domenica 24 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
05.11.2014 Pakistan, barbarie islamista: cristiani bruciati perché 'blasfemi
Cronaca di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 05 novembre 2014
Pagina: 12
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «Pakistan, coppia cristiana trucidata per 'blafemia'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 05/11/2014, apag. 12, con il titolo "Pakistan, coppia cristiana trucidata per 'blafemia' ", la cronaca di Giordano Stabile.


Giordano Stabile


Rogo di simboli cristiani in Pakistan

Li hanno gettati nella fornace per la fabbricazione di mattoni dove lavorava da tre anni.
Lui, Shahzad Masih 35 anni, e la moglie Shama, 30 anni, al quarto mese di gravidanza. Tutti e due cristiani. Accusati di aver «profanato» il Corano. Blasfemia, un reato punibile con la pena capitale in Pakistan, dove le minoranze vivono in condizioni di intolleranza sempre maggiori. Shahzad e Shama avevavo lasciato la città natale di Clarkabad e si erano trasferiti in un villaggio del Punjab per trovare lavoro. Sono stati assaliti da una folla di quattrocento, forse mille persone. Picchiati a morte e poi bruciati. L'accusa di blasfemia è arrivata, secondo il sito di «Pakistan Today» da uno dei proprietari della fornace che ha visto alcuni pezzetti di carta anneriti dal fuoco e li ha scambiati per pagine del Corano. In realtà, secondo testimoni del villaggio, Shama aveva trovato alcuni amuleti e formulari del suocero, sospettato di praticare la magia nera. Li ha buttati nella fornace, ma ha insospettito il proprietario. Che ha cominciato a diffondere la voce della «profanazione».


Asia Bibi

In un Paese dove Asia Bibi aspetta in cella la sua esecuzione, sempre più vicina nonostante le pressioni internazionali, è bastato un sospetto. Il linciaggio è accaduto vicino proprio a Lahore, la stessa città dove l'Alta Corte ha confermato a ottobre la pena capitale per Asia Bibi, madre di cinque figli, in carcere dal 2009. Mentre ieri Sawan Masih, altro cristiano condannato a morte per blasfemia, dall'aprile del 2014 nel carcere di Faisalabad, si è detto «fiducioso» sulla sua liberazione.

Per inviare la propria opinione alla Stampa, telefonare 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT