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Cos’è che rende lo Stato Islamico così attraente? Analisi di Mordechai Kedar (Traduzione dall’ebraico di Rochedl Sylvetsky, versione italiana di Yehudit Weisz) Perché i giovani si precipitano in massa ad arruolarsi nell’ISIS ? Non si può ignorare che lo Stato Islamico (Daesh) sia molto popolare nel mondo islamico. Ogni giorno un gran numero di persone provenienti da tutte le parti del mondo - sia musulmani, che aspiranti tali - si precipitano in massa presso i centri del Jihad di Siria e Iraq, pronti a dare la vita per lo Stato Islamico. Inoltre, non si può ignorare che in nessuna parte del mondo islamico c’è stata una protesta o una qualsiasi manifestazione contro lo Stato Islamico, nemmeno contro il suo perseguitare minoranze, donne e bambini. C'è un'altra domanda alla quale occorre rispondere, per capire perché, negli anni in cui era attiva, Al Qaeda non era così attraente come lo è oggi lo Stato Islamico. La risposta più efficace a queste domande è che per molti musulmani, lo Stato Islamico rappresenta l’Islam vero, puro, santo, originale e incontaminato. E’ l'Islam che Maometto aveva imposto come guida ai suoi fedeli nel mondo, una guida che era poi continuata dai suoi successori. Gli storici islamici non hanno mai sentito il bisogno di scusarsi per il modo in cui hanno conquistato il mondo, tanto che descrivono costantemente l'Islam come una religione di pace. Lo Stato Islamico oggi sta facendo la stessa cosa: conquista territori, decapita, crocifigge, vende uomini e donne al mercato degli schiavi, allo stesso modo in cui i primi musulmani avevano agito nel settimo secolo. Taglia le mani ai ladri, lapida le adultere, frusta i criminali, tutto in conformità con la legge della Shari’a. E’ questo un punto cruciale, perché l'istituzione del Califfato era stata sciolta nel 1924 da Mustafa Kamal Ataturk, che ora è stato dichiarato nemico dell'Islam, perchè aveva sospeso la Shari’a, dato fuoco alle moschee, chiuso le madrasse, favorito il passaggio dalle lettere arabe a quelle latine e cercato di sradicare l'Islam dalla Turchia con tutti i mezzi a sua disposizione. Un altro problema è che l’ISIS non esita a minacciare le potenze occidentali infedeli, e non ha alcun problema a massacrare cittadini americani e britannici, i simboli dell’egemonia occidentale degli infedeli cristiani. Questi omicidi vengono ripresi con arroganza e senza vergogna dalle telecamere, mentre gli assassini leggono uno sprezzante messaggio in inglese destinato ai leader occidentali, considerati i più forti al mondo. L'audacia dell’ISIS rende orgogliosi i musulmani in tutto il mondo, gli fa credere che questo è il solo modo di agire e parlare agli infedeli. Questo problema è particolarmente importante per i giovani musulmani che vivono in Europa e negli Stati Uniti, non integrati nella società occidentale, sviluppando invece sentimenti di rabbia contro i Paesi in cui sono cresciuti. Lo Stato Islamico è arrivato in un mondo in cui i social network - youtube, facebook, twitter - sono alla portata di tutti, soprattutto attraverso l'uso dei telefoni cellulari. L'utilizzo intensivo di questi metodi di comunicazione da parte degli attivisti dell’ISIS, facilita la diffusione delle loro idee, le propaganda per reclutare volontari. Lo Stato Islamico si è impadronito di arsenali di armi americane che appartenevano all'esercito iracheno e che sono ora nelle mani dei jihadisti. Stessa sorte è toccata alle armi destinate ai curdi che combattono a Kobane, nel nord della Siria, cadute nelle mani dell’ISiS. Un confronto: Al Qaeda non controlla alcun territorio, non raccoglie tasse, non impone la shari’a sulle popolazioni locali, non ha come capo un Califfo, e anche il suo jihad contro gli infedeli è diminuito nel corso degli anni. L'immagine di Al Qaeda è quella di una stanca, vecchia, decrepita organizzazione che si è persa per strada, mentre - a questo punto - lo Stato Islamico appare giovane e vitale, le cui azioni sono in perfetto accordo con i precetti islamici e che non dà alcuna importanza ai costumi culturali eretici, materialisti e permissivi che la cultura occidentale – dicono - cerca di inculcare ai musulmani in tutto il mondo. Da come stanno le cose, l’ISiS è probabile che cresca ancora di più nei prossimi mesi, diventando sempre più pericoloso e influente in Medio Oriente e forse del mondo. Quest’organizzazione può essere fatta sparire soltanto in uno di questi due modi. In attesa che una delle due opzioni si realizzi, il mondo non fa nulla per bloccare l’ISIS, che avanza, ottiene il controllo su più territori e minaccia le altre nazioni ai suoi confini, mentre organizzazioni e volontari sono in trepidante attesa di entrare a farne parte. Lo Stato Islamico è senza dubbio più attraente di al-Qaeda, questo lo rende più forte e lo trasforma in un chiaro pericolo, per il Medio Oriente e per il mondo intero. Il vero problema oggi in Occidente è che troppi politici europei dipendono dai voti delle grandi e sempre crescenti popolazioni musulmane, il che significa che ci sono poche probabilità che prendano in futuro posizione contro qualsiasi pericolo collegato all’islam, compreso quindi lo Stato islamico. E che non sappiano di conseguenza come dovrebbe essere affrontato. Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Sudi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi |
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