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La Stampa Rassegna Stampa
07.09.2014 Se la Chiesa parla chiaro, un giornale laico titola malamente
Cronaca corretta di Franco Giubilei, con le parole insensate del sindaco contro il vescovo

Testata: La Stampa
Data: 07 settembre 2014
Pagina: 16
Autore: Franco Giubilei
Titolo: «Imbarazzi a Imola per l'anatema anti islam»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 07/09/2014, a pag.16, con il titolo "Imbarazzi a Imola per l'anatema anti islam", la cronaca di Franco Giubilei. Il titolo però non riflette il contenuto dell'articolo, ma l'opinione di chi l'ha confezionato. A Imola c'è un vescovo il quale, a differenza dei vertici della propria chiesa, dice chiaramente ciò che pensa la gente. Forse non il sindaco, ma il vescovo sì. La STAMPA ha una lunga tradizione di giornale laico, peccato che nell'impaginare il pezzo, decisamente corretto, abbia dato l'impressione di stare più dalla parte del sindaco.


Il vescovo di Imola Tommaso Ghirelli

Ecco il pezzo:

Se i musulmani non hanno il coraggio di condannare persecuzioni e atrocità commesse in nome della loro fede, èmeglio che facciano le valigie e lascino l’Italia. Suonano così le parole del vescovo di Imola,monsignor Tommaso Ghirelli, contenute nella lettera pubblicata sul settimanale della diocesi «Il Nuovo Diario Messaggero»:uninvito adissociarsidalle efferatezze compiute inMedioOriente, reso in termini ultimativi che non lasciano scelta agli «islamicipresenti tra noi»: «Altrimenti - scrive il vescovo nella parte finale della lettera -, dovrebbero avere il coraggio di allontanarsi dalle nostre terre, perché nessuno vuole avere nemici in casa». In un periodo segnato dalle imprese sanguinarie dellemilizie del Califfato, le parole del prelato assumono unsignificatoparticolare. Il vescovo accenna ai conflitti in corso, al forte afflusso di profughi in Europa (almeno 150mila persone all’anno), al numero crescente delle vittime, alle feroci persecuzioni contro i cristiani e altre minoranze religiose, fino alla crudeltà delle bande e alle azioni dell’Isis. Poi l’appello a politici e governanti: «Avete il dovere di proteggere e difendere non la supremazia, ma la vita e la libertà delle persone, altrimenti pagherete caro ogni silenzio od atteggiamento di viltà». C’è anche un distinguo importante rivolto agli italiani, ma il sensodelmessaggiononlascia spazio a dubbi: «E noi cittadini finiamola di prendercela in blocco con gli stranieri. Chiediamo piuttosto agli islamici presenti franoididimostrarsiuomini d’onore, di prendere posizione pubblicamente contro le persecuzioni e gli atti di crudeltà». «Sappiamo che sono intimoriti dagli integralistima è arrivato il momento di rompere il circolo vizioso dei soprusi - aggiunge -. La situazione è seria,mettiamoci tutti in modo senza tergiversare, superando sia il buonismo sia l’intolleranza». Se il consigliere comunale di Forza Italia Simone Carapia esprime consenso alle «parole forti» del vescovo, il sindacodi ImolaDaniele Manca sembra piuttosto sorpreso: «Mi sembra strano che il vescovo chieda ai musulmani di pronunciarsi in questo modo: qui a Imola fra l’altro c’è sempre stata una comunità islamica molto disponibile, che ha partecipato puntualmente alle iniziative di ricordo dell’11 Settembre, né io ho notizia dimovimenti che facciano pensare a cellule di estremisti». Il sindaco aggiunge che l’integralismo va combattuto culturalmente, continua a pensare che «chi vive nella nostra comunità, nel momento in cui rispetta le regole e manda i figli nelle nostre scuole, non abbia niente a che fare col fondamentalismo » e, rispetto al tono ultimativo dell’appello di monsignor Ghirelli, dice di trovarlo «un po’ violento: penso che non ci sia bisogno del ricatto.Gli islamici che vivono qui nel rispetto delle regole civiche dimostrano ogni giorno di essere distanti dai fondamentalisti».

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lettere@lastampa.it

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