venerdi 29 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Unesco e le vite da salvare 21/10/2014

Gentilissima Redazione,
dopo aver letto l'articolo di Io Donna e la lettera della signora Mara del 18 ottobre, ho fatto una rapida ricerca sul sito ufficiale dell'UNESCO e su quelli del Jerusalem Post e di ynet-news. Ho scoperto che il villaggio di Battir (antica Beitar) è stato inserito quest'anno dall'UNESCO nell'elenco dei siti in pericolo (con l'indicazione della 'Palestina' come Paese in cui è incluso, trattandosi di area al di là della linea armistiziale del 1949: l'UNESCO ha, evidentemente, già deciso a chi attribuire i Territori contesi).
Oggetto da proteggere non sono semplici uliveti o vigneti, bensì un antichissimo sistema di terrazzamenti e sistemi di irrigazione da sorgenti sotterranee risalenti almeno all'età romana, che si estende su un'intera vallata se non più di una (non ho avuto il tempo di approfondire). Da quelle parti dovrebbe passare la barriera difensiva che Israele ha iniziato a costruire una decina di anni fa per prevenire gli attentati terroristici e non ha ancora completata. Vi è stata discussione, anche in seno alle competenti autorità israeliane, in ordine al tracciato della barriera difensiva in tale zona ed alla sua compatibilità con la preservazione del sito di Battir: preservazione che sta a cuore ad Israele non meno che all'UNESCO (io sospetto di più, trattandosi di Eretz Israel).
La notizia più recente che ho potuto trovare risale al 20 settembre 2014, quando il Governo israeliano, dopo una discussione del Consiglio dei ministri, ha deciso di rinviare ogni decisione sulla conferma o modifica del tracciato della barriera difensiva. Tracciato che, per quanto ho potuto capire, lascerebbe, se non modificato, vari centri abitati israeliani del Gush Etzion (quelli intorno a Gerusalemme) al di là della barriera difensiva, sicchè anche i loro abitanti hanno mosso obiezioni per evidenti ragioni di sicurezza.

Cordialmente,
Annalisa Ferramosca

 Grazie per le sue preziose informazioni, che ci confermano:
1. quanto il pezzo del settimanale femminile fosse superficiale
2. Quanto l'Unesco, di fronte alla scelta tra archeologia e vite umane da salvare, scelga la prima, soprattutto se le vite da salvare sono israeliane.
3. Quanto il governo di Israele debba essere attento nel preservare l'identità dei propri cittadini.
grazie ancora,

IC redazione


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT