Riduci       Ingrandisci
Clicca qui per stampare

 
Dario Sanchez
Un giovane, oggi, in Israele
<< torna all'indice della rubrica
Israele contro i neonazisti in Ucraina, l'Occidente fa compromessi 27/11/2014
 Israele contro i neonazisti in Ucraina, l'Occidente fa compromessi
Commento di Dario Sanchez


Neonazisti ucraini

Cari amici,

E’ inutile nascondercelo: Israele è sempre più sola tra i suoi alleati “storici", ed è costretta a intessere nuove relazioni e principi di alleanze in uno scenario geopolitico scosso da profondi e rapidi cambiamenti. Lo scorso 21 novembre, un episodio particolarmente significativo è passato praticamente inosservato ai più: nel corso dell’assemblea generale delle Nazioni Unite, per puro cinismo politico e per la prima volta nella loro storia gli Stati Uniti di Barack Obama - assieme ai delegati di Canada e Ucraina - hanno votato contro una mozione presentata dalla Russia di condanna dei crimini del nazionalsocialismo, che in particolare esprimeva "profonda preoccupazione per la glorificazione in qualsiasi forma del movimento nazista, neo-nazista e degli ex membri dell’organizzazione Waffen SS, anche attraverso la costruzione di monumenti e memoriali e l’organizzazione di manifestazioni pubbliche".

Il documento presentato rilevava anche l'aumento del numero di attacchi razzisti in tutto il mondo. Assieme al voto contrario di questi tre Paesi, si è registrata l’astensione di tutti i Paesi di area UE. A questo punto, è necessaria una premessa: la Russia dello Zar Putin non è diventata tutta a un tratto "buona”; nessuno qui intende sorvolare sull’ampia libertà di movimento e sulla relativa impunità garantita negli ex territori dell’Unione Sovietica a movimenti neonazisti ed etnico-nazionalisti di qualsiasi sorta. E’ evidentissimo per chi sa osservare che la mozione è stata uno stratagemma da parte della Russia per misurare la sua forza nello scacchiere internazionale in vista di una possibile accelerazione e di un suo ancor maggiore coinvolgimento nel conflitto in corso in Ucraina, così come è ormai innegabile come le milizie di volontari del governo golpista di Kiev accorse in appoggio all’esercito regolare ucraino da tutto l’Ovest del Paese e da diversi Paesi europei per combattere i separatisti filo-russi siano per buona parte composte da elementi con un passato e un presente in organizzazioni di estrema destra: organizzazioni di chiara impronta nazifascista che hanno visto in questo conflitto l’occasione per armarsi e per ricevere un addestramento militare di alto livello fino ad oggi a loro precluso. Assieme a questo è altrettanto evidente, visti i risultati di questo voto, che per Stati Uniti, Canada ed Unione Europea queste milizie, sebbene composte da nazisti, sono le “loro” milizie, e dunque si vedono bene dal far approvare una qualsiasi mozione o iniziativa che potrebbe in qualunque modo metterle in difficoltà e condannarle.

Bene, direte voi: e Israele? Secondo le carte ufficiali sulla votazione che riportano lo scrutinio del voto, Gerusalemme ha votato a favore della mozione russa e contro il blocco astensionista “atlantista”. Sembrerebbe un voto scontato - visto il contenuto della mozione - ma non è così, viste le premesse e le conseguenze che la sua approvazione potrebbero avere nella crisi ucraina. Finora l’atteggiamento di Israele nei riguardi di questo conflitto è stato molto cauto, scettico nei confronti degli Stati Uniti e desideroso di non guastare i rapporti di buon vicinato con l’Orso moscovita, e si è tradotto in un’astensione ogni qual volta venivano avanzate proposte di sanzioni contro la Russia e in generale contro ogni qualsivoglia proposta di iniziativa internazionale in Ucraina, con grande fastidio di Barack Obama che premeva per un “si": con questo voto solo apparentemente ideologico Israele - in parte perché così voleva, e in parte per ovvie ragioni storiche - ha fatto una precisa scelta di campo.

Era prevedibile, e ormai decisamente inevitabile, che l’insofferenza israeliana verso un Occidente sempre meno “europeo”, fiaccato dalla politica dell’appeasement nei confronti del terrorismo islamico, e da sei anni di mal governo da parte di un Presidente degli Stati Uniti arrogante, avrebbe portato prima o poi a un eclatante principio di rottura, che per ora si limita ad essere l’ennesimo avvertimento che nessun matrimonio è per sempre e che non c’è partner che non sia rimpiazzabile. Forse, è ormai inevitabile pensarlo, la cinica nonchalance con cui gli Stati Uniti e l’Unione Europea appoggiano con le parole e con i fatti (armi, finanziamenti, istruttori specializzati e consiglieri militari) le squadracce naziste responsabili di ogni crimine e nefandezza ai danni delle popolazioni dell’est ucraino e, contemporamente, su fronti assai più assolati e speziati si calano le braghe davanti ai tagliagole islamofascisti, è stato nella sua esplosiva miscela decisamente troppo per i pacati diplomatici di Gerusalemme.


Dario Sanchez


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui