Una risata li seppellirà
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Abu Mazen, il dittatore "moderato" dell'Anp
Cari amici,
lo confesso, ho un cattivo carattere, sulle questioni che riguardano Israele e il popolo ebraico mi infurio facilmente, anche se so che nelle questioni di vita e di morte bisogna essere invece lucidi, calmi, il meno emotivi o sentimentali che si può, almeno all'esterno.
Ma c'è un personaggio con cui non riesco quasi a tirar fuori la mia iracondia. E' così ridicolo che invece di farmi irritare mi fa ridere - e in questi casi, che volete, si perde la concentrazione. Di chi sto parlando? Ma del puffo mannaro, del presidente eletto dieci anni fa per un incarico di quattro anni e ancor di più di uno stato che non c'è, la “Palestina”. Insomma di sua eccellenza Muhammad Abbas, il cui “nome di battaglia” è Abu Mazen. Ci sono degli artisti che hanno “nom de plume” o pseudonimi, Moravia si chiamava in realtà Pincherle (ma qui c'entrano dei brutti compromessi con l'antisemitismo), Caravaggio aveva nome Michelangelo Merisi, Marylin Monroe era nata con l'etichetta molto più banale di Jeane Mortenson. Lui, invece, con quella faccia un po' così, ha un “nome di battaglia” e tutti lo chiamano con questo. Non che non abbia partecipato, magari come procacciatore di denaro o della logistica, a un bel po' di attentati terroristi - ma insomma non ha proprio l'aria di Buffalo Bill (che si chiamava in realtà assai più aulicamente William Frederick Code.
Ma lasciamo stare i nomi e anche la faccia, che comunque produce una speciale comicità torva che sarebbe calzata benissimo a un mercante cattivo di un western di Sergio Leone. E parliamo piuttosto di fatti. Sapete che qualche giorno fa, a quanto pare dopo una strigliata di Kerry, Abbas ha “condannato” la strage della sinagoga di Gerusalemme; insomma, circa, quasi, più o meno... condannato è una parola forte, anche se lui l'ha usata, riferendosi genericamente agli “atti contro i civili”, ma anche vivaddio, ai colpevoli attacchi che Israele non cessa di portare contro la Moschea di Al Aqsa, la quale però dev'essere davvero molto solida, dato che resiste a cinquant'anni di tentativi degli ebrei di abbatterla (http://www.memritv.org/clip/en/4611.htm). Qualcosa più o meno ha bofonchiato esprimendo un moderato dissenso dalla macelleria di esseri umani inermi in preghiera - e questo ha mandato in estasi i politici occidentali, che immediatamente hanno intimato a Netanyahu di evitare le sue malvagie rappresaglie, che in realtà nessuno ha visto. Che poi il puffo mannaro contemporaneamente ai suoi distinguo pubblici abbia emanato anche una lettera di congratulazioni agli attentatori (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=56132), in una strategia generale da parte palestinese di glorificazione dei killer (http://www.investigativeproject.org/4658/palestinian-incitement-attacks-glorification) non è molto importante, naturalmente.
E però il puffo mannaro deve aver capito di essersi un po' sbilanciato. E allora che cosa ha fatto? Ha subito scritto una lettera alle principali potenze del mondo (il famoso quartetto Usa, Onu, Russia, Unione Europea), per scongiurarli di intervenire per “intervenire immediatamente ad arrestare gli assalti israeliani contro i palestinesi” (http://www.jpost.com/Breaking-News/Abbas-urges-intervention-of-Mideast-Quartet-to-halt-Israeli-assaults-on-Palestinians-382448). Capite che di un tipo così si può solo ridere? Ha una faccia di tolla (che a Milano vuol dire “faccia di latta”; in altri posti si parla di “faccia di bronzo” e in altri ancora si accenna a una sostanza organica più molle e marroncina, che non nomino qui per rispetto...) una faccia di tolla da record mondiale. Un certo numero di “eroi dell'Islam” o piuttosto di assassini senza coscienza ha risposto nelle scorse settimane a un suo appello a non lasciare che “quegli animali” (gli ebrei, naturalmente) “contaminino” il Monte del Tempio (non credete che abbia detto questo? leggete qui:http://www.timesofisrael.com/abbas-settlers-have-no-right-to-defile-temple-mount/), “usando qualunque mezzo”. E come mezzi hanno usato automobili contro gente qualunque che aspettava il tram (ammazzando fra l'altro un neonato); coltelli contro sconosciuti, asce e pistole contro i fedeli in preghiera in una sinagoga, sassi, bastoni, bottiglie molotov, razzi da fuochi d'artificio sparati addosso alla gente, mazze di ferro. Hanno fatto una decina di morti in due settimane e un centinaio di feriti, distruggendo tutto quel che capitava a tiro. E il puffo mannaro... scrive lettere all'Onu e dintorni per dire che è urgente fermare l'assalto israeliano ai palestinesi? A leggere cose del genere o vi viene un travaso di bile o vi scappa da ridere. A me viene una risata secca, che somiglia un po' al singhiozzo. Un po' convulsa, lo ammetto, ma sempre meglio della rabbia pura.
Per scrivere una lettera del genere ci vuole un talento comico, lo riconosco. Ma se seguite le imprese del nostro e dei suoi collaboratori, vedete che non è un caso o una scivolata. E' un metodo. Pensate a quel che dicono: che gli ebrei non hanno niente a che fare con Gerusalemme, che non c'è mai stato un Tempio in cima al Monte del Tempio, solo una moschea vecchia di tremila anni, cioè precedente di 1500 anni alla nascita di Maometto... è una battuta geniale, pari solo all'ultima di Erdogan per cui l'America l'hanno scoperta i turchi e quando Colombo ci è arrivato c'erano un sacco di moschee da quelle parti (http://www.jpost.com/Middle-East/Erdogan-claims-Muslims-discovered-America-before-Columbus-382013). E quella di Rabbo, consigliere di Abbas, intervistato dal bravo Maurizio Molinari, che dice che per fermare Hamas la cosa migliore è dargli più potere al governo (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=56109).
Gli esempi si potrebbero moltiplicare. Mi limito all'ultimo, perché è tutto da ridere anche lui. L'altro ieri il puffo mannaro ha spiegato finalmente che cosa debba intendersi per assalti degli israeliani (o dei “coloni”, che per lui è la stessa cosa di sionisti, cioè di ebrei) ai poveri palestinesi. Ecco, quello che succede è questo: i cattivissimi coloni mandano contro i poveri palestinesi dei terribili cinghiali (http://www.jpost.com/Arab-Israeli-Conflict/PA-chief-warns-against-resorting-to-religious-war-382499). Sì, i cinghiali, quelli con cui in certe trattorie di campagna si fanno le pappardelle. Gli ebrei allevano i cinghiali, anche se la legge ebraica lo proibisce, perché i cinghiali in fondo sono maiali e fanno parte delle specie che gli ebrei non possono mangiare e da cui non possono trarre nessuna utilità. Li allevano, li rendono temibili, e poi li mandano nei campi e nei villaggi palestinesi, per tormentare quei poveracci che sanno usare le armi solo contro gli esseri umani ma evidentemente non sanno difendersi da animali neppure tanto pericolosi, che insomma non sono proprio delle tigri o dei serpenti boa. Vi ricorda qualcosa questa accusa di Abbas? Ma sì, chi mi segue sa che i mascalzoni sionisti, o se volete i perfidi giudei, mandavano anche pescecani in Egitto al tempo di Morsi, e poi avvoltoi in Arabia Saudita, pipistrelli spia in Iran, scimmie in Sudan, credo anche delle api o delle cavallette, insomma tutta un'arca di Noè che non può meravigliare da parte di coloro che il santo Corano (o la tradizione islamica) definisce discendenti delle scimmie e dei maiali.
Che fare a questo punto? Arrabbiarsi? Denunciare? Spiegare ai nostri progressisti di buona volontà che tutto ciò è piuttosto razzista e che neanche Hitler era arrivato a parlare di queste cose? Tutto inutile, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, e ci saranno sempre quei santuomini della Caritas a spiegare che se vi sono dei giovani nei quartieri arabi di Gerusalemme che si drogano, la colpa è della strategia diabolica di Israele che cerca di “fiaccare e corrompere i palestinesi (http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2014/11/22/ArrhbJeC-palestinesi_caritas_facilita.shtml). Glielo dite voi al direttore della Caritas di Terra Santa, padre Raed Abusahlia (Notate: Caritas di “Terra Santa”, non di Israele), che le sue affermazioni possono solo fare invidia alla buonanima di Goebbels, e che un'accusa di questo genere non ha nessuna consistenza se non l'odio antisemita che evidentemente anima lui come buona parte del clero “di Terra Santa”. Ma no... è inutile arrabbiarsi con gente del genere. Nominiamo per acclamazione Muhammed Abbas campione mondiale della faccia di tolla. E diamo ai vari Rabbo, Erekat, Abusahlia, dei bei premi di consolazione. Sperando che prima o poi una risata li seppellisca, una buona volta.
Ugo Volli