Condivido l'indignazione della sig.ra Fait, e l'invito a vergognarsi. Ma la vergogna sociale, come esperienza fondamentale dell'etica, è il lavoro della memoria contro la dimenticanza; ne discenderebbe un'opera costante e onesta di informazione completa, non vuote celebrazioni, notizie manipolate, bufale diffuse ad hoc. Non possono vergognarsi, non si vergogneranno mai perché non hanno senso di responsabilità, non hanno memoria, perchè la scarsa qualità delle informazioni non può che dare origine a riflessioni individuali a loro volta di infima qualità. Io sono molto pessimista, ma, certo, l'invito con i toni così sentiti ed appassionati andava fatto.
Claudia Manini - Torino
L'articolo di Deborah Fait ci spinge inoltre a riflettere su quanto sia radicato il pregiudizio contro Israele. Proprio per questo dobbiamo cercare di parlare con le persone dell'argomento, anche con quelle che hanno idee diverse e persino distorte. Soltanto in questo modo la consapevolezza dell'opinione pubblica su che cosa sia Israele e sui veri problemi del medio Oriente andrà crescendo. E'ovvio che con gli odiatori di professione, Morgantini, Vattimo & Co. sarebbe tempo perso, quelli li si combatte.
IC redazione