Ho visto con commozione l'intervista alla compagna del direttore di Charlie Hebdo, non era d'accordo con lo slogan dei manifestanti Je suis Charlie, perchè, ha detto, fra le lacrime, che i manifestanti sono vivi, mentre il compagno della sua vita è stato ucciso. Queste parole mi hanno ricordato il pezzo di Elena Loewenthal sulla Stampa di stamattina, controcorrente, rispetto a quanti si sono dichiarati colpiti dalla strage compiuta dagli islamisti, fra i quali tanti loschi figuri - anche giornalisti- che fino a ieri difendevano a spada tratta le ragioni degli odiatori di Israele e dell'Occidente. Ma anche le varie reti tv italiane hanno trasmesso oggi tutta una serie di interviste sul tema 'islam religione di pace', una bugia pazzesca.
Giorgio Sassone
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L'articolo di Elena Loewenthal ( la stampa 9/1) ripreso da IC e' davvero straordinario. La parte finale , dove chiede se tutti quelli che hanno scandito Je suis Charlie sarebbero stati disposti a farlo lo stesso il giorno prima quando '' Charlie '' era ancora vivo e' un esempio di coraggiosa lucidita'.
Aggiungo che , francamente , per quel che mi riguarda , sono un po' stufo di tutte quelle matite e di tutti quei cartelli.
PS Va notato che pochi giornalisti armati di '' matite di circostanza'' , hanno sottolineato che gli attacchi terroristici sono stati in chiave antisemita, sia per l'origine di vari vignettisti , sia per l'assalto al negozio kosher. Gli assasini non erano cani sciolti , insomma. Va infine notato che le manifestazioni striminzite di solidarieta' in Italia hanno visto sempre una presenza di sparuti gruppetti di '' islamici buoni '' inquadrati dall'Ucoii , cioe ' i fratelli musulmani italiani.
Dan
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Certo, mollare tutto e trasferirsi è triste e faticoso. Ma adesso è possibile senza rimetterci molto; fra un po' potrebbe diventare mooolto pericoloso, anche "quoad vitam" ..! Si decideranno finalmente gli Ebrei francesi ad ascoltare le parole che pronunciò Arik Sharon dieci anni fa? "Ebrei, lasciate la Francia! Troppo razzismo. Venite da noi!"
Andrea Citone
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Gentilissima Redazione,
quando l'11 settembre 2001 gli attentati negli Stati Uniti sconvolsero l'Occidente, un giornale italiano pubblicò un editoriale intitolato "Siamo tutti americani". Io pensai, con un brivido, che eravamo diventati tutti israeliani (in Israele era iniziata da quasi un anno la c.d. seconda intifada): con sgomento, perché, mentre pregavo che Israele potesse godere come noi di pace e sicurezza, l'area della violenza si estendeva. Ora, dopo le scene di guerra e barbarie viste nel cuore dell'Europa, quel pensiero si rafforza: e non mi sentirò tranquilla finché questa consapevolezza non si sarà sufficientemente diffusa in Europa, finché non avremo il coraggio di dire a voce alta: "Siamo tutti israeliani". E di regolarci di conseguenza. Con profonda partecipazione al dolore di tutte le famiglie in lutto, i miei più cordiali saluti,
Annalisa Ferramosca
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Spettabile Redazione di "Informazione Corretta", stasera, vedendo un rappresentante dell'UCOII al programma "Porta a Porta", ho rammentato i collegamenti tra l'UCOII stessa e i "Fratelli Musulmani". Ho reperito in internet un articolo interessante che vi segnalo
:http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/SoleOnLine4/Italia/2010/03/moschee-falso-waqf-rischio-soldi-indipendenza.shtml?uuid=dcbe4670-3434-11df-94b9-a4b4a5494bfd&DocRulesView=Libero
Cordiali saluti,
Davide Cucciati
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Dopo le azioni terroristiche di questi giorni a Parigi, se in futuro i buonisti si metteranno a criticare la politica di autodifesa del governo di Israele verso Hamas e gli altri nemici dello Stato ebraico, mi verrà voglia di insultarli. Non che voglia non ne avessi anche prima, sia ben chiaro.
Gian Contardo Colombari 9/01
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Grazie grazie a Deborah Fait per la sua lucida e sempre precisa analisi , l'idiozia che ci circonda e l'odio antisemita sono la causa profonda del declino dell'occidente. I valori che erano alla base delle nostre democrazie sono stati svenduti e traditi .
Un abbraccio
Raffaele Palermo
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