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Ugo Volli
Cartoline
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Chi è il killer e chi sono i complici 27/10/2014
 Chi è il killer e chi sono i complici
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

A destra: il funerale di Yemima Mosquera, la seconda vittima dell'attentato del 22 ottobre scorso a Gerusalemme

Cari amici,

ieri è morta un'altra vittima dell'attentato che a Gerusalemme, qualche giorno fa aveva già ucciso immediatamente una bimba di tre mesi, Chaya Zissel Braun, e ferito altre sette persone . La nuova vittima, che non ce l'ha fatta a recuperare dalle sue ferite si chiamava Yemima Mosquera, aveva 22 anni, era arrivata in Israele dall'Equador per compiere il suo percorso di conversione (http://www.jpost.com/Arab-Israeli-Conflict/Woman-injured-in-Jerusalem-terror-attack-dies-of-wounds-bringing-death-toll-to-2-379879). Un'altra vittima innocente di un terrorista che non conosceva né la neonata né la ragazza sudamericana, né le altre persone che è riuscito a ferire. Gente qualunque, che aspettava sotto la pensilina di un tram. Guardate il filmato rispreso da una telecamera di sicurezza, lo trovate qui: http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/186461.

Ora immaginatevi, usando la vostra empatia, se potreste essere fra le vittime: certo, chi non ha aspettato un mezzo pubblico da qualche parte? Nient'altro è richiesto per subire un attacco terroristico se non "essere lì", in un posto qualunque a tiro del terrorista. Può essere la fermata di un tram a Gerusalemme, ma anche un mercato, un bar, una festa di compleanno; o una stazione di Madrid, la metropolitana di Londra, due grattacieli di New York, una scuola a Tolosa o un museo a Bruxelles. Il terrorismo islamico, che sia palestinista o meno, colpisce molto duramente Israele ma non risparmia le città europee e americane. Provate ora a mettervi nei panni dell'attentatore, Abdel Rahman al-Shalodi. Abitate a Silwan, l'antichissima città di Davide a due passi dalla città vecchia, avete dunque a disposizione la sicurezza sociale israeliana, avete in tasca una carta di identità che vi dà tutti i diritti giudiziari e sociali dei cittadini israeliani. Se avete subito un torto potete ricorrere ai tribunali, che notoriamente non sono teneri col governo e sono propensi a proteggere piuttosto gli interessi arabi. Avete diritto agli studi. Potete andare a pregare liberamente, ci sono tutte le moschee che volete nei dintorni, compreso l'accesso a quella costruita sul Monte del Tempio a dieci minuti da casa vostra. Certamente, avete subito la terribile umiliazione di alcune famiglie ebree che dopo aver comprato regolarmente una casa da un "criminale" palestinese che ha osato vendergliele sono venute ad abitare nel vostro quartiere e senza dubbio siete stati fra quelli che gli hanno buttato addosso sassi e bombe molotov più o meno ogni notte. Ma questo non vi ha certo impedito di vivere. E' chiaro che preferite una bella pulizia etnica e che non siete curiosi di conoscere queste persone, se poteste li uccidereste tutti per il solo crimine di essere degli ebrei che osano abitare in una casa di un quartiere arabo. Insomma non siete per nulla oppresso, ma siete parecchio nazista, tant'è vero che avete aderito a un movimento terrorista e ideologicamente di stampo nazista come Hamas. Ma non avete scelto di combattere la vostra lotta contro i soldati di Israele, neppure in maniera terrorista.

No, avete preso una macchina, non so se vostra o della vostra famiglia, certo non un segno di miseria e di impotenza, e invece di imboccare l'autostrada e andare sulle spiagge a un'oretta da casa, invece di visitare un museo o andare a lavorare da qualche parte, avete preso la strada che gira intorno alle mura della città vecchia, avete girato a destra sullo stradone che porta a nord, e a un paio di chilometri da casa vostra avete puntato a una pensilina del tram, avete girato il volante, premuto sull'acceleratore e investito apposta un gruppo di pedoni, compreso un passeggino con un neonato, che vedevate benissimo davanti a voi. Eravate abbastanza preparati per non farvi male nell'incidente, probabilmente avevate indossato le cinture di sicurezza, e siete usciti dalla macchina dopo l'omicidio cercando di scappare. E' stata una bella sfortuna per voi imbattervi in un poliziotto che ha sparato per fermarvi, uccidendovi. Se no avreste potuto festeggiare come i rapitori dei tre ragazzi quest'estate.

Riuscite a identificarvi con l'omicida? Io no, non ci riesco proprio. Non farei una cosa del genere neanche se fossi nella Germania di Hitler. Se fossi un uomo della resistenza, senza speranza, in piena Shoah, cercherei un bersaglio legittimo, non ammazzerei dei civili che non c'entrano. E però il terrorismo palestinese è sempre stato così. Da quando è iniziato un secolo fa. Nelle stragi di Hebron e Zfat alcuni arabi salvarono qualche ebreo dai pogrom, ma altri sgozzarono anziani senza più nessun'altra forza se non quella necessaria a pregare e studiare la Torah, sventrarono donne incinte ammazzando loro il feto nel ventre, prima di finirle. E la stessa strage di innocenti continuò con il terrorismo domestico degli anni Quaranta, i dirottamenti aerei dei Settanta, fino a quell'omicidio di un ebreo paralitico sulla sedia a rotelle, Leon Klinghoffer, su una nave dirottata, recentemente esaltato in un'opera rappresentata a New York (http://www.metopera.org/opera/the-death-of-klinghoffer-adams-tickets) - testimonianza tremenda della degradazione nichilista dell'intellighenzia americana -, agli atleti di Monaco, al bimbo Stefano Gaj Taché ucciso alla sinagoga di Roma.

No, non è possibile identificarsi con questo tipo di omicidi, e però l'opinione pubblica europea e americana sostiene comunque le parti politiche che li compiono. C'è stato un appello dell'Antidefamation Legue americana al dittatore palestinese Abbas perché condannasse il delitto di Rahman al-Shalodi (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/186606#.VEz6VvmG9Qd), ma naturalmente esso non è stato accolto dal destinatario, e neppure preso in considerazione dai media e dai politici occidentali, che a loro volta hanno solo fatto qualche sporadico comunicato di routine sull'episodio.

Che Abbas non abbia condannato l'"attacco" - diciamo così (ma la parola è fuori luogo, è solo una vigliacca mattanza) della pensilina del tram, si spiega con il fatto che in fondo è lui stesso il mandante (http://www.gatestoneinstitute.org/4813/abbas-murder). Solo qualche giorno prima aveva chiamato i suoi sudditi a difendere "con qualunque mezzo" la "nostra Al Aqsa" (il nome che usa per Gerusalemme). E io mi permetto di ricordare che, non essendo particolarmente acuto né informato, avevo commentato questa frase dicendo che "qualunque mezzo" significa terrorismo, come capisce chiunque da quelle parti, e ha capito anche Rahman al-Shalodi. Abbas è il responsabile politico di quella strage, in concorrenza con Hamas, che ha proclamato l'intifada (cioè la rivolta terroristica) a Gerusalemme (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/186574#.VEz2_vmG9Qd). E lo è tanto che nei territori da lui amministrati il vigliacco terrorista che ammazza neonati e ragazze inermi è diventato un eroe, una sorta di santo: http://www.rightsreporter.org/israele-pace-con-chi-quando-uccidere-bambini-e-ragazzi-ebrei-rende-eroi/. Non è la prima volta, anzi succede regolarmente. Ma devo farvi una domanda: è con costoro che si deve fare la pace, con quelli che regolarmente approvano e - loro sì - si identificano con questi crimini?

La risposta dell'Europa e di Obama e di Kerry è sì, bisogna accordarsi con costoro, fidarsi di loro, dare loro in mano il controllo della Giudea e Samaria e dunque della sicurezza di tutta Israele. Bisogna insediare i Rahman al-Shalodi nella valle del Giordano, dove potranno far entrare i miliziani dell'Isis, che certamente ammirano, e insediarli sulle colline della Samaria, a 10 chilometri dal solo aeroporto internazionale di Israele e a 15 da Tel Aviv e dal cuore industriale del paese, in modo che dall'alto possano tranquillamente bombardarle con comodi razzi portatili, come da Gaza fanno con Sderot.

Al di là delle buone intenzioni, questo ha detto la camera dei Comuni inglese, votando per il riconoscimento dello "Stato di Palestina", questo ha detto il primo ministro svedese, che ha due ministri nel suo gabinetto già arrestati da Israele per complicità col terrorismo, questo probabilmente diranno presto la Croazia e la Spagna. In sostanza, che Rahman al-Shalodi ha ragione, che fa bene, che ce ne vorrebbero parecchi. Ora sono i laburisti, la sinistra, non più solo i fascisti come settant'anni fa. Ma il senso è esattamente lo stesso: uccidere gli ebrei non è reato. Oso dire che non vi sarebbe stato l'attentato del tram senza l'appoggio di Kerry e della Camera dei Comuni, della politica europea ad Abbas. Se alle sue rivendicazioni di pulizia etnica non fosse stata data legittimità internazionale, questi crimini non avrebbero senso, non sarebbero incoraggiati e appoggiati. Come è cessato il terrorismo aereo, dopo la reazione internazionale, così anche questo terrorismo non ci sarebbe se non pagasse. E dunque la conclusione del nostro ragionamento non può essere che questa: Rahman al-Shalodi è l'esecutore materiale dell'omicidio, Abbas e Hamas i suoi mandanti, l'Europa politica e l'amministrazione Obama i loro complici.


Ugo Volli


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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