Piazzapulita: qual è il vero islam?
Commento di Deborah Fait
Piazzapulita. 19.01.2015, titolo puntata: “Europa ti odio”.
Conduce Corrado Formigli.
Ospiti in studio Carlo Panella giornalista, Massimo Fini scrittore e giornalista, Simona Bonafè, PD.
In collegamento Paolo Mieli, saggista; Domenico Quirico giornalista La Stampa, Edward Lutwack, stratega militare.
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Piazzapulita, diretta da Corrado Formigli
La puntata ha inizio con i commenti sul pagamento per il rilascio di Greta e Vanessa, rapite in Siria e liberate, dietro riscatto.
Massimo Fini: ” Il riscatto andava pagato per questioni umanitarie. Dobbiamo capire che siamo in guerra con Islam perché noi gli facciamo la guerra da 10 anni”.
Naturalmente dimenticando tutti gli attentati fatti in Europa da molto più di 10 anni, diciamo 30, con il terrorismo di Gheddafi e Arafat. Dimenticandosi del terrorismo di Hezbollah contro l’Ambasciata americana in Libano, a Beirut, nel 1983, con 220 marines e 56 soldati francesi uccisi. Dimenticandosi del terrorismo di Al Qaeda contro le sedi statunitensi in Kenia e Tanzania nel 1998. Dimenticando gli aerei passeggeri saltati per aria, dimenticandosi infine dell’attacco all’America con l’attentato alle Torri Gemelle. Memoria corta, cortissima quella di Massimo Fini che raggiunge l’apoteosi dicendosi d’accordo con Coulibaly, l’assassino degli ebrei all’ Ipermercato Kasher.
“Coulibaly - dichiara Fini- ha detto che se noi li attacchiamo loro attaccheranno noi e aveva ragione, adesso ci attaccano” e infine: “L’Isis sta combattendo una guerra legittima”!
Che dire? I tiggi ci hanno appena dato la notizia che questa “guerra legittima” ha ammazzato, altri 13 bambini perché guardavano una partita di calcio. Giustiziati sulla pubblica piazza. (Apro parentesi: un altro ammiratore di Coulibaly è Dieudonnè M’bala M’bala, il sedicente comico francese inventore della quenelle, saluto nazista alla rovescia, noto antisemita, che aveva scritto “Je suis Charlie-Coulibaly”. Da notare: non ”Je suis Charlie-Kouachi”, i due terroristi assassini dei giornalisti di Charlie Hebdo, l’ammirazione di Dieudonnè è tutta per l’assassino degli ebrei).
Domenico Quirico: sembrava, comprensibilmente, ancora provato dal suo rapimento. “La vittima ha sempre il diritto di essere aiutata. E’ immorale fare un paragone di valori tra la vita umana e il denaro... fallimento del progetto di integrazione.
Paolo Mieli: è d’accordo per il pagamento ma non con le modalità segrete con cui è stato fatto... altre nazioni occidentali si comportano in modo più trasparente, non è bello appartenere a questa parte di mondo, dice.
Carlo Panella: è stato perfetto. “Le ragazze sono state di un dilettantismo incredibile... Formigli lo interrompe... ancora Panella: “ci sono organizzazioni umanitarie che intervengono in Siria”... interrotto da Formigli, incazzato: Ma allora bisognava lasciarle morire?
Panella: “no, se siete dilettanti non significa che per questo vi lascio morire”... Formigli interrompe ancora...
Panella imperterrito: ”il Giappone ha presentato il conto alla famiglia quando ha dovuto salvare un dilettante giapponese catturato dai terroristi in Iraq... poi continua... Guardate Israele... ( silenzio pesantissimo) Israele, che è un paese in guerra, paga con la liberazione di palestinesi condannati per assassinio pur di riavere il corpo di un soldato ucciso. Israele sa che agisce in clima di guerra e sa che il suo popolo capisce questo estremo sacrificio che fa lo stato...”
Formigli interrompe e cambia discorso. In tre minuti di intervista Panella è stato interrotto dal conduttore almeno 5 volte. Seguono interviste a musulmani in Olanda, il succo, ormai lo sappiamo tutti, è “vi odiamo e vi colpiremo a morte, possiamo avere tutti i passaporti falsi che vogliamo, più di 300 combattenti in Francia, pronti. La gente nel Califfato è felice, ha tutto... ”.
Panella: l’assassinio dei giornalisti non è stato un atto di terrorismo ma di sharia perché hanno introdotto in Europa la legge islamica... solo con gli islamici l’integrazione è fallita...
Formigli si mette a urlare: “ Noooo, non l’islam, siamo noi che dobbiamo fare integrazione...“
Bonafè: integrazione fallita non solo con gli islamici.
Panella insiste: solo con gli islamici.
Formigli sfinito passa oltre e adesso, amici miei, adesso ha inizio l’estasi: arriva finalmente e inevitabilmente l’araba buona, questa volta si chiama Sara, ha 19 anni, carina, indossa il jihab, fa attendere fuori gli uomini perché deve velarsi, allegra, sorridente, dice che non siamo più ai tempi di Gesù o di Mosè... al momento non capisco il nesso, poi... caspita... dimenticavo: Gesù e Mosè erano profeti arabi. Ehhh, si, si, si.
A intervista finita bisognava vedere il volto di Formigli, era letteralmente rapito, in visibilio, continuava a parlare del mondo di Sara, un pezzo straodinario perché ci apre un mondo nuovo, esclamava, una ricchezza di identità diverse e chiedeva a tutti un commento su quella meraviglia “cosa dite della libreria di Sara... Flaubert vicino al Corano... fantastico...”
Fini: “ commovente”.
Boh! A me non veniva da piangere, sinceramente, anzi mi veniva da ridere, una ragazza araba ha dei libri in camera sua e tutti piangono? ( libri, tra l’altro, tutti perfettamente nuovi e rilegati elegantemente come si conviene a una famiglia ricca che però non legge... nel senso che non sembravano libri troppo, come dire, maneggiati, sembravano un po’ messi là apposta... una Madame Bovary attaccata al Corano, beh, sinceramente, pareva troppo anche per la meravigliosa Sara... ma io sono perfida, si sa). Comunque, fosse anche stata una storia vera non capisco perché la normalità debba commuovere e, a parte la evidente preparazione della scenetta – araba buona con libri anche blasfemi -, i commenti dei presenti mi sono sembrati ridicoli, esagerati, dettati da una specie di razzismo alla rovescia. Ci si commuove di fronte a un’araba che, per il momento e spero mai, non fa la combattente? Mah!
Dissertazione in studio sul velo islamico, “sottomissione, marchio di inferiorità” dice Panella, Formigli ormai è disgustato. Alla fine Quirico parla dello sgozzatore ufficiale dell’Isis che in Inghilterra faceva il medico. Come mai questo cambiamento? Da una vita comoda e ricca finire a sgozzare la gente?
Panella, incorreggibile “perché sono come la Hitlerjugend, l’islam è una religione di morte, noi amiamo la morte voi amate la vita, dicono”.
Il povero Formigli sta per avere un attacco di ulcera “non sono gli islamici, urla, sono gli islamisti, bisogna fare la differenza! Sara... guardate Sara... lei non è una religione di morte... se parli così ( rivolto furibondo a Panella) poi è logico che i giornali scrivono “Questo è l’Islam... e ri-urla: questo non è l’Islam”!!! Per dargli il colpo di grazia, Luttwak a un certo punto borbotta “un musulmano colla barba lunga è come se indossasse una divisa nazista”.
Unomattina, diretta da Franco Di Mare
Prima di concludere, per farci la bocca buona, voglio ricordare un altro intervento di Franco Di Mare a Unomattina, il 19.1, ore 7.50: “ gli ebrei sono costretti a ridiventare erranti, scappano dall’Europa perché hanno paura, l’odio islamico alimenta l’antico antisemitismo. Ilan Halimi, un ragazzo ebreo, è stato arso vivo, non ad Auschwitz ma a Parigi, nel 2006. “ http://www.unomattina.rai.it/dl/portali/site/page/Page-659a5e7e-1949-4e2d-b4e4-193b9784ca07.html
Deborah Fait
Gerusalemme Capitale di Israele, unica e indivisibile