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Europa: cambiare le regole del gioco della democrazia, subito Commento di Mordechai Kedar (Traduzione dall’ebraico di Rochel Sylvetsky, versione italiana di Yehudit Weisz) La situazione in Europa è diventata intollerabile: in qualsiasi momento, un appartenente alle migliaia di jihadisti, solo perché infastidito da un film, un articolo o da una caricatura pubblicata su un giornale, afferra il kalashnikov che ha a portata di mano e sparge morte e distruzione nelle sedi di giornali, in negozi, musei, nelle scuole e per le strade. Ci sono vari fattori che indicano la possibilità che il fenomeno si diffonda:
In Francia ci sono quartieri musulmani dove la polizia non mette piede. In Germania ci sono già le “guardie islamiche per il controllo della modestia” che costringono la gente del posto ad adeguarsi alle loro esigenze comportamentali. La conseguenza di questi fattori è che molti musulmani ritengono che l’Europa gli appartenga. Pregano per le strade bloccando il traffico, persino le ambulanze, proibiscono ai supermercati di vendere carne di maiale e bevande alcoliche, impongono alle chiese di cessare di suonare le campane e costringono le donne a vestirsi secondo la legge islamica quando sono fuori casa. L'economia europea - in particolare il mercato finanziario - sta sempre più accogliendo le richieste della Shari’a. Giovani donne europee sono viste come preda legittima per soddisfare i desideri di alcuni immigrati, e la percentuale di musulmani in carcere è molto superiore a quella della popolazione in generale. Questo fatto riflette il profondo disprezzo che gli immigrati e i loro figli provano per lo Stato di diritto europeo. Un collega algerino fuggito dal suo paese trent’anni fa, una volta mi disse: “Gli algerini non si trasferiscono dall’Algeria alla Francia, ma trasferiscono l’Algeria in Francia”. Il problema è peggiore se si considerano i musulmani dell’Africa Centrale - Ciad, Mali, Niger – che si sentono discriminati in base al colore della pelle, non solo per la loro religione, il che spiega perché a Sud del Sahara i musulmani siano coinvolti in atti terroristici: il terrorista che ha attaccato il negozio Hyper Casher e il terrorista che nel 2006 aveva torturato a morte Ilan Halimi, erano di origine africana. La realtà è che oggi l’Europa è un continente che sta adottando rapidamente un’altra cultura. Il sogno di una società multiculturale ha dimostrato di essere solo una delusione: la cultura degli immigrati è basata sulla sicurezza di sé e condiziona con facilità la società europea, che, privata di tutti i valori, non sente il bisogno di difendersi dalla minaccia esterna. Le nazioni europee hanno perso il proprio sistema immunitario, sono in preda a nuove ideologie, di stampo postmoderno, che hanno distrutto lo spirito europeo e annientato la capacità dell’Europa a difendere se stessa e la propria cultura. Si può fare qualcosa? In primo luogo, vorrei chiarire che, da parte mia, non vuole essere né una raccomandazione nè un invito ad un’azione specifica. Si tratta di un elenco di possibili misure che, ogni persona e ogni Paese può, o non può, accettare. In secondo luogo, in Europa ci sono milioni di musulmani che sono arrivati per diventare europei, adottare la cultura europea, abituarsi a vivere in Europa come cittadini, con pari diritti e doveri. Essi apportano un contributo alla società, all’economia e al Paese in cui vivono rispettandone le leggi. Non sono terroristi, non li sostengono e sono sinceramente contro il terrorismo. Uno di loro nascose gli ebrei nella camera frigorifera dell’HyperCasher a Parigi dopo averne spento il raffreddamento . Possa essere benedetto ! Che cosa possono fare, allora, le nazioni europee per affrontare i jihadisti? Una società incapace di garantire la prossima generazione è destinata a scomparire. A ogni musulmano, sospettato di incitare alla violenza, in possesso di un'arma non registrata, che frequenti corsi di formazione sull’uso delle armi o che abbia operato in Siria e in Iraq, deve essere proibito di rientrare o rimanere in Europa, per ordine del governo. Devono essere aperte e controllate le aree in cui le forze dell’ordine in questo momento non osano entrare. Ogni moschea deve avere un sistema di registrazione e di telecamere che consentano alle organizzazioni di sicurezza locali di garantire che nessuna attività sovversiva o anti-governativa si stia svolgendo al suo interno. I discorsi degli Imam devono essere scritti su pagine sottoposte preventimente al giudizio di organizzazioni di sicurezza locali. All’Imam non sarà consentito di parlare se le sue parole, registrate e documentate, non avranno ottenuto il visto. In più, questi discorsi devono essere nella lingua del paese ospitante e, in ogni caso, devono essere identici alla versione del paese di origine. Coloro che non soddisfano tali condizioni non potranno beneficiare di un aiuto finanziario e dovranno tornare nel loro Paese d'origine. Ogni musulmano deve prendere parte a un corso per imparare la lingua locale, la storia e l’inno nazionale del Paese ospitante. Dovrà superare un corso professionale e giurare fedeltà al suo nuovo Paese, alle sue leggi e ai suoi valori. Bigamia e poligamia saranno rigorosamente fuori legge e considerati come un crimine contro le donne. La violenza familiare e soprattutto i delitti d’onore saranno motivo sufficiente per rimandare tutta la famiglia nel paese d'origine. La circoncisione femminile sarà fuori legge e chiunque parteciperà a questa pratica, anche se è la madre della circoncisa, sarà espulso immediatamente dall’Europa. Giornali, radio e televisione saranno luoghi per un dibattito libero e aperto a discussioni sulla religione e sulla tradizione, senza censura sul loro contenuto scritto e parlato, comprese immagini e caricature. La punizione di base per i criminali immigrati sarà il ritorno alla loro terra di origine. Le regole della “correttezza politica” saranno abbandonate e la critica delle religioni, tutte le religioni, diventerà legittima e accettata. Sarà istituito un organismo ufficiale per verificare lo scopo delle organizzazioni, le ideologie, gli obiettivi e il modo in cui intendono raggiungerli. Saranno consentite solo la bandiera del Paese ospitante, quella dell'Unione Europea o di organizzazioni riconosciute dal governo. Le misure di cui sopra possono sembrare gravi e anti-democratiche, ma è semplice ipocrisia credere che una democrazia non debba proteggersi da chi gli è nemico, per ragioni ideologiche e religiose. Le democrazie devono difendere se stesse e i loro cittadini oppure sono destinate a scomparire se non respingono ogni ricetta che possa spingerle al suicidio. E negli Stati Uniti, che cosa sta succedendo ? C’è chi sostiene che è già stato intrapreso un percorso simile a quello dell’Europa, ma con un ritardo di 15 anni. Se non cambierà strada nei confronti dell’islamizzazione, gli Stati Uniti, fra 15 anni assomiglieranno all’Europa di oggi. Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Sudi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi |
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