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Il Foglio Rassegna Stampa
10.10.2014 Cipro: scoperti giacimenti di gas, cresce l'ingerenza della Turchia
Cronaca di Dimitri Deliolanes

Testata: Il Foglio
Data: 10 ottobre 2014
Pagina: 3
Autore: Dimitri Deliolanes
Titolo: «La Turchia indecisa in Siria apre un fronte di tensione a Cipro»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 10/10/2014, a pag. 3, con il titolo "La Turchia indecisa in Siria apre un fronte di tensione a Cipro", la cronaca di Dimitri Deliolanes.


Dimitri Deliolanes


Cipro: in giallo la parte sotto il controllo turco

Roma. La Turchia ha aperto un secondo fronte di tensione, questa volta in Europa. Con un avviso marittimo Ankara ha annunciato venerdì scorso che avrebbe mandato la nave esplorativa Barbaros all'interno della Zona economica esclusiva (Zee) di Cipro. Più precisamente nella zona denominata Onasagoras, dove dal 25 settembre la nave esplorativa Saipem 10000 ha impiantato una piattaforma per conto del consorzio dell'Eni con i coreani della Kogas. Per i turchi, le esplorazioni condotte da società internazionali per conto del governo di Nicosia sono "illegali", perché i proventi andrebbero soltanto alla comunità maggioritaria dell'isola, i greco-ciprioti, lasciando a secco quella minoritaria, cioè i turco-ciprioti.

Ankara non riconosce la Repubblica di Cipro ma soltanto lo stato separatista creato nella parte nord sotto occupazione militare, al contrario di quanto fanno gli europei. Nell'ultimo Consiglio di associazione con l'Ue, a giugno, il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, aveva provocatoriamente definito la Repubblica di Cipro "defunta". Ora, di fronte al petrolio, Ankara si è ricordata che la Repubblica di Cipro prevede la partecipazione paritaria dei turco-ciprioti. Che però da tempo avrebbero proclamato il proprio "stato", privo di risorse energetiche. Per rendere chiare le intenzioni di Ankara, lunedì la nave da guerra turca Tcg Bafra si è avvicinata fino a tre miglia nautiche dalla piattaforma Saipem. Un'esibizione di forza, a poche miglia dalla Siria in guerra. La zona Onasagoras si trova nella parte sud-occidentale di Cipro, lontana dalla linea mediana con la Zee di Israele. Là, nella zona Afrodite di Cipro e Leviathan di Israele, da tre anni è all'opera la società texana Noble Energy. Quando fecero la loro apparizione le fregate turche, bastò un volo di perlustrazione degli F-16 israeliani per sgomberare il campo. Onasagoras però è lontana, e gli aerei israeliani per ora non si sono visti. Il presidente cipriota Nicos Anastasiades ha intanto interrotto i colloqui per la riunificazione dell'isola con il leader turco-cipriota Dervis Eroglu, e sarà bloccata la prevista apertura di un nuovo capitolo negoziale con Ankara all'Unione europea, mentre al summit del 23-24 ottobre si chiederà una condanna formale di Ankara. Ci sarà anche un incontro con il presidente russo Vladimir Putin, a Milano, la settimana prossima. Il ministro cipriota dell'Energia, Giorgos Lakkotrypis, a Milano per incontrare i suoi omologhi, ha già informato la presidenza italiana. Al Foglio, Lakkotrypis ha detto che anche il ministro italiano dello Sviluppo economico, Federica Guidi, ha condiviso la legittimità delle ricerche da parte cipriota e ha sottolineato che l'Eni è una società pubblica. Il ministro cipriota ha escluso l'interruzione dell'attività da parte di Saipem, in accordo con Eni e Kogas: "La mossa turca è sfacciata e provocatoria, non può rimanere senza risposta". Washington ha condannato l'iniziativa di Ankara e Londra ha sottolineato la legittimità delle ricerche cipriote. Il commissario uscente per l'Allargamento, Stefan File, ha scritto ieri nel suo rapporto: "La Commissione ribadisce il sostegno al diritto sovrano dei paesi membri a esplorare e sfruttare idrocarburi nella loro Zee, e condanna le dichiarazioni e le azioni della Turchia che contestano tali diritti". I ciprioti però non sono tranquilli. Lo sfruttamento delle risorse sottomarine dovrebbe cominciare a dare i primi frutti nel 2024. Da tempo c'è un dibattito con Israele ed Egitto per creare un terminale per la liquefazione del gas in modo da commercializzarlo in Europa e in Asia. Ma se prevalesse la logica delle cannoniere, Cipro si troverebbe in balìa delle velleità neo ottomane della Turchia.

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