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Il silenzio della Chiesa 08/12/2014

Gentilissima Redazione,
Ho letto che il lettore Dario Bazec si interroga su quali autorizzazioni od ordini del Papa seguano i cattolici in Israele. Da cattolica mi permetto di osservare che, con riguardo alle opinioni ed attività politiche, economiche e culturali, un cattolico ha ampi spazi di libertà, purché non si ponga contro il Decalogo come interpretato dalla Chiesa. Perché mai il Papa dovrebbe proibire di sostenere il progetto "due popoli due Stati" o qualsiasi altra soluzione consensuale?
Molto cordialmente,

Annalisa Ferramosca

I cattolici in Israele hanno gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini. Poiché Israele è una democrazia piena, la libertà di pensiero e di parola è garantita, a differenza di quanto accada nel mondo arabo tutto intorno.
Detto questo, sarebbe opportuno da parte del Vaticano assumere una posizione netta sulla condizione dei cristiani in Medio Oriente, esprimendo quella che è la realtà: i cristiani sono in fuga da tutti i Paesi arabi e islamici, mentre in Israele sono in rapido aumento. Perché la Chiesa non lo dice?

IC redazione


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