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Corriere della Sera-Il Giornale Rassegna Stampa
18.01.2015 Terrorismo islamico in Italia: isis, Al Qaeda e imam vari
analisi di Fiorenza Sarzanini, Fausto Biloslavo

Testata:Corriere della Sera-Il Giornale
Autore: Fiorenza Sarzanini-Fausto Biloslavo
Titolo: «Il Viminale controlla 150 estremisti, sono in contatto con Isis e Al Qaeda-In Italia 18 imam estremisti nel mirino dell'antiterrorismo»

Riprendiamo oggi, 18/01/2015, dal CORRIERE della SERA e dal GIORNALE due servizi sul terrorismo islamico che coinvolge il nostro paese.

Corriere della Sera-Fiorenza Sarzanini: " Il Viminale controlla 150 estremisti, sono in contatto con Isis e Al Qaeda "


Fiorenza Sarzanini

ROMA Hanno un lavoro, un regolare permesso di soggiorno, una vita apparentemente tranquilla. In realtà il loro sogno è la jihad , sostenere i «fratelli» che combattono in Siria e in Iraq lì dove il Califfo Abu Bakr al Baghdadi continua a fare proseliti. E, in alcuni casi, unirsi a loro, partecipare alla guerra santa che adesso minaccia l’Europa e tiene in scacco il mondo. Per questo sono stati espulsi dall’Italia. In tutto una decina di stranieri ritenuti «pericolosi per la sicurezza nazionale» e rispediti in patria con un decreto del ministero dell’Interno e l’accordo siglato con le autorità dei Paesi d’origine. Altri ne seguiranno a breve. E si aggiungono ai 13 stranieri mandati via lo scorso anno. Predicatori e personaggi in contatto con i fondamentalisti dell’Isis e di Al Qaeda nei confronti dei quali non ci sono indizi sufficienti per adottare provvedimenti giudiziari, ma elementi ritenuti comunque gravi tanto da obbligarli a varcare la frontiera. In attesa di approvare le nuove norme che introducono il reato per punire chi si allontana dal luogo di residenza per unirsi ai combattenti, il ministro dell’Interno Angelino Alfano decide dunque di intervenire seguendo l’iter amministrativo. Maghrebini, balcanici mediorientali I nomi sono stati segnalati dalla polizia di prevenzione, dai carabinieri del Ros e dall’ intelligence . Si tratta di stranieri che vivono nel centro nord. Sono partiti dall’Africa, dalle regioni balcaniche e dal Medio Oriente. Alcuni frequentano le moschee, altri vivono più defilati, si vedono in luoghi riservati. Non hanno progetti immediati di attentato, nè sembrano in grado di passare all’azione. Ma frequentano i siti internet di matrice jihadista , sono interessati ai manuali di istruzione per la fabbricazione di esplosivi, a quelli di addestramento di tipo militare. Qualcuno ha manifestato l’intenzione di partire. Altri fanno opera di proselitismo tra i propri connazionali. In alcuni casi la motivazione - che rende più veloce la procedura - è la violazione delle norme sull’immigrazione. La maggior parte dei decreti è giustificata però con il pericolo terrorismo e il decreto è firmato dal titolare del Viminale Angelino Alfano. L’istruttoria, avviata dal Comitato di analisi strategica, viene seguita direttamente dal capo della polizia Alessandro Pansa. La maggior parte delle espulsioni dello scorso anno sono avvenute dopo l’attentato del 24 maggio al Museo ebraico a Bruxelles, nel quale sono morte quattro persone. A compierlo sarebbe stato Imehdi Nemmouche di Roubaix, 29 anni, francese accusato di essere entrato in azione dopo essere rientrato da una «missione» in Siria. Il caso più eclatante è stato quello del marocchino Raoudi Abdelbar, imam della moschea di San Donà di Piave, in provincia di Venezia, che aveva incitato i fedeli della moschea alla guerra santa, pregando «Allah di uccidere tutti gli ebrei e così rendere felici i musulmani di tutto il mondo». In Turchia 3.000 estremisti In Italia sono circa 150 le persone finite sotto controllo dopo gli attentati di Parigi alla redazione di Charlie Hebdo e al supermercato kosher. Nomi segnalati dagli apparati di sicurezza europei e americani, ma anche stranieri coinvolti negli anni scorsi in indagini avviate dalle procure di mezza Italia e in controlli casuali. Obiettivo è verificare nuovamente i loro contatti, eventuali collegamenti con persone finite sotto inchiesta in altri Paesi. L’allarme rilanciato dai servizi di intelligence di numerosi Stati europei riguarda le cellule dormienti e dunque è necessario verificare anche quanto emerso in passato. Paese strategico si rivela la Turchia, via di transito per siriani e mediorientali che vogliono raggiungere il vecchio Continente. Secondo un dossier diffuso dagli 007 di Ankara «sono almeno tremila le persone che hanno legami con lo Stato Islamico e a loro vanno aggiunti almeno 1.000 turchi che sono già andati a combattere con le truppe del Califfato». Proprio di questo Alfano ha parlato due giorni fa con il ministro dell’Interno Efkan Ala, durante un vertice bilaterale per chiedere collaborazione in materia di terrorismo e immigrazione.

Il Giornale-Fausto Biloslavo: " In Italia 18 imam estremisti nel mirino dell'antiterrorismo " 

 

In Italia, gli imam estremisti nel mirino dell'antiterrori-smo, che rischiano di venire espulsi, sarebbero 18. Un centinaio in tutto sono gli elementi sotto controllo per attività jihadista. Secondo una fonte del Giornale in queste ore sarebbero state eseguite due espulsioni di un egiziano e un marocchino a Milano, anche semancaunaconferma ufficiale. Non si tratterebbe di predicatori, ma di personaggi responsabili di propaganda islamica anti occidentale. Il Giornale è in possesso di una lista parziale di nomi di predicatori, in diversi casi fai da te, che sarebbero «attenzionati» dalleforzedell'ordine. Non solo peri sermoni ed i post su Face-book, ma per i contatti con imam itineranti giunti a predicare in Italia e poi arrestati nei loro rispettivi paesi. Nel Nord sarebbero nel mirino quattro predicatori di origini yemenite, che hanno contatti con una scuola teologica di San'a, la capitale dell'ex regno di Saba. Questa scuola è sospettata di collegamenti con il braccio armato di Al Qaida nella penisola arabica, che ha rivendicato la strage nella redazione di Charlie Hebdo a Parigi. Un predicatore nordafricano considerato pericoloso si trovainun capoluogo di provincia del Veneto, ma potrebbe rischiare l'espulsione anche l'imam o pseudo tale di un quartiere di Roma. Nel centro Italia dovrebbe essere sorvegliato un altro predicatore vicino ai Fratelli musulmani. Oltre agli yemeniti ed i nordafricani sarebbero finiti nella lista delle possibili espulsioni gli imam di origine balcanica. Alcuni in Lombardia, altri in Toscana, ma non mancano predicatori sotto la lente nel Nord Est. Il Viminale sta valutando le loro posizioni perun eventuale provvedimento di espulsione «per motivi di sicurezza nazionale».Unafontedelsito d'informazione Huffington Post ha confermato che «sitratta dipersone, diciamo pure predicatori, nei cui confronti non ci sono gli estremi perprocedere all'arresto o ad altre forme di interdizione e di cui però è dimostrata l' attività di proselitismo in chia-veintegralistaeantioccidenta-le». Gli imam arischio vengono individuati anche attraverso i percorsi in Italia dei predicatori itineranti stranieri, ancora più pericolosi. Fra l'agosto ed il settembre dello scorso anno è stato arrestato in Bosnia, Bilal Bosnic ed in Kosovo, Shefqet Krasniqi. Il primo era stato inviato diverse volte nel nostro paese a Pordenone, Cremona, Bergamo e Siena. I suoi sermoni in Italia erano sempre normali, ma dietro le quinte faceva da tramite per l'invio di volontari della guerra santa in Siria, come Ismar Mesinovic, l'imbianchino di Longarone poi morto in combattimento. Krasniqi, imam della grande moschea di Pristina, è stato invitato a Grosseto nel 2013 e ha girato in altri centri legati ai gruppi islamici albanesi. Dopo l'arresto in settembreperun' inchiesta sui miliziani kosovari del Califfato ètomato in libertà con l'obbligo di fuma ed il divieto di pronunciare sermoni. Altre tracce seguite dagli investigatoririguardano lavisita in Italia del 2013 di Musa Cerantonio, un australiano conpapà calabrese, che si è fatto fotografare davanti San Pietro con una bandiera nera dell'Islam. Il predicatore fai da te, che spopola sulweb, è stato arrestato lo scorso anno nelle Filippine e rispedito in Australia. Almeno un imam probabilmente «attenzionato» si è fatto immortalare durante il suo viaggio in Italia con Cerantonio, che era stato invitato pure in una moschea del Coordinamento associazioni islamiche di Milano. Gli estremisti a rischio espulsionepredicherebbero soprattutto in Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Lazio. L'ultimo caso, del 25 luglio scorso, è quello dell'imam fai da te di San Donà di Piave, Abd al-Barr al-Rawdi. Riferendosi agli ebrei aveva pregato: «Oh Allah contali tutti, annientali tutti, non ne tralasciare nemmeno uno (...) Oh Allah semina il terrore nei loro cuori». Un pesce piccolo rispetto a Hosni Hachemi Ben Assan, l'eximam della moschea di Andria, in Puglia, condannato il 24 settembre a 5 anni e 2 mesi per terrorismo internazionale. Il predicatore aveva legami con Sharia 4, farete della guerra santa in Belgio, a cui fanno riferimento i 13 arrestati delle ultime ore, dopo lo scontro a fuoco con i terroristi che si preparavano a colpire Bruxelles.

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