Che Italia sarebbe una Italia sionista?
Di Dario Sanchez
L'Hadassah Hospital (Gerusalemme), il più grande ed efficiente ospedale del Medio Oriente
Cari amici,
Ho smesso di contarli, perché sono davvero troppi, i siti, i gruppi su Facebook e i singoli idioti cospirazionisti e complottisti - alcuni di questi svolgono nei territori contesi il ruolo di "cooperanti internazionali" in ambigue organizzazioni non governative finanziate dal petrolio arabo - che credono nelle scie chimiche, negli UFO, nell’esistenza dei folletti e che il sionismo e più in generale gli ebrei siano i responsabili di tutti i mali dell’Italia e del mondo.
Perché il sionismo? Perché nella mente malata e perversa di questi psicopatici, degni nipotini di Hitler, l’Italia ovviamente è controllata dai perfidi ebrei: e per la precisione da quei sette savi coi nasi adunchi e le lunghe barbe bianche che hanno tra le grinfie "banks, hospital, court, government”, e che come Mignolo e il Prof, ogni giorno ne tentano mille e una per conquistare il mondo.
Tuttavia, questo articolo non è l’occasione per discutere degli effetti nefasti dei cartoni animati su queste fragili e ottuse menti. Avrò modo di parlarvi di Mignolo, del Prof, di Bianca Neve & i Sette Nani e del magico mondo dei cooperanti internazionali prossimamente. L’argomento di cui voglio oggi discutere con voi è: come sarebbe l’Italia, se ad averla guidata dal 1948 ad oggi fosse stata una lungimirante dirigenza sionista, o almeno filosionista? Gli anni che intercorrono dalla nascita delle democrazie israeliana e italiana al presente sono pressoché sovrapponibili, avendo entrambe come anno di nascita il 1948, dunque se non altro sarà utile riflettere sui successi costruiti in Israele in poco più di sessant’anni costellati di crisi diplomatiche e guerre per metterli in paragone coi disastri italiani verificatesi in poco più di sessant’anni di pace, clientelismo ed occasioni mancate.
E’ logico ad esempio presupporre che se i sette savi avessero avuto una qualche influenza nei governi italiani oggi il Bel Paese non si ritroverebbe con un debito pubblico mastodontico ed inestinguibile e che la disoccupazione giovanile non sarebbe mai arrivata a quota 47% (secondo gli ultimi dati Istat). I giovani italiani, se ci fosse stata al governo una lungimirante dirigenza filo-sionista, oggi potrebbero sostenersi nei periodi di disoccupazione con un aiuto governativo mensile di circa 340 euro, e una volta trovato lavoro, avrebbero un salario minimo orario garantito di almeno 5 euro all’ora: lavorando 5 giorni la settimana per otto ore fanno 800 euro, e stiamo parlando del minimo che potrebbero guadagnare FISSATO PER LEGGE, non del massimo.
Se nel corso della sua Storia, la Repubblica Italiana fosse stata guidata da una lungimirante dirigenza filo-sionsita, oggi il tema del clientelismo e del costo della politica che riempie intere pagine di quotidiani non sarebbe un tema, perché non esisterebbe il problema: sarebbe impossibile per chiunque distinguere un parlamentare, un ministro o un governatore di regione da un semplice impiegato di banca o delle poste. Giusto per rendervi l’idea, periodicamente in Israele il sindacato dei lavoratori del ministero degli esteri proclama lo sciopero allo scopo di ottenere l’adeguamento degli stipendi delle delegazioni diplomatiche all’inflazione dei Paesi dove sono in missione, e questo perché esclusi i benefit lo stipendio di un diplomatico israeliano al suo primo incarico raramente arriva a superare l’equivalente dei 2000 euro mensili: in Italia è polemica perché i diplomatici, qualunque siano i loro incarichi, guadagnano due volte e mezzo in più al netto delle tasse rispetto ai loro colleghi tedeschi - ed è risaputo di quanto sia inefficiente la rete diplomatica tenuta in piedi dalla Farnesina. Parlando di Salute e Istruzione - diritti in Italia solo sulla Carta Costituzionale e veramente applicati e attuati in Israele che (ironia della sorte) non ha ancora una Costituzione ma solo un insieme di leggi fondamentali - se i politici e gli statisti italiani avessero preso esempio dai loro colleghi israeliani oggi il popolo italiano avrebbe a disposizione un sistema sanitario pubblico d’eccellenza in competizione e non compenetrato come in Italia dal privato, perché in Israele, a differenza che in Italia, i medici e i dirigenti sanitari non possono fare i furbi lavorando sia a Studio - o in Clinica - sia in Ospedale, accumulando stipendi e facendo le note truffe che hanno portato il SSN in bancarotta, con debiti di svariate migliaia di euro nei confronti dei privati. Per quanto riguarda la scuola e l’università, sarebbe in grado di attirare con la sua nomea come già avviene in Israele studenti e ricercatori da tutto il mondo, generando ricchezza per tutto il Paese. Potrei continuare all’infinito, parlandovi ad esempio della tutela del territorio e dei beni artistici se al governo in Italia ci fosse una dirigenza filo-sionista, e di come il Sud oggi grazie alle tecniche di irrigazione goccia a goccia e alle scoperte della bio-ingegneria ecosostenibile potrebbe essere il granaio di Europa, dando occupazione a migliaia di lavoratori specializzati e dando uno schiaffo alle mafie. Ma mi fermo qui. E ora, ecco la domanda che faccio io a voi: come sarebbe oggi Israele, al netto di tutti i suoi successi ottenuti in queste condizioni così disperate, se non fosse mai stata costretta a difendersi per vedersi riconosciuto il suo diritto ad esistere? Come sarebbe cioè se gli Stati della regione non avessero mai tentato di ucciderla in culla, se gli arabi della Palestina mandataria avessero accettato il piano di spartizione della terra e se gli idioti che infestano i territori contesi e l’etere invece di trovare un motivo per vivere nell’odio antisemita si dedicassero invece ad attività più costruttive come ad esempio il bricolage?
Dario Sanchez