Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 02/02/2015, a pag. 11, con il titolo "Giordania, il re in difficoltà per il pilota rapito", la cronaca e commento di Maurizio Molinari.
Maurizio Molinari
Manifestanti inneggiano allo Stato islamico in Giordania
La sorte del pilota giordano rapito dai jihadisti dello Stato Islamico mette in difficoltà la monarchia di re Abdullah. Il motivo è che Moaz al-Kassasbeh, caduto a fine dicembre in Siria con il suo F-16, appartiene ai Bararsheh, una delle tribù beduine che costituiscono il perno più importante della stabilità del regno hashemita. I Bararsheh vengono dal Sud della Giordania e sono uno dei clan più numerosi e potenti, con collegamenti diretti con la potente tribù dei Qureish - la stessa del Profeta Maometto - da cui Abdullah afferma di discendere. In una nazione senza risorse naturali dove metà della popolazione è di origine palestinese, i profughi siriani sono 800mila e quelli iracheni altri 200mila, la stabilità della monarchia si regge sull’intesa di ferro fra la corona hashemita e le tribù del deserto. Per questo il re ha compiuto gesti pubblici verso la famiglia del sequestrato: andandoli a trovare a Karak, accogliendoli a palazzo ad Amman e mobilitando l’intero Paese a loro sostegno.
Ma poiché la soluzione tarda, nella famiglia serpeggia la rabbia. Il padre del pilota, Safi Youssef al-Kasasbeh, ha protestato con i famigliari davanti al palazzo reale - senza che la polizia intervenisse per disperderli. In particolare, la famiglia al-Kasasbeh ha svelato di aver suggerito al governo lo scambio fra il pilota e la terrorista Sajida al-Rishawi - condannata alla pena di morte - ben prima che i jihadisti dello Stato islamico (Isis) avanzassero tale proposta. Il rischio per il re Abdullah è commettere errori che gli facciano perdere il sostegno delle tribù beduine, tantopiù che proprio a Kanak vi sono cellule di Isis. Ma se il Califfo dovesse uccidere il pilota Kasasbeh lo scenario sarebbe opposto, innescando una ventata di nazionalismo popolare destinata a rafforzare la traballante monarchia.
Per inviare la propria opinione alla Stampa, telefonare 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante