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Il Foglio Rassegna Stampa
11.10.2014 Lo Stato Islamico conquista la Libia
Commento di Pio Pompa

Testata: Il Foglio
Data: 11 ottobre 2014
Pagina: 3
Autore: Pio Pompa
Titolo: «Lo Stato islamico adesso punta alla Libia e al suo petrolio»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 11/10/2014, a pag.3, l'analisi di Pio Pompa dal titolo " Lo Stato islamico adesso punta alla Libia e al suo petrolio "

Dopo l'orrore della decapitazione da parte dello Stato islamico di due cittadini inglesi, John Cantlie e Alan Henning, per il premier britannico David Cameron è arrivata una buona notizia dalla Libia, dove è stato liberato l'ostaggio David Bolam, sequestrato il 19 maggio scorso a Bengasi, da miliziani del quasi sconosciuto gruppo terrorista Jaysh al islam (Esercito dell'islam), pare costituito da mujaheddin fuoriusciti da Ansar al Sha-ria. Quasi tutte le formazioni qaidiste libiche, a iniziare da Ansar al Sharia, starebbero progressivamente aderendo allo Stato islamico, adottandone il vessillo nero e giurando fedeltà al suo leader, Abu Bakr al Baghdadi.

Il tutto nell'ambito di una strategia, come ha detto il ministro della Difesa francese. Jean-Yves Le Drian, volta a replicare in Libia, Niger, Nigeria e nell'intero Sahel il modello adottato dallo Stato islamico in Siria e Iraq.
Un disegno, questo, fortemente voluto dai vertici dello Stato islamico, che avrebbero ordinato ai circa duemila combattenti libici schierati tra le proprie fila di rientrare in Libia con questi obiettivi.
Primo: sostenere le operazioni condotte da Ansar al Sharia contro le forze lealiste guidate dall'ex generale Khalifa Haftar.
Secondo: costituire, in Cirenaica, un Califfato che oltre a controllare le risorse energetiche (petrolio e gas) della regione attui, da subito, degli interventi di welfare per fidelizzare la popolazione alla causa islamista.
Terzo:tentare di ottenere l'adesione allo Stato islamico di al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi) e del gruppo terroristico al Mourabitoune i cui capi, rispettivamente l'emiro Abdelmalek Droukdel e l'algerino Mokhtar Belmokhtar, hanno trovato rifugio proprio nella regione libica del Fezzan.

"Da nostre informazioni - raccontano al Foglio fonti d'intelligence - risulta che al Baghdadi abbia indicato la Libia come centro di un'offensiva destinata a creare un corridoio jihadista che, partendo dalla Siria e dall'Iraq, penetri in nord Africa fino a raggiungere la Somalia. Da qui la determinazione con la quale lo Stato islamico starebbe interagendo con le formazioni jihadiste libiche, in primis Ansar al Sharia, sia dirottando verso di esse anche alcune centinaia di mujaheddin europei, inizialmente intenzionati a raggiungere la Siria e l'Iraq, sia sup-portandole finanziariamente con contributi che, negli ultimi mesi, hanno sfiorato i 50 milioni di euro. Tuttavia l'intervento dello Stato islamico non si è limitato a questi soli aspetti. Altre iniziative hanno riguardato l'inoltro ai vertici di Ansar al Sharia, con la raccomandazione di diffonderle tra i vari gruppi islamisti, di disposizioni sui metodi da seguire nella gestione e reperimento delle risorse finanziarie (imposizione di tasse, estorsioni, traffico di petrolio, armi, droga ed esseri umani). Tra le raccomandazioni anche l'assunzione del controllo dei traffici che vengono svolti nella regione del Fezzan (sud della Libia). Inoltre la dislocazione, sempre nel Fezzan, di "consulenti militari" dello Stato islamico, intenzionati a sfruttarne la vasta disponibilità di campi di addestramento per trasferire il loro know-how ai nuovi seguaci dello Stato islamico".

Dunque, dopo Siria, Iraq e Libano, è la Libia a essere finita nel mirino dello Stato islamico.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/589090, oppure cliccare sulla e-mail sottostante 


lettere@ilfoglio.it

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