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Il commento di IC7 di Davide Romano titolato “l’antisemitismo dell’estrema destra si salda con quello dell’estrema sinistra, anche in Italia” tratta un tema importante e fondamentale per capire le dinamiche caratterizzanti la società italiana. La convergenza della fazioni politiche estreme non è nuova nel panorama politico nostrano. Leggendo le ottime parole di Davide Romano, mi sono sorti in mente immediatamente numerosi esempi a tal proposito, come Franco Freda e il nazimaoismo, nonché Pino Rauti e il teorizzato “sfondamento a sinistra”. Dal dopoguerra l’estrema destra e l’estrema sinistra sono accomunate da caratteristiche comuni quali l’anticapitalismo, l’antiliberalismo e l’antisionismo in nome di ideologiche salvifiche, messianiche, autoreferenziali e manichee. Israele assurge a vero e proprio faro per le libertà dell’individuo; in esso convivono numerose minoranze senza alcuna discriminazione da parte dello Stato. Marciare al suo fianco vuol dire opporsi a quelle ideologie che considerano la vita umana come un “mezzo” e non come un “fine”. Come non citare Kant? “Agisci in modo da considerare l'umanità, sia nella tua persona, sia nella persona di ogni altro, sempre anche come scopo, e mai come semplice mezzo.”. Israele era ed è rappresentato come uno Stato privo del diritto di esistere, oppressore dei più deboli e nato grazie all’”oro” (ad esempio sulla pagina facebook di “Forza Nuova Castelli Romani” si può leggere un post del 2012: “Si deve cominciare a risolvere il problema dalla situazione palestinese e, siccome è terra da secoli del popolo di Palestina ed Israele l'ha comprata con l'oro e versando molto sangue innocente nel 1948 (la dice lunga il fatto che già nel 1949 Israele viene già fatta entrare nell'ONU), è giusto risolvere la situazione a favore dei legittimi abitanti della cosiddetta Striscia di Gaza.”). Nessuna parola riguardo la legittima aspirazione del popolo Ebraico a edificare una propria Nazione, nessun riferimento riguardo la tragedia dei pogrom e all’ambizione doverosa degli “olim” della prima Aliyah, durante la seconda metà dell’ottocento, nessun accenno ai piani di spartizione falliti a causa della volontà araba di non permettere la creazione di Israele (Commissione Peel 1937 e Piano di Spartizione UNSCOP del 1947), nessuna menzione al fatto che la guerra del 1948 non sia stata dichiarata da Israele. Ci si scorda, soprattutto, che uno Stato palestinese non è mai esistito. Anche la recente crisi di Gaza ha evidenziato la convergenza tra estrema destra ed estrema sinistra: a titolo meramente esemplificativo si ricordino uno striscione a Massa di Forza Nuova durante l’estate appena trascorsa (“Israele terrorista, stop al genocidio a Gaza”) e le espressioni utilizzate da Rifondazione Comunista su internet (“Gaza in assedio permanente” o “Israele bombarda Gaza. Non è difesa”). Non è rintracciabile alcun richiamo al ruolo terroristico di Hamas, al lancio dei missili da strutture sensibili quali scuole e ospedali, ai tunnel costruiti a spese della vita di bambini palestinesi, e costati milioni di dollari, per proteggere le armi e i leader dell’organizzazione governante Gaza (nonché per entrare nelle territorio israeliano). Gli opposti ma spesso identici estremi politici italiani sembrano immemori di dati di fatto incontestabili a favore di Israele: non è stata dimostrata l’esecuzione di alcun bombardamento indiscriminato (anzi, si pensi alla tecnica del “roof knocking”); lo Stato ebraico utilizza le proprie strutture sanitarie per curare anche i Palestinesi e prova a implementare la qualità della vita a Gaza mediante strutture quali la “Coordination and Liaison Administration of the Gaza Strip”. È doveroso combattere le rappresentazioni menzognere di Israele per difendere l’unica democrazia pluralista in Medio Oriente fondata da un popolo che, dopo innumerevoli secoli, ha edificato la propria nazione. Nello scenario attuale, in un’Europa vittima delle lobbies antisioniste, criticare Israele conferisce una sorta “patente di legittimità” soprattutto in certe nicchie del mondo intellettuale e politico. È necessario avversare gli opposti estremismi desiderosi di rinvigorire i pregiudizi, purtroppo ancora diffusi, nei confronti di Israele e del popolo Ebraico. Epoche di crisi economiche come quella in corso costituiscono terreno fertile per ideologie totalitarie che riporterebbero indietro le lancette della Storia. Davide Cucciati Link al commento di IC7 di Davide Romano: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=56321 Molto giusto il suo commento, se poi aggiungiamo il voto del parlamento europeo, ora più che mai Israele ha bisogno dell'aiuto di tutti coloro che non hanno dimenticato la storia del '900. IC redazione |
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