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Farian Sabahi, una carriera pro-regime degli ayatollah Commento di Deborah Fait
Farian Sabahi, docente universitaria, giornalista specializzata in storia dei paesi islamici, soprattutto Iran, suo paese d’origine, dove però non torna nonostante ne parli, con espressione e voce angelica, come di una specie di Eden. Sì, ammette, l’Iran è un’oligarchia ma tuttosommato è un gran bel paese dove le donne si occupano di un’infinità di cose, mica solo di fornelli: https://www.youtube.com/watch?v=y55zmdep1bs. Farian Sabahi, in un articolo su Panorama, ci informa che in Iran ci sarà un nuovo codice penale che, meraviglia delle meraviglie, non prevederà la lapidazione per le adultere e le impiccagioni per i minori e ne scrive con una tale serenità e superficialità , come se parlasse di quote rosa o di una legge sulla riforma scolastica. Siate felici dunque donne iraniane, non morirete più colpite a sassate da masnade di uomini inferociti, sarete impiccate e via. Di cosa vi lamentate, dunque! La Sabahi è felice di questa conquista, siatelo anche voi! E che dire dei ragazzini che invece non saranno più nemmeno impiccati, loro! Sotto i 18 anni se la caveranno con qualche frustata e il carcere. Non è stupendo? La Sabahi scrive, con una faccia tosta incredibile, di dare una “valutazione postiva” al supposto, futuro, aleatorio, nuovo codice penale. Avrebbe potuto dare un giudizio negativo? Ma lo sa quello che scrive? Un giudizio positivo perché, forse, saranno eliminate le lapidazioni delle donne e le impiccagioni per i ragazzini? Voleva darlo negativo? La conclusione dell’articolo è di un cinismo spaventoso. Scrive la Sabahi: ”Se di riforma penale si tratta, il significato è duplice: la società civile è riuscita a raggiungere un traguardo importante e, in seconda battuta, il leader supremo, che controlla il Consiglio dei guardiani, ha voluto dire agli iraniani, che il 2 marzo andranno alle urne, che l’Iran non è un Paese statico e trasmettere un messaggio di speranza”. Ma di cosa sta parlando! Reyhaneh Jabbari è stata impiccata all’alba del 25 ottobre, aveva 26 anni. Nonostante gli appelli provenienti da tutto il mondo, anche dal Vaticano, il tribunale islamico non si è lasciato convincere... altro che riforma del codice penale di cui cinguetta, beata, la Sabahi... mica l’hanno lapidata dopotutto, no assolutamente, non era un’adultera, era una ragazza stuprata a 18 anni che aveva ammazzato il suo stupratore quindi ha avuto l’onore di morire con una corda intorno al collo mica inginocchiata per terra, come un insetto, ad aspettare la pietra in testa che porrà fine al dolore. Intervistata al giornale radio da Gabriella Lepre, infine, la Sabahi non può non prendere atto di quello che definisce un "giro di vite" in Iran - un modo molto, molto tenue per indicare le orrende violazioni dei diritti umani di cui il regime iraniano si continua a macchiare: http://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/audio/ContentItem-5069fa8b-c6e5-40f1-9853-8dec56cc8ce8-audio.html?pos=1 Stiamo attenti, in Italia la Sabahi è una delle figure che cercano di propinare un'immagine pulita della dittatura degli ayatollah!
http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90 |
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