Riprendiamo da LIBERO di oggi, 21/12/2014, a pag.12, con il titolo " Missile da Gaza. Israele risponde con un raid aereo", la cronaca di Mirko Molteni.
A differenza di Libero, che riporta un titolo corretto, prima il lancio del missile da Gaza e poi la risposta di Israele, molti altri giornali e TV hanno titolato SOLTANTO la reazione di Israele, impedendo ai lettori di capire l'accaduto. La solita, vecchia e ignobile abitudine di titolare in modo da poter addossare la reasponsabilità a Israele. Citiamo, fra i tanti:
IL MESSAGGERO: "Lancio di missile e Israele colpisce Gaza"
L'OSSERVATORE ROMANO: " Raid di Israele sulla Striscia di Gaza"
TELEVIDEO: " Israele attacca la Striscia di Gaza"
Forse Mirko Molteni non è mai stato in Israele, lo si deduce dalle imprecisioni contenute nel suo pezzo. Intanto inizia con la risposta di Israele invece di citare il lancio del missile da Gaza. Soltanto DOPO è avvenuta la reazione, ovvia, da Israele. Una rezione legittima, non una 'rappresaglia', termine scorretto. La ricostruzione del conflitto estivo è poi visto unicamente dalla parte di Hamas, non una parola sulle migliaia di missili piovuti su Israele. Il clima non si è poi 'appesantito' per le elezioni imminenti in Israele, ma perchè l'Anp ha chiuso con i colloqui di pace con Israele, scegliendo la strada delle richieste anti-Israele alle organizzazioni internazionali.
L'Egitto ha aumentato le proprie difese contro Hamas, che poi abbia aperto il valico con Gaza è una misura di carattere umanitario che non muta il rapporto Egitto/Gaza. Israele non ha mai chiuso ermeticamente il confine con Gaza, possono entrare e uscire tutti quelli che hanno i documenti in ordine. Gli arabi cristiani poi, a Gaza e nei territori, hanno sempre trovato in Israele la massima collaborazione.
Perchè Molteni non va a farsi un giro da quelle parti ?
Ecco l'articolo:
Per la prima volta da agosto,aeroplani da caccia con la stella di David sulle ali son tornati su Gaza per bombardare una base di Hamas. I caccia israeliani, pare F-16 Sufa, hanno colpito la postazione vicino a KhanYunis. Stando a un portavoce militare israeliano, colonnello Peter Lerner, il raid è una rappresaglia per il lancio, venerdì, di un razzo che da Gaza ha colpito Israele, per fortuna senza fare vittime, essendo caduto in un campo a Eshkol. Anche l’incursione israeliana di ieri non ha cagionato danni a persone, ma solo a installazioni. Vacilla dunque la tregua seguita ai quasi due mesi di guerra che quest’estate hanno visto israeliani e palestinesi spararsi addosso fino a uccidere 2200 persone, per il 96% palestinesi. Il clima s’è appesantito negli ultimi giorni con la caduta del governo di Netanyahu, che vuol vincere le elezioni anticipate di marzo con una coalizione nazionalista, e con la presentazione all’ONU da parte dei palestinesi di una bozza di risoluzione per chiedere a Israele il ritiro sui confini del ’67.Ma non mancano segnali concilianti. Ieri l’Egitto ha riaperto il valico di confine di Rafah, chiuso dal 24 ottobre, per far rientrare a casa i palestinesi bloccati sul suo territorio, mentre Israele consente da venerdì a 700 palestinesi cristiani di uscire da Gaza e visitare i parenti in Cisgiordania o nello stesso Stato ebraico per le feste di Natale.
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