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Informazione Corretta Rassegna Stampa
07.12.2014 Tsafrir Ronen, ucciso due volte
Commento di Mordechai Kedar

Testata: Informazione Corretta
Data: 07 dicembre 2014
Pagina: 1
Autore: Mordechai Kedar
Titolo: «Tsafrir Ronen, ucciso due volte»

Tsafrir Ronen, ucciso due volte
Commento di Mordechai Kedar

(Traduzione dall’ebraico di Rochel Sylvetsky , versione italiana di Yehudit Weisz)

http://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/16095


Tsafrir Ronen            Israel Broadcating Authority

 L’Autorità Israeliana Garante per le Telecomunicazioni ha prodotto il film che Tsafrir Ronen non ha mai potuto finire: è una farsa il cui messaggio ne travisa completamente il pensiero.
Questa settimana sul Canale 1 della TV israeliana è andata in onda la prima parte di un film in due puntate, dal titolo "La maledizione di Adriano". L’idea di produrre il film era venuta circa dieci anni fa al mio caro amico Tsafrir Ronen. Realizzata nei suoi ultimi anni di vita, con la speranza di smentire la narrativa - o, più precisamente, la menzogna - per quanto riguarda l'esistenza di una nazione palestinese.

Tsafrir era un combattente per la Terra d'Israele e del popolo ebraico. Apparteneva alla sinistra laica, diede vita al partito nazionalista laico Forum Nahalal, fu tra i fondatori del Kibbutz Gilgal nella Valle del Giordano e consigliere del Primo Ministro Rabin alle elezioni del 1992. Mma dopo gli accordi di Oslo abbandonò quello schieramento.
“Il nome Palestina” diceva “non aveva nulla a che fare con chi oggi si proclama palestinese. Il nome è stato dato alla terra della Giudea dall'imperatore romano Adriano (al potere tra il 117 e il 138 d.C) che, con grande crudeltà, aveva soffocato la rivolta di Bar Kochba”.
L’imperatore Adriano distrusse Gerusalemme e sulle sue rovine costruì la città di Aelia Capitolina, proibì l'osservanza dei precetti ebraici, come il sabato, la preghiera e la circoncisione, e uccise i Dieci Rabbini Martiri, i famosi saggi del Talmud di cui si piange la morte nella liturgia dello Yom Kippur.
E’ stato per umiliare la Giudea e i suoi figli che aveva chiamato il Paese con il nome Palestina, in onore della nazione dei Filistei, i nemici storici del popolo ebraico. Adriano ordinò anche di abbattere tutti gli alberi da frutto per rendere quella terra totalmente sterile.

 Tsafrir Ronen desiderava con tutta l'anima produrre quel film, "La maledizione di Adriano", in cui esporre le bugie degli arabi che si definiscono palestinesi, anche perchè  non c’è alcun nesso tra loro e la nazione dei Filistei che provenivano dalle isole greche.
Aveva raccolto materiali d’archivio e molte interviste, ma per produrre il film aveva bisogno di finanziamenti. Pur usato il proprio denaro,  fu sommerso dai debiti fin quando morì  per arresto cardiaco alla età di soli 53 anni.
Gli amici di Tsafrir decisero di realizzare il suo sogno e producendo il film,
anch’ io vi appaio più volte.

Ho visto tutto il film e sono scioccato nel profondo dell' anima, perché il film è esattamente il contrario di ciò che voleva Tsafrir. Per tutta la vita aveva ripetuto che la "narrativa palestinese" si basa su menzogne ​​e falsità, imbrogli e pura invenzione, mentre la storia ebraica nella Terra di Israele è solidamente radicata nella documentazione biblica e nelle storie di altre nazioni (Grecia, Roma) e su inattaccabili reperti archeologici. In tempi moderni, il diritto degli ebrei alla Terra di Israele si basa sul Diritto Internazionale a partire dalla Dichiarazione Balfour del 1917 e proseguendo con la Conferenza di San Remo del 1920.

Il film, la cui prima parte è andata in onda questa settimana su Canale 1, è un tradimento della memoria di Tsafrir, perché presenta "due narrazioni", quella israeliana e quella palestinese, come se fossero di pari dignità, come due verità, proprio quello che Tsafrir per tutta la vita aveva combattuto.
Dopo aver visto le due parti del film, ho telefonato a una delle persone coinvolte nella produzione perché mi spiegasse questa distorsione. Mi ha dato una strana risposta: "In Israele non si può avere un budget per la produzione di film che presentino in modo positivo solo la visione sionista e non esprimano l'esistenza e i diritti del popolo palestinese." Così Israele, la Terra che sostiene di essere il Paese del popolo ebraico, scava la propria tomba finanziando la falsa narrativa di chi desidera costruire un  Paese sulle rovine dello Stato ebraico.

E’ questo il motivo per cui abbiamo l’Autorità Israeliana Garante per le Telecomunicazioni? E’ questa la ragione per cui paghiamo una tassa per la televisione? Viene voglia di nascondersi per la vergogna.
Il nome dei distruttori di Sion che partecipano alla sua messa in opera sono elencati all'inizio e nei titoli di coda del film. Se avessi saputo quale sarebbe stato il prodotto finale, non vi avrei preso parte.
Ho scoperto, proprio in questi ultimi giorni, che Tsafrir aveva girato una prima versione del film, ma non ebbe il tempo di montarlo, anche lui l’aveva titolato "La maledizione di Adriano" (anche se c’è una vertenza su chi abbia i diritti sul titolo).

Mi auguro che riusciremo un giorno a vedere questo film e sono sicuro che sarà completamente diverso da quello finanziato dall’Autorità Israeliana Garante per le Telecomunicazioni. Tsafrir aveva lanciato l'idea di creare un canale televisivo satellitare per trasmettere al mondo in inglese, francese e arabo.
Aveva preparato un piano aziendale che gli è costato un bel po’ di soldi e cercato investitori che potessero essere interessati, poiché aveva dimostrato che quel progetto avrebbe potuto produrre utili.
Ma fu difficile trovare gli investitori, nonostante il tempo e le energie spese da Tsafrir. Anch’io ero stato coinvolto ma la sua morte prematura lo ha di colpo interrotto.

Tsafrir aveva usato tutta la sua forza per combattere i settori pubblici che hanno assunto la storia della "narrativa palestinese" come uguale e parallela alla "narrativa ebraica", e nei nostri colloqui è stato spesso sul punto di piangere al pensiero di questa deprimente realtà. Aveva detto più e più volte che, se avessimo fatto nostre le menzogne ​​palestinesi dando loro credibilità, avremmo visto presto la fine dello Stato ebraico.
In quel momento pensai che stesse esagerando. Oggi, concordo pienamente con la sua opinione, perché il golem palestinese ha superato il suo creatore israeliano: quello che era cominciato a Oslo come "Prima di tutto Gaza e Gerico", oggi minaccia l'esistenza stessa di Israele con la creazione di uno Stato parallelo palestinese da Dimona e Beer Sheva a Sud, fino a Afula e Beit Shean a Nord, che corre lungo le città costiere, compresa Tel Aviv e la sua regione.

 I parlamentari europei, uno dopo l’altro, riconoscono uno Stato palestinese, nonostante che nessuno di loro sia in grado di garantire che questo Paese non sarà governato da un'organizzazione terroristica come Hamas.
Questo non sarebbe passato se gli israeliani non avessero sostenuto la "legittimità" della “narrativa palestinese ", perché gli europei si dicono: se gli israeliani, i sionisti, adottano l’idea di uno Stato per il popolo palestinese, perché non dovremmo fare come loro ?

 Ecco com’è stata adottata la "narrativa palestinese" e istituito uno stato di terrore sulle colline di Giudea e Samaria, la culla del popolo d'Israele in tempi biblici e il suo ambiente naturale oggi. Lo Stato di Israele alla fine sarà ridotto alla pianura costiera, l'area che è stata conquistata dai Filistei, gli invasori dalle isole greche. È così che la dea della storia ride di coloro che non imparano nulla della propria storia.

Tsafrir, mio ​​caro amico, come avevi ragione ! Tu avevi già visto allora ciò che le menti considerate brillanti non hanno ancora visto adesso. Riposa in pace, amico, perché siamo sulla buona strada per una terribile guerra con un’entità terrorista che il mondo sta creando contro di noi - a causa nostra - perché non abbiamo imparato da te ciò che volevi insegnarci.
Sia benedetta la tua memoria.

Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Sudi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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