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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
11.10.2014 Israele distrugge vigne e uliveti
E' la disinformazione di IO Donna del Corriere della Sera

Testata: Corriere della Sera
Data: 11 ottobre 2014
Pagina: 36
Autore: Valentina Ravizza
Titolo: «Chiantishire ? No, vigne della Palestina»

Riprendiamo da IO-CORRIERE della SERA di oggi, 11/10/2014, a pag. 36, con il titolo "Chiantishire ? No, vigne della Palestina " la breve di Valentina Ravizza, una notizia chiaramente non attendibile. Il luogo distante 15 Km da Gerusalemme, Battir, è situato - stante a quanto scrive la cronista- nei territori contesi, quindi non è per niente vero che si possa definire Palestina.  A differenza di Betlemme, che invece trovandosi nell'area A, è sotto la completa amministrazione dell'Anp.
Israele poi, non distrugge mai nè vigneti nè uliveti, questa è prassi tipicamnete araba, come dimostrano le serre distrutte a Gaza dopo la consegna della Striscia. Ravizza confonde Roma con Toma, la sua è disinformazione. Indegna. Il ìretrogusto' lo prova chi legge il suo pezzo.

Valentina Ravizza

 Un susseguirsi di terrazzamenti verdi con orti, uliveti e vigneti, interrotti solo dallo scorrere dell'acqua lungo millenari acquedotti. Non è il Chianti, ma il villaggio di Battir, terra palestinese di oli e vini (a mezz'ora da Gerusalemme) tanto buoni da essere tra i patrimoni dell'Unesco. Un successo dal retrogusto amaro, però, perché si rischia che il sito scompaia. Israele si prepara, infatti, a espropriare 400 ettari di campi e abitazioni nell'area di Betlemme, che dista 15 chilometri, per trasformarli in insediamenti di coloni. Basterà un eco-museo (finanziato, tra gli altri, da enti locali italiani) a proteggere queste colline.

Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, telefonare 02/ 62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante.  

 


lettere@corriere.it

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