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Lettera a Federica Mogherini 13/11/2014

Pubblichiamo la lettera che un nostro lettore ha inviato a Federica Mogherini:

Gentile Signora,

Dal mio punto di vista, la sua prima uscita in qualità di "Alto Rappresentante per la politica estera dell'UE" (roboante titolo a cui non corrisponde un adeguato peso specifico) non è stata entusiasmante. Lei è sempre stata dalla parte dei palestinesi (come cittadina ne ha tutto il diritto, ma rivestendo un ruolo diplomatico sa bene che la situazione è più complessa di quanto appare) e mostra di ritenere irrilevante ciò che Israele deve subire: provocazioni continue, missili, attentati con uccisioni di gente inerme e persino di bambini. Quando si è investiti di incarichi tanto delicati, occorrono giusto equilibrio, prudenza e imparzialità. Non per caso non è stato molto proficuo il suo incontro con Avigdor Lieberman, presente il Primo Ministro Benjamin Netanyahu, perché il vero nodo irrisolto della questione palestinese non riguarda il territorio, ma il rifiuto di riconoscere il diritto di Israele ad esistere, prescindendo dai confini. Come dimenticare il suo entusiasmo per un personaggio opaco - uso apposta un attributo moderato - come Yasser Arafat, sulle cui gesta è meglio sorvolare (per non parlare delle circostanze legate alla sua morte)?
Quando sconfesserà l'ipocrita manicheismo secondo il quale i torti sono sempre di Israele e le ragioni sempre degli Arabi? Mi creda, coloro che ritengono dì dare così il proprio contributo alla causa palestinese e alla pacificazione di quell'area non solo impediscono il raggiungimento dell'obiettivo, ma si rendono pure complici delle sofferenze dei cittadini di Gaza e della mostruosità dei codardi di Hamas che utilizzano i bambini come scudi umani per attaccare e difendersi. Per non parlare delle motivazioni per cui non va avanti la ricostruzione dopo i bombardamenti israeliani, delle motivazioni che li hanno provocati e delle modalità con cui sono stati eseguiti. Non una parola ha speso sulle nefandezze di Libia, Iran, ISIS, solo per fare qualche emblematico esempio. No, Signora, non ci siamo. Da quarant'anni mi occupo di Medio Oriente, dove mi sono recato oltre un centinaio di volte e ho imparato a distinguere il vero dal falso e le assicuro (ma lei, dall'alto del suo privilegiato punto di osservazione, lo saprà già) che molte falsità ed omissioni concernono la questione medio-orientale. Io, oltre a scrivere articoli, tengo conferenze e ora qualcuno comincia a capire. Quanto rimpiango i tempi del Ministro degli Esteri Gaetano Martino!
Perdoni la franchezza, ma di questi tempi il politically correct mi dà la nausea.
Cordialità

 Maurizio Del Maschio


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