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Il Resto del Carlino Rassegna Stampa
08.11.2014 Gelo tra Netanyahu e Mogherini
che ripropone la linea della baronessa Ashton

Testata: Il Resto del Carlino
Data: 08 novembre 2014
Pagina: 21
Autore: La Redazione
Titolo: «Mogherini in Israele, gelo con Netanyahu»

Prive di approfondimenti oggi, 08/11/2014, le cronache sul viaggio di Federica Mogherini in Israele. Quella più diffusa la riprendiamo dal RESTO del CARLINO, un redazionale dal titolo "Mogherini in Israele, gelo con Netanyahu" a pag.21 , che registra la reazione di Netanyahu al nostro Ministro degli degli Esteri, quando afferma "Gerusalemme «è la nostra capitale e non un insediamento»", dopo che la Mogherini aveva rimproverato Israele per le costruzioni nella capitale. Aspettiamo di vedere ciò che dirà ai palestinesi che inconterà oggi.


Ecco la cronaca:

L'Unione europea preme per una ripresa del dialogo in Medio Oriente, ma resta il gelo con Israele sullo sviluppo delle colonie. Al suo primo viaggio all'estero da Alto rappresentante della politica Estera dei Ventotto, Federica Mogherini, ha dichiarato in una Gerusalemme segnata dalle violenze che l'Ue vuole accelerare il «processo politico» e che «è urgente andare avanti in questa direzione». Il contrasto con Israele è apparso evidente nella conferenza stampa della Mogherini con il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman, davanti al premier Benjamin Netanyahu, ed è stata poi confermata dalle parole del premier. «E' essenziale recuperare il dialogo», ha incalzato l'ex titolare della Farnesina, «ma non solo riprenderlo, bensì fare in modo che abbia un risultato». In questo senso, ha osservato, lo sviluppo degli insediamenti nei Territori palestinesi è «un ostacolo». Mogherini ha sostenuto che «solo con leader forti si può arrivare alla pace» e ha sottolineato che la posizione dell'Ue è di «chiaro appoggio al governo palestinese».
La replica è arrivata dallo stesso Netanyahu: Gerusalemme «è la nostra capitale e non un insediamento», ha ribadito. Il premier ha anche ordinato nelle stesse ore la distruzione delle case a Gerusalemme Est dei palestinesi autori degli attacchi contro israeliani.
La Città Santa, però, resta in ebollizione: nel campo profughi di Shuafat — da dove proveniva l'attentatore che mercoledì si è lanciato con l'auto contro un gruppo di israeliani in attesa del tram— sono ripresi gli scontri. Sale la tensione anche a Gaza, dove la settimana prossima si terranno le commemorazioni del decimo anniversario della morte di Yasser Arafat. Il premier palestinese, Rami Hamdallah, ha annullato una visita nella Striscia dopo che una decina di bombe (Hamas nega qualsiasi coinvolgimento) hanno preso di mira case e auto di membri di al-Fatah, il movimento del presidente palestinese, Abu Mazen.
Mogherini oggi vedrà lui e il premier a Ramallah, prima di proseguire (condizioni di sicurezza permettendo) per Gaza. Nel frattempo, si è saputo che Abu Mazen dovrebbe presentare entro fine mese una bozza di risoluzione al Consiglio di sicurezza dell'Onu per il riconoscimento di uno Stato palestinese entro i confini del 1967.

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