Riprendiamo da ANSA di oggi, 24/12/2014, la notizia delle dichiarazioni di Padre Pierbattista Pizzaballa sulla lettera del Papa ai cristiani dal titolo "Pizzaballa, lettera Papa incoraggiamento per tutti".
Ci fa piacere che Padre Pizzaballa si sia rallegrato per la lettera ai cristiani di Papa Francesco.
Purtroppo non possiamo non notare come in entrambi i documenti non sia presente uno straccio di valutazione sulla condizione dei cristiani in Israele. E' una vergognosa omissione, che non fa onore né al Papa, né al suo rappresentante che vive e lavora in totale sicurezza in Israele - anche se entrambi sostituiscono, nelle proprie dichiarazioni "Israele" con la definizione di "Terra Santa".
Ecco la notizia:
Padre Pierbattista Pizzaballa Papa Francesco
La lettera del Papa ai cristiani è un richiamo alla comunità internazionale, è un appello a fermare il male prodotto dal terrorismo e una richiesta a tutti i leader religiosi prendere posizione contro il fondamentalismo. È una bella Lettera e un incitamento per tutti i cristiani, commenta ai microfoni di Radio Vaticana il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa. «È uno scritto che mi ha colpito molto, perché è chiaro, molto chiaro, nel descrivere la situazione che vivono i cristiani, ma non è pessimista, incoraggia la comunità cristiana alla sua missione, che è quella di rendere testimonianza con una santità di vita, chiama il male per nome, terrorismo che deve essere condannato», afferma il padre custode. «Ci sono poi anche degli elementi molto importanti, come il dialogo ecumenico ed interreligioso: di fronte a queste situazioni non ci si deve chiudere, ma ancora di più bisogna guardare all'altro nel dialogo e nel rapporto che sono essenziali e che non hanno alternative. Non c'è altra strada, lo dice espressamente. Quindi, rifiutare ogni forma di parzialità, che è la condanna di questa terra». «Il dialogo interreligioso è necessario, perché non c'è altra scelta - dice ancora Pizzaballa -. Nel dialogo interreligioso bisogna però anche chiedere ai nostri fratelli musulmani chiarezza nel condannare queste forme di degenerazione dell'islam, perché altrimenti il dialogo sarebbe basato su qualcosa di falso. È una chiarezza che è importante, allo stesso tempo è anche importante non cedere al disfattismo, allo scontro di civiltà, alla chiamata alle armi, perché non hanno prospettiva». A proposito di come verrà accolta l'iniziativa del Papa, «io credo che già la Lettera in sè, che non era stata preventivata e che non fa parte di alcuna tradizione, è un gesto di attenzione molto importante, che sarà sicuramente molto gradito - osserva il custode di Terra Santa -. È poi anche una indicazione di metodo e una indicazione di via da seguire per tutte le comunità cristiane. Di fronte ai drammi che tutti stiamo assistendo era necessario darci una indicazione e un richiamo autorevole e forte. E questo era quello di cui avevamo proprio bisogno».
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