Disinformazione ed omertà
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Cari amici,
alla lista dei parlamenti europei che hanno votato mozioni per il riconoscimento dello “Stato di Palestina” si sono aggiunti nei giorni scorsi quello portoghese, quello iralndese e anche il Senato francese, sia pure con una esigua differenza di voti.
Per quel che conta, hanno scritto una lettera in questo senso anche i segretari generali dei tre maggiori sindacati italiani (Cgil, Cisl e Uil), sottraendo per questo prezioso adempimento internazionalista il tempo che giustamente adoperano senza soste per partecipare alle lotte interne al Partito Democratico, all'organizzazione di scioperi che l'Autorità di garanzia ha dichiarato illegali, e in genere per cercare di impedire ogni riforma economica e sociale di cui l'Italia ha evidente e urgente bisogno ma che, per il semplice fatto di realizzarsi, scalfirebbe il loro potere di veto.
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Ma trascuriamo questa sublime testimonianza e andiamo al sodo. Non c'è mai stata, nella storia d'Europa una tale concordanza di amorosi sensi fra i parlamenti nazionali, mai si è esercitata una così larga e simultanea pressione dal basso sull'Unione Europea.
Che la democratizzazione politica dell'Europa passi dall'odio per Israele? Sarebbe certamente un caso curioso. Fatto sta che parlamenti, governi, sindacati, intellettuali stanno entusiasticamente accogliendo l'appello degli amici di Hamas che praticano il boicottaggio all'estero e il sabotaggio in Israele e di quei nobili e generosi personaggi politici e intellettuali israeliani che per difendere il loro mercato hanno richiesto il riconoscimento.
E bisogna ammettere, anche chi non li ama per mille altri motivi, che alla testa di questo altruistico riconoscimento vi è solo la sinistra. Sono finiti i tempi bui in cui gli antisemiti stavano solo a destra, e un danno a tutti i sinceri nemici degli ebrei di idee progressiste che si sentivano legittimi eredi delle idee di Marx e di tanti altri socialisti antisemiti.
Ora in questo campo come in tanti altri è la sinistra a dare il buon esempio
E tanto dà il buon esempio che ignora alcuni fatti che, se non si trattasse di Israele, certamente giudicherebbe cruciali.
Non sto parlando solo del terrorismo, che spesso è stato scusato a sinistra: si sa, anche le brigate rosse furono a lungo per la sinistra “compagni che sbagliano”.
E non sbagliavano invece, almeno non si diceva che sbagliassero, i terroristi algerini contro la Francia (che appena raggiunta la “libertà” naturalmente si trasformarono nei pretoriani di una feroce dittatura); non sbagliavano e non sbagliano per un settore più “radicale” della sinistra quei terroristi baschi che persone rispettabili come Savater hanno definito nazisti; non sbagliavano per la musa del cinema progressista Von Trotta neppure i terroristi tedeschi della banda Baader Meinhof (un consiglio: prima di guardare il film sulla Arendt, se intendete farlo, fatevi una ripassate del vecchio “Anni di Piombo”, è molto istruttivo).
E certamente la sinistra non è tanto sensibile al carattere autocratico e corrotto di chi governa lo “Stato di Palestina”, ai jet privati e ai grandi alberghi degli inviati di Hamas in trasferta, agli affari milionari del figlio di Abbas e del resto della nomenklatura o piuttosto cleptocrazia di Ramallah, all'inamovibilità di una dirigenza che si perpetua per cooptazione.
In fondo non è accaduto così sempre nelle “democrazie popolari” di tutto il mondo? Quando mai c'è stato un leader comunista che abbia lasciato il potere in seguito al risultato di un'elezione? E quando mai le famiglie dei leader comunisti al potere e anche dei loro portaborse e reggicoda hanno vissuto in dignitose ristrettezze?
Né gli importa che nel “libero stato di Bananas (pardon, “Palestina”) si facciano elezioni vere, naturalmente. Quando mai si sono fatte nell'Urss o in Cina o a Cuba? Ma almeno fare finta bisogna... e insomma che Abbas prolunghi il suo mandato di quattro anni da quasi dieci non darebbe nessun problema se ci fossero le elezioni, diciamo come le ha appena fatte Assad, o usano farle i baldi fratelli Castro... E invece niente. Forse Abbas avrebbe bisogno di qualche buon consiglio della Mogherini.
Ma c'è qualcosa che dovrebbe far riflettere. Vi cito il racconto di un articolo sul tema, tutto da leggere: “ Infastidito da alcuni scioperi recenti, il 9 novembre Abbas ha risposto improvvisamente mettendo fuori legge l'Unione dei dipendenti pubblici, che con 40.000 membri è il più grande sindacato palestinese. [...] Abbas ha anche imprigionato il presidente e il vice presidente del sindacato, Bassam Zakarneh e Moin Ansawi, che sono stati rilasciati solo una settimana più tardi. Quando il capo della Federazione della Salute e sindacati di cura, Osama al-Najjar, ha convocato una riunione urgente per discutere la messa al bando del sindacato, anche lui è stato brevemente arrestato.” (http://www.algemeiner.com/2014/12/05/crushing-labor-unions-and-other-harbingers-of-a-palestinian-dictatorship/ )
Istruttivo, non vi pare? Immaginate se in seguito alla violazione della legge sugli scioperi dei trasporti pubblici commessa dai sindacati confederali venerdì, Renzi avesse sciolto la CGIL e sbattuto in galera la Camusso? Sarebbe stato un golpe, no? Che avrebbe provocato immediata solidarietà dai sindacati di tutto il mondo. E infatti, Renzi non si è sognato di farlo, anzi ha abbozzato e rinunciato alla precettazione già decisa dal Ministro dei trasporti.
Ma allora, perché nessuno ha espresso solidarietà a Bassam Zakarneh e Moin Ansawi e alla loro Unione? Perché nessun sindacato del mondo ha protestato (o almeno resa pubblica la propria protesta)?
Perché anzi nessun giornale ne ha parlato?
Perché non solo qualunque violenza araba contro gli ebrei, ma anche qualunque violazione delle leggi e dei diritti umani dentro l'Autorità Palestinese, per non parlare di Gaza, viene sistematicamente ignorata e nascosta?
Perché i giornalisti (con le sole pochissime lodevoli eccezioni) da sempre, da quarant'anni almeno, praticano nei confronti dei leader palestinisti la disinformazione e l'omertà?
Chiedetelo a loro, se riuscite a raggiungerli. Scrivete al vostro giornale. Perché i politici, ancora peggio dei giornalisti, ritengono di dover appoggiare una sanguinosa dittatura terrorista, corrotta e intollerante?
Chiedetelo al vostro deputato, se lo conoscete.
Ugo Volli