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Informazione Corretta Rassegna Stampa
21.09.2014 Israele e gli ebrei: l’Europa come cartina di tornasole
Commento di Manfred Gerstenfeld

Testata: Informazione Corretta
Data: 21 settembre 2014
Pagina: 1
Autore: Manfred Gerstenfeld
Titolo: «Israele e gli ebrei: l’Europa come cartina di tornasole»

Israele e gli ebrei: l’Europa come cartina di tornasole
Commento di Manfred Gerstenfeld

(Traduzione di Angelo Pezzana)

Qualcosa di grave sta avvenendo nell’Unione Europea, oggi cartina di tornasole per capire quali sono le attitudini verso Israele e gli ebrei nei vari settori delle società europee. Ecco alcuni esempi.

Uno di questi riguarda l’immigrazione. Negli ultimi decenni i paesi europei hanno aperto le porte a milioni di musulmani in modo indiscriminato, provenienti da paesi non-democratici, dove l’anti-semitismo, sia nelle sue forme tradizionali che nella dimensione anti-Israele, era comune. Come erano fortemente intolleranti verso ogni critica nei riguardi della loro religione e/o cultura. Averne consentito l’ingresso in Europa da società contraddistinte da odio e discriminazione, ha prodotto una crescita dell’anti-semitismo europeo, culminato negli avvenimenti dell’estate del 2014, che ne hanno peggiorato l’immagine.

Diverse sinagoghe hanno subito atti vandalici, così come si sono verificati attacchi – verbali e fisici - contro gli ebrei, con dinamiche e dimostrazioni che ricordavano gli anni ’30. Le cronache dei giornali dimostrano come gli immigrati musulmani di seconda e terza generazione sono largamente responsabili di questi attacchi, in particolare per quelli più gravi. Anche le statistiche lo confermano. 
Manfred Gerstenfeld, “Muslim Anti-Semitism in Europe”, Journal for the Study of Anti-Semitism, Vol 5/1, 2013, pages 195-229.

 L’esito altamente negativo di questa politica dell’immigrazione è una nuova forma di anti-semitismo con il consenso dello Stato. Il doppio-standard dell’Europa è evidente se lo paragoniamo con la natura delle condanne a Israele rispetto agli altri paesi. La UE applica frequentemente il doppio-standard su Israele, in base alla definizione di anti-semitismo della “European Fundamental Rights Agency (FRA) che ha stabilito quali debbano essere classificati come atti anti-semiti. [
Working Definition of anti-Semitism, The Coordination Forum for Countering Anti-Semitism (CFCA), http://antisemitism.org.il/eng/Working%20definition%20of%20antisemitism

Ma l’aver abolito questa definizione della FRA nel 2013 è stato un passo che ha facilitato la diffusione dell’anti-semitismo. JTA, EU drops its working definition of anti-Semitism, Times of Israel, 5 December 2013

L’ambiguo uso della sopravvalutata azione legale Internazionale può dimostrare come venga applicata dalla UE a Israele. La UE dichiara illegali i territori amministrati da Israele, ma migliaia di avvocati – alcuni famosi a livello internazionale – hanno firmato un documento nel quale affermano la piena legalità di quei territori, abitualmente definiti ‘colonie’-, come aveva fatto peraltro l’Amminisrazione Reagan suo tempo, in un documento inviato a tutti gli alti funzionari della UE. [
Eric Rozenman, “Israeli settlements are more than legal,” Los Angeles Times, 11 December 2009.

La risposta fu una ricevuta che confermava il ricevimento del documento, senza alcun altro commento. Se la UE fosse stata sicura della propria interpretazione della legge internazionale avrebbe avuto il modo di rispondere, avviando anche iniziative a conferma delle proprie ragioni.

 Israele funge quindi da cartina di tornasole per capire cosa non funziona nell’Unione Europea, dove vivono 400 milioni di cittadini, dai 16 anni in su. Il 40% ha una visione demoniaca di Israele, come ha dimostrato l’inchiesta dell’Università di Bielefeld, svolta per conto della Fondazione Friedrich Ebert del Partito Socialdemocratico tedesco nel 2011.
Una delle domande dell’indagine era se erano d’accordo che ‘Israele sta conducendo una guerra di sterminio contro i palestinesi’. Si capisce facilmente quanto queste opinioni espresse da una larga parte della popolazione europea si basassero su una estrema calunnia. Accusare qualcuno di essere uno sterminatore e un genocida riflette piuttosto la mente criminale dell’accusatore.

Sono queste opinioni piene di odio verso Israele che riflettono la mentalità di una larga minoranza della popolazione europea. Che è non solo perversa ma anche irrazionale e arretrata, persino peggio dei loro antenati medievali, che però non avevano gli strumenti per indagare se le accuse di avvelenare i pozzi erano vere o false. Gli europei di oggi possono invece verificare facilmente ciò scelgono di credere, se Israele sta conducendo una guerra di sterminio contro i palestinesi e verificare quanto sia falso.

Queste false credenze su Israele appartengono a una rilevante percentuale di europei, e Israele non è il solo argomento sul quale così tanti europei si trovano d’accordo in un modo così irrazionale e falso. Ce ne sono molti altri.

Altre cartine di tornasole, oltre a Israele e gli ebrei, confermano la visione di questa brutta Europa. Hamas, per esempio, è utile per valutare le risoluzioni di vari settori europei, politici, organizzazioni e singoli quando si esprimono sul conflitto israelo-palestinese. Molti condannano Israele, ma rimangono in silenzio sullo statuto genocida contro gli ebrei di Hamas. Indirettamente, questi europei sostengono i progetto di sterminio di massa dell’islamo-nazismo.

 
Manfred Gerstenfeld è stato presidente per 12 anni del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta.

 Il prossimo libro di Manfred Gerstenfeld sarà The War of a Million Cuts, e analizzerà come Israele e gli ebrei vengono delegittimati e come combattere questa battaglia.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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