Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 26/11/2014, a pag. 35, la breve "Orrore in Siria, due gay lapidati dall'Is".
La condizione degli omosessuali nel mondo musulmano
Lapidati perché “gay”: i jihadisti del cosiddetto Stato islamico (Is) ieri hanno giustiziato due giovani siriani. È la prima volta che gli aguzzini del “califfato” giustiziano vittime con l’accusa di “omosessualità”. I due ragazzi, 18 e 20 anni, abitavano nell’area di Deir Ez Zor, nel Nord della Siria, caduta sotto il controllo dell’Is. Immagini di “atti indecenti con altri uomini” sarebbero state trovate nei loro telefonini cellulari. La lapidazione è avvenuta in pubblico come molte altre per adulterio nell’autoproclamato “califfato”.
Più a Sud, nella provincia di Homs, la “polizia islamica” dell’Is ha catturato e decapitato un ismailita, definito “eretico” per la sua appartenenza alla minoranza religiosa di cui fanno parte circa 200 mila siriani. “Così finiscono tutti gli apostati”, è scritto sul cartello fissato al corpo dell’uomo. Nel vicino Iraq, dove l’Is avanza nel centro di Ramadi, i jihadisti promettono 5000 dollari a chi catturi “spie cristiane”. Intanto da New York l’Onu calcola che il “business” dei sequestri renda all’Is fra i 35 e i 45 milioni di dollari l’anno. Oltre i riscatti, però, è il petrolio forse la prima fonte di arricchimento dei jihadisti: 1 milione al giorno solo dalla vendita del petrolio trafugato attraverso Turchia e Iraq, secondo il Dipartimento del Tesoro Usa, per un totale di oltre 360 milioni di dollari l’anno.
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