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Informazione Corretta Rassegna Stampa
06.10.2014 IC7 - Il commento di Giorgio Levi
Dal 28 settembre al 04 ottobre 2014

Testata: Informazione Corretta
Data: 06 ottobre 2014
Pagina: 1
Autore: Giorgio Levi
Titolo: «IC7 - Il commento di Giorgio Levi»

Il commento di Giorgio Levi
Dal 28 settembre al 04 ottobre 2014

Una decina di giorni fa il Liverpool Football Club, alla vigilia del capodanno ebraico, ha inviato un messaggio di auguri alla comunità locale. Un gesto di cortesia, in una società civile. O quasi. Tempo mezz'ora e il sito del club inglese è stato preso d'assalto da vecchi e giovani hooligan inferociti che invocavano il ritorno di “zio Adolfo” e promettevano vendette nazi e nuove Shoah postando allo stesso tempo foto di bambini palestinesi. Risultato, il Liverpool ha cancellato il messaggio, dopo aver provato a giustificarsi dicendo che per “tradizione il club spedisce auguri anche ai cristiani e ai musulmani”. Ma niente da fare, la furia antisemita ha cavalcato l'onda dei tweet e ha alzato i toni della protesta.

Negli stessi giorni il presidente del Consiglio centrale degli ebrei tedeschi Dieter Graumann, in un'intervista al Guardian, ha detto che in Germania si sente di nuovo la gente che dice e scrive: “Gli ebrei dovrebbero essere gassati o bruciati”. Poi minacce, violenze fisiche e verbali, la preoccupazione della cancelliera Merkel. E dietro ad ogni manifestazione, sempre più esplicita, la questione palestinese con gli ebrei accusati di genocidio. E poi l'attacco con bombe incendiarie alla principale sinagoga della città ucraina di Nikolayev, porto del Mar Nero a cento chilometri da Odessa, dopo giorni in rete di polemiche.

E ancora in un crescendo nelle ultime settimane oscenità, falsità storiche, insulti, minacce, volgarità che sul web hanno dominato i social network, efficace collante tra l'antisemitismo internazionale e fasce di popolazione internet normalmente più moderata. I fotomontaggi e i falsi video su Facebook hanno dato alla guerra di difesa d'Israele il volto più esecrabile. Si contano a milioni i messaggi deliranti che hanno preso d'assalto i “profili” di numerosi ebrei. E l'Italia che non è rimasta certo a guardare. Basti pensare al blog di Beppe Grillo o a certi siti che fanno capo ai centri sociali di Milano o Torino o Roma.

Quello che molti si domandano è: che consistenza ha questo antisemitismo virtuale e reale allo stesso tempo del terzo millennio? La risposta in realtà non c'è, perché storicamente non c'è mai stata. Nella primavera del 1991 un gruppo di naziskin venne di notte sotto casa mia e tracciò sui muri alcune svastiche. Qualcuno di loro incollò sulla mia porta un volantino con scritto: “Via gli ebrei dall'Italia”. Anche allora era incandescente la questione palestinese e nei cortei già si urlavano slogan contro Israele e dalla guerra dei Sei Giorni si sono cominciate a bruciare bandiere. L'antisemitismo ha radici troppo radicate nei secoli, come tutti sappiamo, per capire se queste fiammate sul web saranno la causa di un incendio più devastante. Quello che è certo è che la rete ha rovistato nei cestini della spazzatura della peggiore feccia antisemita del mondo.

Forse aveva ragione quel carabiniere che presidiava l'ingresso della mia casa il giorno delle svastiche. Parlando con un altro giovane collega gli chiedeva: “Che minchia avranno mai fatto questi ebrei?”. Appunto.


Giorgio Levi


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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