Riprendiamo dal SOLE 24 ORE di oggi, 13/12/2014, a pag. 13, con il titolo "Renzi: Turchia partner strategico", il commento di Vittorio Da Rold.
La Turchia di Erdogan: un Paese verso la deriva islamista
La Turchia è un Paese che sta procedendo sempre più rapidamente verso una deriva islamista. Il suo campione è il nuovo sultano Recep Tayyip Erdogan, che recentemente ha proposto di sostituire l'alfabeto latino, introdotto da Mustafa Kemal Atatürk, con quello arabo.
A fronte di questo, l'ingresso della Turchia in Europa è quanto mai indesiderabile.
Se il quotidiano di Confindustria sostiene la crescita degli scambi economici con la Turchia, faccia pure, l'importante è che sia ben chiara la natura del regime islamista di Ankara.
Ecco l'articolo:
Vittorio Da Rold Matteo Renzi
La collaborazione fra Italia e Turchia è «strategica». Lo ha detto ieri intervenendo al Forum economico italo-turco a Istanbul il presidente del Consiglio Matteo Renzi in visita nel Paese sul Bosforo. «Turchia e Italia hanno tante questioni aperte insieme: ci sono quelle economiche e commerciali, e io - ha sottolineato il premier - vi dirò benvenuti in Italia quando verrete a fare investimenti, e verrò a seguire i vostri lavori in Turchia per le imprese italiane». «Ma c'è una collaborazione e un'amicizia - ha aggiunto - che riguarda le grandi questioni internazionali: pensate alla Libia, alla Siria e all'Iraq, al Mediterraneo, all'area dei Balcani. Queste sono le nostre priorità da quando siamo al governo. Su queste partite la collaborazione con la Turchia è strategica per il nostro Paese. Però bisogna avere coraggio. Il futuro non appartiene a chi ha paura, il futuro appartiene a chi ha coraggio e voglia di cambiare».
Renzi al termine della sua visita in Turchia, prima di ripartire per l'Italia, ha visitato il mega-cantiere del terzo ponte sul Bosforo. Un suberbo progetto dell'italiana Astaldi che nel 2012 ha vinto l'appalto, da 4,5 miliardi di dollari, per la costruzione della maxi-opera. «È una bella novità, una grande innovazione che stiamo facendo a Istanbul assieme alle autorità locali», ha detto Renzi ieri mattina nel suo intervento al Business Forum Italia-Turchia a Istanbul. La megalopoli sul Bosforo ha in programma anche di costruire un terzo aeroporto da 90 milioni di passeggeri nel 2020, di diventare un hub finanziario e di servizi sanitari ed educativi a livello universitario.
L'interscambio tra i due Paesi ha raggiunto i 19,6 miliardi di dollari nel 2013 (con un saldo netto per l'Italia di 6 miliardi), lo stesso livello previsto per quest'anno grazie alla presenza di 1.167 aziende a capitale italiano in Turchia, tra cui Fiat-Tofas, UniCredit con Yapi Kredi, Pirelli, Recordati e Mapei, e a 50 aziende turche in Italia. Un hub utile per le nostre imprese per crescere anche in Medio Oriente, Asia centrale e Nord Africa. Ankara è la 16a potenza economica mondiale e punta a raggiungere il traguardo di entrare nelle prime dieci economie del pianeta entro il 2023, data del centenario della fondazione della Repubblica turca. Inoltre è il secondo più grande mercato della ceramica in Europa, il primo Paese produttore ed esportatore di cemento in Europa, il terzo nel mondo.
Insomma un player di primaria importanza dove anche Sace, nel corso della visita del presidente del Consiglio a Istanbul, ha presentato due iniziative: la finalizzazione di una garanzia su una linea di credito da 400 milioni di euro destinata al finanziamento delle forniture assegnate a 50 imprese italiane, tra cui Saipem, nell'ambito del progetto STAR (Socar turkey aegean refinery); una linea di garanzie da 2,1 miliardi di euro a disposizione delle imprese italiane che operano o intendono operare in Turchia.
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