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Informazione Corretta Rassegna Stampa
30.12.2014 I cristiani in Israele: il discorso di Netanyahu e la disinformazione di Sette
Critiche al settimanale del Corriere della Sera

Testata: Informazione Corretta
Data: 30 dicembre 2014
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: «I cristiani in Israele: il discorso di Netanyahu e la disinformazione di Sette»

Riprendiamo il testo del videomessaggio di auguri di Natale del premier israeliano Benjamin Netanyahu, in cui sottolinea l'eccezione rappresentata dal suo paese in fatto di libertà religiosa. Il testo, a cura di Luca Marcolivio, è stato pubblicato dal sito cattolico Zenit alla pagina http://www.zenit.org/it/articles/il-sostegno-di-netanyahu-ai-cristiani-del-medio-oriente

Segue il nostro commento ad alcuni stralci da articoli di Sette, il settimanale del Corriere della Sera.

Il sostegno di Netanyahu ai cristiani del Medio Oriente


Benjamin Netanyahu

“Auguro un buon Natale ai cristiani di Israele e di tutto il mondo”. Si apre con queste parole il videomessaggio diffuso mercoledì sera dal premier israeliano Benjamin Netanyahu. Affermazioni senza precedenti nel campo del dialogo interreligioso, particolarmente significative se si tiene conto che arrivano da un leader politico. “Il Natale è un’occasione speciale per trascorrere del tempo con i propri cari e per celebrare la più importante delle feste sacre”, ha detto Netanyahu. Il premier israeliano non si è limitato agli auguri ma si è anche detto “sicuro” che i cristiani si ricorderanno dei loro correligionari “meno fortunati” del Medio Oriente che “stanno sperimentando un momento difficile”, segnato “violenze, persecuzione e paura”, diventate per loro “quotidianità”. Nel fosco scenario mediorientale, ha sottolineato Netanyahu, Israele rappresenta “l’unica eccezione” in fatto di libertà religiosa, la quale è accolta come un “principio sacro”. I cittadini israeliani di religione cristiana, ha ricordato il premier, godono infatti di “uguali diritti, sanciti dalla legge israeliana”. In coincidenza del Natale, Netanyahu ha ricordato “l’eredità e i valori comuni” che uniscono ebrei e cristiani e che li contrappongono all’“estremismo” e all’“odio” che essi “mai accetteranno”. “Da Gerusalemme, l’eterna capitale degli Ebrei, la città della pace, mi unisco ai cristiani, in particolare quelli del Medio Oriente, in una comune preghiera per un mondo più pacifico e tollerante”, ha detto in conclusione il premier israeliano, prima di ripetere i propri auguri di buon Natale e felice Anno Nuovo.

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Le pagine di Sette sono palcoscenico per la disinformazione settimanale su Israele. In un articolo redazionale, dal titolo "Natale multireligioso", viene descritta la cerimonia del Natale a Jaffa, in Israele. Sette, non senza stupore, sostiene che sia "la prova che, nonostante le divisioni e gli episodi di violenza, Israele abbia anche un'anima che ambisce al dialogo e alla pace. In attesa che anche al di fuori delle festività possa restare lo stesso clima di tolleranza".
Viene del tutto ignorata la realtà dei fatti: mentre in tutto il Medio Oriente islamico i cristiani vengono discriminati, perseguitati, costretti alla fuga, uccisi, in Israele godono di pieni diritti e formano una comunità integrata nello Stato ebraico. Per farsi un'idea della situazione dei cristiani in Israele e nei territori palestinesi, rimandiamo al Commento IC7 pubblicato in rassegna stampa il 29/12/2014:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=56565


Stefano M. Torelli

A fianco di questo articolo Sette pubblica il commento di Stefano M. Torelli, che si sofferma sulla necessità di cemento a Gaza dopo la guerra dell'estate scorsa - voluta da Hamas, anche se Torelli non lo ricorda -. Da Israele penetrano a Gaza ogni giorno beni di ogni sorta, inclusi materiali da costruzione che spesso vengono utilizzati non per edificare infrastrutture civili, ma per costruire bunker per i leader di Hamas - peraltro preclusi ai civili di Gaza - e "tunnel della morte" che penetrino in Israele e consentano di portare la morte tra città e kibbutzim limitrofi.
Torelli è sempre ostile a Israele, ci chiediamo quale sia la ragione per la quale gli è stata concessa una pagina sul supplemento di un quotidiano che dovrebbe distinguersi per correttezza nell'informazione. Perchè non va a Gaza a sfogare la sua antipatia verso Israele ? Lo fece già prima di lui Vittorio Arrigoni...

Per inviare la propria opinione a Sette, cliccare sulla e-mail sette@corriere.it


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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