Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 16/11/2014, a pag.15, con il titolo " Erdogan sfida anche Colombo: gli islamici scoprirono l'America", di Marta Ottaviani. Questa notizia è ripresa oggi da quasi tutti i quotidiani. L'islam non conosce limiti, ci sarebbe da ridere, se dietro alla sparata di Ergogan non ci fosse un disegno ben preciso: la sostituzione della verità storica con una di comodo tutta islamica. E' peraltro quanto avviene in Israele, dove la propaganda musulmana sta cercando di cancellare la storia ebraica per sostituirla con una islamica. Il tutto con la benedizione dell'Unesco e vari altri organismi internazionali.
Marta Ottaviani Erdogan, il sultano turco
Ecco l' ottimo articolo di Marta Ottaviani:
Ma quale Cristoforo Colombo. L'America è stata scoperta dai musulmani. O almeno così la pensa il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che, in occasione del primo Forum dei Musulmani dell'America Latina, ospitato a Istanbul in questi giorni, ha esposto la sua teoria storica che metterebbe in discussione una delle date di riferimento più importanti per la civiltà moderna. «Un gruppo di navigatori musulmani - ha spiegato Erdogan - arrivò sulle coste americane nel 1178. Nel suoi diari Cristoforo Colombo ha riferito della presenza di una moschea sulla sommità di una montagna a Cuba». Insomma, non solo Colombo non avrebbe scoperto proprio un bel niente, nel cattolicissimo Sud America c'erano vere e proprie colonie di persone che professavano l'Islam e che però, stando alla realtà storica dei fatti, non risultano. Secondo il quotidiano «Hurriyet», il presidente potrebbe essere rimasto affascinato dagli scritti di Youssef Mroueh, ricercatore della Al-Sunnah Foundation of America, che nel 1996 elaborò per primo questa teoria. Colombo avrebbe scritto nei suoi diari di aver visto una moschea a Cuba. Edificio di cui però nessuno ha mai notato l'esistenza, come della comunità che lo frequentava. Le rielaborazioni storiche sono solo un'espressione delle manie di grandezza del presidente che iniziano a pesare in modo considerevole sui contribuenti turchi. L'ultima, solo in ordine di tempo, è il mega palazzo presidenziale da oltre 1000 stanze e che è costato oltre 600 milioni di euro. Ha un nome evocativo, si chiama Ak Saray, che in turco suona come «palazzo bianco» e per costruirlo hanno distrutto 7000 metri quadrati della foresta Ataturk, area sotto protezione nella capitale Ankara. Nemmeno una sentenza della magistratura ha fatto desistere Erdogan dai suoi propositi. In quell'occasione l'allora premier aveva dichiarato che sarebbe andato avanti con il progetto, incurante del parere dei giudici. Il nuovo palazzo oltre ad avere attirato polemiche per il suo costo esorbitante, tanto che gli architetti turchi hanno chiesto a Papa Francesco, che visiterà la Mezzaluna a fine novembre, di non andarci, rischia di diventare famoso anche per un altro motivo. Secondo i media di opposizione, somiglia molto al palazzo dell'ex dittatore romeno Nicolai Ceausescu. Davvero un pessimo paragone, per un presidente accusato di essere sempre più autoritario.
Per inviare alla Stampa la propria opinione, telefonare: 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante