Islam/la sfida: Le parole chiave per capire 11/01/2015
Islam/la sfida: Le parole chiave per capire Commento di Angelo Pezzana
Una lettura attenta delle dichiarazioni provenienti dalle comunità islamiche - in Italia, ma non solo - a commento delle stragi del terrorismo islamico a Parigi, ci aiuta a capire perchè la soluzione non sta in una 'giusta comprensione' dell'islam, ma, al contrario, lo indicano come la vera causa di quella che Samuel Huntington -accusato soltanto per avere anticipato i tempi- aveva definito 'scontro di civiltà'. Scontro che adesso possiamo tranqullamente chiamare guerra. Sin dall'inizio degli attacchi terroristici, prima contro gli ebrei e Israele, poi contro i cristiani nei paesi islamici, i segnali c'erano tutti, ma venivano ignorati o sottovalutati. Se ne attribuiva la responsabilità al conflitto israelo-palestinese, e le analisi si fermavano lì, rivelando l'abissale cecità dell'Occidente nei confronti del mondo islamico, insieme al mai spento 'odio antico' verso gli ebrei, quindi contro Israele. Ma da quando le spaventose stragi compiute da quello che viene ancora definito 'fondamentalismo islamico' hanno portato in primo piano le vere motivazioni delle carneficine che insanguinano il mondo -fino a ieri soprattutto le società musulmane- oggi il silenzio dei 'moderati' non basta più, da più parti viene chiesto ai 'moderati' musulmani di parlare, dire finalmente da che parte stanno, tacere non è più sufficiente . Quale è stata la risposta ? La riscoperta di una islamofobia che non è mai esistita, essendo sempre stata una attenta analisi del pericolo rappresentato per i paesi democratici dall'islam, rivelatosi per quello che contiene di insegnamento per distruggere i nostri stili di vita. Divenuto il reale nutrimento della 'cultura' del terrorismo. Ma se parlare era divenuto indispensabile, ecco la nuova, ipocrita, scelta per esibire una inesistente differenza fra estremismo e moderazione.
"Prendiamo le distanze" è sostanzialmente la scelta fatta, accompagnata da vaghe condanne per i crimini commessi, ma sempre sotto tono. Ed è logico che sia così, l'islam -a differenza dei tutte le altre- non è soltanto una religione, è una dittatura teocratica in salsa nazista, che si propone la conquista del mondo infedele, cioè il nostro. Fin da Maometto è sempre stato così, una religione burla che ha scopiazzato dalle precedenti - ebraismo e cristianesimo- qualche bella frase per nascondere dietro parole come pace e amore, il proprio progetto totalitario di morte.
Queste 'distanze' vanno quindi respinte al mittente. Se è questa la società che vogliono, la realizzino lontano dalle nostre, che dovranno imparare a difendersi da questo Male assoluto che di umano non ha mai avuto nulla.