Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 28/01/2015, a pag. 11, con il titolo "Netanyahu: 'Ma quell'odio c'è ancora'", la cronaca di Maurizio Molinari.
Benjamin Netanyahu
Maurizio Molinari
Viviamo in un’età che vede l’antisemitismo risorgere»: il premier israeliano Benjamin Netanyahu sceglie la cornice dello «Yad VaShem», il memoriale sulla Shoah, per rivolgersi all’Europa. Finora Israele aveva sempre ricordato i sei milioni di vittime dei nazifascisti solo nello «Yom Ha-Shoà» celebrato in aprile, nell’anniversario della rivolta del ghetto di Varsavia, ma quest’anno partecipa anche alla Giornata della memoria. Il premier spiega la svolta con il preoccupante livello di intolleranza che si registra: «Dopo la Seconda Guerra Mondiale vi è stato in Europa un periodo di pausa nell’antisemitismo ma ora questo odio sfrenato ricomincia» con il risultato di far dilagare «pregiudizi, violenza e intolleranza a Parigi come a Teheran, a Bruxelles come a Gaza». «Ciò che distingue questo antisemitismo - aggiunge il premier - è identificare il Diavolo non solo negli ebrei ma anche in Israele». Ma la differenza con il passato è però «che adesso gli ebrei hanno uno Stato, in passato tacevamo ma oggi parliamo e sappiamo difendersi da soli». Da qui la promessa: «Faremo di tutto per impedire all’Iran di avere l’atomica, per scongiurare un’altra Shoah».
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