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Disinformazione su Israele 24/10/2014

Gentilissima Redazione,
non so esprimere il dolore che provo per la morte di Chaya Zisel Braun ed il disgusto e l'orrore per chi ha osato chiamare "eroico martire" il suo assassino (appena ventenne e già con una bella fedina penale: un'altra vita sacrificata all'odio, di cui tutti quelli che hanno contribuito a farne un terrorista dovrebbero rispondere). Chaya non aveva ancora compiuto tre mesi ed era figlia unica, nata dopo anni di trepidante attesa da parte dei genitori. Era stata appena portata al Kotel per la prima volta dai suoi genitori, in ringraziamento a Dio per il dono della sua nascita. Ho visto sul sito di Arutz Sheva la sua ultima foto, scattata sullo sfondo del Kotel: occhioni spalancati e la manina sinistra stretta a pugno. Vorrei abbracciare sua madre e consolare suo padre: non oso pensare alla profondità del loro strazio. E prego che la ragazza diciottenne gravemente ferita nello stesso attentato guarisca perfettamente. Dalla stampa non israeliana non ci si rende conto della gravità della situazione. Gerusalemme da mesi è teatro di violenze di ogni genere, dai sistematici attacchi e tentativi di distruzione della metropolitana leggera ai continui lanci di pietre, molotov e altro contro ebrei in transito in prossimità di quartieri a maggioranza araba. E di attentati mortali in forma di 'incidente stradale' ve ne sono stati già altri negli ultimi mesi. Non parliamo poi dell'indegna situazione sul Monte del Tempio, di cui ha scritto il Prof. Volli (io, personalmente, sarei tentata di interdirne l'accesso a chicchessia, ma sono molto felice di non dover decidere in merito). Commentatori sulla stampa israeliana descrivono la situazione come una 'terza intifada' e già osservano amaramente che il resto del mondo se ne accorgerà solo quando Israele reagirà con un po' più di decisione. Ho visitato Gerusalemme più volte e una parte del mio cuore vi è rimasto. Prego per la sua pace e sicurezza, in attesa di tornarvi, e vorrei poter fare qualcosa. Cordialmente,

Annalisa Ferramosca

La situazione a Gerusalemme è molto tesa. Come di consueto, la stampa europea si accorge di quello che succede soltanto quando è possibile attribuire la colpa a Israele, perciò nessun timore: non appena Israele risponderà agli attacchi tornerà sotto la luce dei riflettori di tutte le televisioni del mondo e occuperà stabilmente le prime pagine dei giornali. In quanto responsabile di ogni male.

IC redazione 


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