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Ritiro unilaterale: un esperimento da non ripetere 09/12/2014

La stanchezza dell'Europa va di pari passo con il suo antisemitismo, la sequenza delle nazioni che sin'ora hanno riconosciuto la Palestina la dice lunga. Cosa fare per evitare che questa catastrofe politica si abbatta su Israele? Onestamente non riesco a trovare una soluzione possibile agli avvenimenti che si stanno verificando, forse alla fine aveva ragione Libermann quando diceva che l'unica cosa logica da fare era spostare i coloni in Israele e gli arabi israeliani in "Palestina", questa soluzione non garantirebbe in ogni caso la sicurezza di Israele e abbiamo visto come è finita con Gaza. Solo con accordi bilaterali veri si puòuscire da questo ginepraio, speriamo che Obama vada via il piùpresto possibile.

Lettera firmata

Quello che scrive è auspicabile, ma molto lontano dal realizzarsi.
Per poter giungere a un accordo, qualunque esso sia, occorre infatti quantomeno la volontà delle due parti di sedersi a discutere. Purtroppo, però, da parte arabo-palestinese questa volontà manca.
Al contempo, Israele si guarderà bene in futuro dal percorrere ancora la via del riconoscimento unilaterale, come è successo con la Striscia di Gaza. Abbiamo sotto gli occhi quello che Gaza è diventata: una officina per la violazione dei più elementari diritti umani sia degli arabi palestinesi che vi risiedono sia degli israeliani che vengono da anni bersagliati da decine di migliaia di missili.

IC redazione


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