’Occidente deve svegliarsi e agire prima che sia troppo tardi. I curdi ci hanno dimostrato che quelli non scherzano e che se non reagiamo presto li troveremo alle porte dell’Europa. Anzi già lo sono, in Libia.


Astrit Sukni


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT