Gentilissima Redazione,
quando iniziai, oltre dieci anni fa, a leggere la Vostra rassegna stampa, potevo ragionevolmente contare sul fatto di potervi trovare tutto ciò che sul tema era stato pubblicato dalla stampa italiana. Devo ora prendere atto che non è più una rassegna stampa, ma solo una selezione che comprende o ciò che condividete, o ciò che intendete criticare? Mi dispiacerebbe davvero, perché per me era utile avere una panoramica della stampa italiana sul tema del Medio Oriente e la Vostra era davvero bella, anche quando mi capitava di dissentire da questo o quel commento. Avevo già notato che, mentre spesso criticate “Avvenire” (che leggo solo on line e di quando in quando), non lo avete citato in occasione della strage alla sinagoga di Har Nof, quando l’edizione cartacea (l’ho visto in televisione) parlava chiaramente di terrorismo sin nel titolo, a differenza di altri quotidiani, da Voi giustamente censurati. Ora vedo che, dopo aver criticato il Papa pochi giorni fa per le parole sull’ISIS (espressione, in effetti, di quello sperare fino in fondo nella possibilità di ravvedimento di ogni uomo che è tipica della visione cristiana e non dovrebbe scandalizzare in un Papa, specie quando si accompagna alla realistica considerazione della ‘quasi impossibilità’ di un dialogo con persone di quella risma), preferite tacere sulla sua inequivocabile e veemente difesa della libertà religiosa e condanna delle persecuzioni e del terrorismo, di cui perfino ‘Arutz Sheva’, che raramente cita il Papa, ha dato notizia (“Pope Condemns ‘Barbaric’ ISIS Attacks”). Una curiosità: quali politici, in visita in Turchia, hanno posto in pubblico le domande sui rapporti con estremisti musulmani che, se ho ben capito, avrebbe dovuto formulare il Papa?
Con cordialità e dispiacere,
Annalisa Ferramosca
Gentile Amica, non si dispiaccia, IC non è una Rassegna Stampa - come lei scrive- ma un insieme di segnalazioni/commenti sui temi che formano il nostro campo di interesse. Se dovessimo pubblicare tutto -come fanno le rassegne stampa- IC diventerebbe altro, non più il giornale che è.
Non riportiamo quindi cronache che si trovano su tutti i quotidiani, preferendo quelle che toccano temi più attinenti ai nostri obiettivi. Che il Papa parli di pace, contro la guerra e il terrorismo è cosa abituale, che però non veda nell'islam il pericolo più grande dei nostri tempi lo giudichiamo gravissimo. Legga il commento di Magdi Cristiano Allam che riprendiamo oggi, contiene delle valutazioni che condividiamo.
Purtroppo nel mondo cristiano/cattolico esiste questa sottovalutazione del pericolo islamico, e noi non ci stancheremo mai di segnalarla, anche se dovrebbero essere per primi i cattolici a farlo, vista la mattanza in corso nel nome del Corano.
Cordialmente,
IC redazione