I gratuiti consulenti occidentali complici di un progetto genocida
Commento di Manfred Gerstenfeld e Jamie Berk
(Traduzione di Angelo Pezzana)
Un aspetto poco conosciuto del conflitto con Hamas della scorsa estate è stato quello che le Nazioni Unite, insieme a una nutrita varietà di esponenti del mondo occidentale, hanno rappresentato, pur non ammettendolo pubblicamente, quali gratuiti consulenti del genocidio promosso dai terroristi di Hamas.
Prima di analizzare a fondo l’argomento, vogliamo citare le opinione di alcuni esperti della Campagna “Scudo Protettivo”. Il generale Martin Dempsey, Capo di Stato Maggiore degli Stati Uniti, ha dichiarato che le Forze di Difesa israeliane “hanno fatto di tutto per limitare nella guerra contro Hamas i danni collaterali e le perdite civili. Gli Usa hanno infatti inviato un loro team presso Tzahal per imparare le loro tecniche”. Dempsey ha poi sottolineato come nel conflitto Israele è stato giudicato in base a criteri che non sono stati invece applicati ai suoi nemici.
Riassunto della guerra di Gaza dell'estate scorsa
Il Colonnello Richard Kemp, già comandante delle Forze inglesi in Aghanistan, ha detto dell’esercito israeliano: “ IDF ha sviluppato il più completo e sofisticato sistema per minimizzare le perdite civili durante gli attacchi a legittimi obiettivi militari". Kemp ha poi affermato che in guerra la media dei civili uccisi con i soldati è di 4 a 1. In "Scudo Protettivo", malgrado l’uso degli scudi umani da parte di Hamas e la scelta di aree residenziali da dove lanciare i missili, la media era di un civile per ogni combattente. “Nessun esercito al mondo si comporta con altrettanta cura e attenzione come ha fatto Tzahal al fine di ridurre il numero delle vittime. Usa e GB stanno attenti, ma non quanto Israele”, ha detto poi Kemp. E’stato accertato dal Centro “Amit” di intelligence e informazione sul terrorismo, che sul 40% delle vittime palestinesi a Gaza il 49% erano terroristi, il 51% civili.
Lo statuto di Hamas scrive chiaramente di voler sterminare tutti gli ebrei, perché questa è la volontà di Allah. Palestinian Media Watch (PMW) ha registrato affermazioni simili nelle trasmissioni della TV di Hamas la scorsa estate. Una era di Ismail Haniyeh, il capo di Hamas a Gaza, nella quale diceva “ Noi amiamo la morte come i nostri nemici amano la vita ! Noi amiamo il martirio, ecco come i leader di Hamas muoiono!” E' stato questo patologico background di amore per la morte che ha spinto Hamas ad avere il maggior numero di vittime civili palestinesi, in modo che l’Occidente potesse condannare Israele. Hamas era cosciente che più vittime civili ci fossero state, più forte sarebbe stata la condanna occidentale di Israele. Questo atteggiamento ha incoraggiato Hamas ad esporre al fuoco israeliano sempre più civili, bambini inclusi.
Ecco alcuni esempi da parte dei gratuiti consulenti di Hamas, tra i primi le Nazioni Unite, insieme ad alcune delle organizzazioni collegate. La “United Nations World Organization” ha condannato Israele per avere avuto come obiettivo la popolazione civile. In più, ha accusato Israele per tutte le vittime civili a Gaza, ignorando il fatto che dei civili palestinesi uccisi, inclusi nove bambini in campo di rifugiati a Gaza City, erano morti a causa di razzi e proiettili di mortaio lanciati per errore dagli stessi miliziani di Hamas. Se Hamas creasse un Premio intitolato all’amore per la morte, il primo a meritarlo sarebbe l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Un altro gratuito consulente è il “UN Security Council”, il cui presidente ha rilasciato una dichiarazione - che impegna l’intero Consiglio - che condanna l’operazione di Israele a Gaza per le vittime civili. In più richiede un aumento degli aiuti umanitari. Nel documento sono ignorati gli scudi umani, l’uso delle aree residenziali, gli attacchi mirati contro i civili israeliani da parte di Hamas. Anche questo documento è stato un aiuto indiretto che ha spinto Hamas a sacrificare vittime civili.
Altri consulenti gratuiti di Hamas sono le Ong cosiddette umanitarie. In un articolo dal titolo “ Gli illegali attacchi aerei di Israele uccidono i civili”, Human Rights Watch (HWR) sostiene che i bombardamenti contro le infrastrutture non militari di Hamas sono crimini di guerra. HWR afferma “ Israele ha sostenuto che politicamente i membri civili di Hamas a altri movimengti politici che non hanno alcun ruolo militare, sono terroristi, obiettivi militari a pieno titolo, per attaccarne le postazioni con centinaia di bombardamenti illegali”. Eppure, secondo gli Usa e anche l’UE l’intera Hamas è una organizzazione terrorista e non soltanto la sua ala militare.
Altri consulenti gratuiti di Hamas e del suo progetto genocida sono diversi politici occidentali. Forse l’esempio più significativo è il Presidente austriaco Heinz Fischer, che avrà reso felice Hamas quando, durante il Forum Europeo Alpbach nell’agosto 2014, ha detto che Israele agisce militarmente in una forma così brutale che il numero dei morti è significativo, se non sproporzionato. Fischer non ha detto nulla sugli scudi umani, sui luoghi civili usati come basi per il lancio dei missili, né dei tunnel usati per poter uccidere il più possibile cittadini israeliani.
Quando Fischer visitò nel 2008 Yad Vashem, scrisse nel libro dei visitatori “ Da qui ci arriva il messaggio che dobbiamo lavorare per educare le giovani generazioni, attraverso i diritti umani, la dignità e il mutuo rispetto. In questo spirito, dobbiamo incoraggiare tutti gli esseri umani a prendere posizione contro il razzismo e l’anti-semitismo in ogni sua forma”. In quanto presidente dell’Austria, dove il nazismo si sviluppò, non educa certo nessuno sostenendo indirettamente l’islamo-nazismo di Hamas.
L’ex Presidente Usa Jimmy Carter e Mary Robinson, ex Alto Commissario del Human Right ed ex Presidente irlandese,sono anch’essi aperti sostenitori degli interessi di Hamas. In un articolo su Foreign Policy, scrivono che la strada per risolvere il conflitto passa attraverso la fine del blocco navale israeliano a Gaza e il riconoscimento ufficiale da parte di Israele di Hamas quale partner legittimo del governo unitario con Fatah.
La politica di Hamas di esporre la popolazione di Gaza, usandone i luoghi civili dai quali lanciare missili, usare i civili come scudi umani, aumentando così il numero delle vittime fra il proprio stesso popolo, è stata premiata alle Nazioni Unite e in parte nel mondo occidentale. In quanto ai costi per riparare i danni subiti a Gaza, saranno pagati , come sempre, da altri.
Con tutti questi consulenti gratuiti e i vari Paesi pronti a saldare i conti dei danni subiti, la politica ufficiale di Hamas d’amore per la morte ci appare persino comprensibile. Una organizzazione che si propone un genocidio può avere in questi giorni davvero una buona immagine. Questo è particolarmente vero se si tratta di palestinesi.
Manfred Gerstenfeld è stato presidente per 12 anni del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta.
Il prossimo libro di Manfred Gerstenfeld sarà The War of a Million Cuts, e analizzerà come Israele e gli ebrei vengono delegittimati e come combattere questa battaglia.
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Jamie Berk è ricercatrice in Scienze politiche presso l'Università ebraica di Gerusalemme