Gentilissima Redazione,
sono una cattolica credente, che vive un anticipo di Paradiso ogniqualvolta fa la Comunione e prega ogni giorno perché ogni uomo creda in Cristo, per la convinzione che in Lui sia la vera felicità per ogni uomo, che "per mezzo di Lui" è stato creato.
Perciò non ho mai subito il fascino dell'Islam e non sono interessata a difenderlo od elogiarlo.
Mi chiedo, tuttavia, se sia giusto e saggio, da parte di chi non è musulmano, sostenere che la vera interpretazione del Corano sia quella dei terroristi.
Se, come scrive Valentina Colombo, non esiste un'Autorità suprema abilitata ad interpretare la dottrina islamica in modo vincolante per tutti i musulmani, perché l'interpretazione contraria ai diritti umani dovrebbe essere quella corretta?
Quale titolo abbiamo per dire a quanti si professano musulmani e, con grave pericolo per se stessi, difendono la dignità e libertà umane, che non sono veri musulmani?
E che cosa propongono quanti considerano l'Islam insanabilmente contrario alla libertà e fonte inevitabile di violenza ed oppressione? Di dichiararlo "religio illicita" ed escludere la libertà religiosa per i musulmani? Che cosa ne sarebbe della nostra stessa libertà?
E sarebbe saggio inimicarci oltre un miliardo di musulmani? Saremmo in grado di sostenere uno scontro simile?
Sono convinta che dobbiamo, invece, ricominciare a valutare semplicemente tutti i comportamenti alla luce dei nostri valori e regolarci di conseguenza, senza sconti per alcuno. (Per parte mia, confronto sempre tutto con il Decalogo e alla sua luce difendo il sistema di libertà che si è faticosamente affermato in Occidente).
Ciò, naturalmente, comporta verificare se, in Italia, in Europa, in Occidente, abbiamo ancora dei valori comuni sui quali non intendiamo transigere e per i quali siamo disposti a morire.
Temo avesse ragione il card. Biffi quando diceva che l'Europa o ridiventerà cristiana, o diventerà musulmana o, per usare le parole lette in questi giorni su un sito cattolico (forse Tempi o La nuova bussola quotidiana), il problema sia se la nostra fede sia o no più forte di quella di chi ci ha dichiarato guerra.
Prego ardentemente che riusciamo in fretta a comprendere la bellezza di ciò che fra tanti orrori abbiamo costruito negli ultimi tremila anni e la necessità di difenderlo.
Molto cordialmente,
Annalisa Ferramosca
IC è uno spazio che ospita opinioni differenti. Il problema, in questo caso, è legato al fatto che l'islam viene declinato per lo più in un senso che esclude la tolleranza per altri sistemi di valori. Le voci contrarie interne all'islam ci sono, ma sono purtroppo ampiamente isolate.
IC redazione