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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
13.10.2014 Ungheria, Jobbik: oggi contro gli zingari, domani toccherà agli ebrei?
Cronaca di Maria Serena Natale

Testata: Corriere della Sera
Data: 13 ottobre 2014
Pagina: 17
Autore: Maria Serena Natale
Titolo: «Il fenomeno Jobbik e la sfida di Orbàn: test per l'Ungheria»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 13/10/2014, a pag. 17, con il titolo "Il fenomeno Jobbik e la sfida di Orbán: test per l'Ungheria", la cronaca di Maria Serena Natale.


Un raduno di Jobbik, il partito di estrema destra ungherese


Victor Orbán

A Miskolc, quarta città d'Ungheria, i risultati delle amministrative di ieri erano attesi soprattutto dalla comunità Rom. Péter Jakab, candidato alla carica di sindaco per il partito di estrema destra Jobbik, aveva promesso di riportare l'ordine e «combattere il crimine zingaro»: dopo le demolizioni di campi già realizzate dal Consiglio uscente dominato dai conservatori di Fidész, si profilano misure ancora più estreme — e una segregazione più dura.
Ordine e sicurezza, le parole ripetute nelle trenta città dove alla vigilia del voto Jobbik era primo nei sondaggi. L'onda della destra ungherese non perde slancio.
Se Jobbik punta a consolidarsi come seconda forza politica del Paese scommettendo sul radicamento territoriale, il primo ministro Viktor Orbán conta sul terzo trionfo consecutivo del 2014, dopo le politiche di aprile e le europee di maggio. Forte della maggioranza parlamentare dei due terzi, Orbán prosegue nella «rivoluzione illiberale» diventata il centro del suo progetto politico e perseguita attraverso l'accentramento dei poteri, la delegittimazione del dissenso, l'esaltazione dell'orgoglio identitario.
Un autoritarismo che Orbán vuole allontanare dall'orbita estremista, contrapponendo alla retorica apertamente xenofoba di Jobbik slogan e iniziative a favore dell'integrazione. L'idillio con gli ungheresi potrebbe durare ancora per poco. Nei piani di bilancio da presentare entro la fine del mese, l'esecutivo dovrà introdurre le misure di austerità richieste dai parametri europei. D'ora in poi Orbán faticherà a mantenere i livelli plebiscitari di consenso ai quali è abituato. E a contrastare l'attrazione irresistibile esercitata da Jobbik.

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