Un piano in dodici punti
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Cari amici,
vorrei sottoporvi un programma in dodici punti per far ripartire la guerra di Gaza entro due anni e fare un'altra scommessa verso la costruzione del ventiseiesimo stato arabo in medio oriente e la distruzione dell'unico ebraico, che in quanto tale va considerato “occupazione”, “affetto da un peccato originale” (quello di essere ebraico), “un cancro da rimuovere”, e dunque va eliminato al più presto.
Ecco il programma, da attuare subito:
1 Rimproverare Israele, invece di Hamas per i bambini morti.
2. Accusare Israele di aver commesso crimini di guerra.
3 Far sì che le Nazioni Unite producano prove e traggano conclusioni mendaci contro Israele.
4 Invocare disinvestimento, boicottaggi e sanzioni contro Israele.
5 Chiedere che gli Stati Uniti taglino gli aiuti a Israele.
6. Trovare "accademici" che offrono opinioni secondo cui è lecito per le persone sotto occupazione “resistere” sparando razzi da aree civili su obiettivi civili e scavando tunnel d'attacco le cui entrate e le uscite sono in aree civili.
7. Trovare sopravvissuti dell'Olocausto e loro figli che mettano annunci sui giornali confrontando ciò che fa Israele per autodifesa al genocidio nazista degli ebrei, senza nemmeno menzionare la minaccia a Israele rappresentata dai razzi e dai tunnel.
8 Accettare acriticamente per oro colato le statistiche prodotte da Hamas riguardanti presunte vittime civili tra i civili palestinesi, nonostante la lunga storia di Hamas nella falsificazione di statistiche.
9. Concentrarsi sul numero comparativo dei morti palestinesi e israeliani, senza spiegare che è parte della strategia di Hamas aumentare il numero di morti palestinesi, usando i civili come scudi umani e riservando i ricoveri solo per i terroristi.
10. Dare peso a Premi Nobel per la Pace come Jimmy Carter e Desmond Tutu perché condannino Israele per l'uso "sproporzionato della forza."
11 Far sì che il Tribunale penale internazionale apra un'inchiesta contro Israele.
12 Trattare lo stato democratico di Israele come moralmente comparabile - o peggio – con il movimento terrorista Hamas.
Il senso di questo programma è di delegittimare Israele e far guadagnare punti propagandistici a Hamas, che così sarà indotto a far ripartire la guerra appena possibile, sicuro dell'appoggio dell'opinione pubblica mondiale. Notate che buona parte del programma è già realizzato e per altri punti, come il penultimo, ci si sta muovendo con solerzia. Una nuova guerra, cioè un nuovo ciclo di attentati e bombardamenti da parte dei terroristi, cui per forza deve seguire la reazione israeliana, è dunque possibile anche ben prima dei due anni del programma. Dite che vi sembra un piano un po' estremista, e magari eccessivamente pessimista? Guardate che non è farina del mio sacco, l'ha scritto Alan Dershowitz, giurista insigne, professore emerito di Harvard, sostenitore di Obama, ma sicuramente sionista, lucida intelligenza politica, una delle poche persone per cui si possa parlare davvero di “sinistra per Israele” senza contraddizione. Preparatevi allo spettacolo.
Ugo Volli