Gentile Redazione di I.C.
mi sono trovata, per motivi di protesta sindacale, a partecipare alla manifestazione, indetta da FIOM ed altre sigle sindacali, venerdì scorso a Milano e ho notato con costernazione, al momento della partenza del corteo sindacale, un lungo striscione coi colori della palestina, che non aveva nulla a che vedere con le ragioni della protesta dei lavoratori, se non per un generico e vago appello contro l'imperialismo e (ovviamente, per loro!) il sionismo.
Nello scorrere della manifestazione ho però potuto constatare che i "palestinisti" erano in tutto 10, di cui 7 a reggere il lungo pezzo di stoffa e tre con le bandiere: nessun altro! Casomai i sostenitori della "causa" vantassero folle di simpatizzanti dietro le loro bandiere, posso testimoniare che dietro i pezzi di stoffa c'era il vuoto, a differenza di tutti gli altri spezzoni del corteo che rappresentavano e riunivano diversi gruppi e persone.
Buon lavoro,
Claudia Canevari
Il fatto grave non sono quei 10 tapini di 'palestinisti', o simpatizzanti nostrani, ma che la FIOM non abbia sentito l'urgenza di chiedergli ma che ci state a fare. Lo scriviamo ben conoscendo la risposta, non dimentichiamo infatti le proteste del 25 aprile nei cortei per celebrare la resistenza al nazi-fascismo, le violenze a chi ricordava la partecipazione alla liberazione della Brigata Ebraica. Non diversa è la posizione dell'ANPI, sempre in prima fila quando c'è da diffamare Israele. Sono i rimasugli della vecchia sinistra legata all'ideologia più becera, che sguazza nell'odio contro Israele.
Grazie per la segnalazione,
IC redazione