Magdi Cristiano Allam imbavagliato.
Commento di Deborah Fait
Magdi Cristiano Allam
Ieri ho seguito una bellissima intervista a Magdi Cristiano Allam su TGCOM24, condotta da una bravissima Safiria Leccese e mi sono vergognata. Mi sono vergognata da morire per l’Italia, mi sono vergognata per come è stato ridotto il nostro paese da una masnada di servi buonisti, ipocriti, imbelli, tremolanti come budini. Magdi Allam che tutti noi conosciamo, che io ho avuto l’onore di incontrare personalmente a Tel Aviv qualche anno fa, è stato denunciato dall’UCOI, accusato di islamofobia, ma questo sarebbe niente dal momento che tutti conosciamo quanto la democrazia sia un’optional in certi ambienti e culture. La cosa grave, vergognosa, disgustosa è che l’Ordine dei giornalisti si è inginocchiato davanti alla prepotenza, all’arroganza e all’intolleranza e ha aperto contro Allam un processo che andrà a uccidere la libertà di opinione, la libertà di parola, andrà a uccidere la libertà. Un processo che farà ritornare l’Italia ai tempi bui del fascismo, che ci renderà uguali ai paesi dove i giornalisti vengono processati e messi in prigione. In Italia non esiste il reato di islamofobia, per fortuna, perchè se esistesse nessuno potrebbe proferire, e nemmeno pensare, la parola islam senza essere denunciato. Magdi Allam, nato in un paese arabo, l’Egitto, cresciuto come musulmano, conosce molto bene quella realtà ed essendo una persona intelligente, dalla mente libera, la critica e mette in guardia gli allocchi italiani, quelli di cui sopra, i servi buonisti, ipocriti, imbelli, dal buio tunnel in cui la cultura islamista, sia radicale per la sua violenza, sia moderata per il suo silenzio, sta precipitando l’Italia. Perchè dunque è stato denunciato e sarà presto processato Magdi? Ecco alcune delle frasi incriminate: «l’Islam ci assedia: abbiamo il dovere di difendere la nostra cultura. Subiamo ogni giorno gli abusi dei predicatori d’odio che si annidano in quasi tutte le 900 moschee italiane» (26 aprile 2011); oppure «Milano si inchina alle moschee ma vieta le chiese» (27 giugno 2011). E ancora, 3 maggio 2011: «Ha ragione il cardinale bolognese Giacomo Biffi quando mi dice che il nostro vero nemico non sono gli islamici bombaroli, ma i cosiddetti islamici moderati che ci impongono moschee e scuole coraniche». Per queste sue opinioni, largamente verificate, malauguratamente reali, Allam è stato incriminato da un Ordine che dovrebbe difendere la libertà delle idee e delle parole dei suoi giornalisti. Vi pare? In un paese democratico questa dovrebbe essere la norma non l’eccezione, uno dovrebbe farsi scorticare piuttosto di imbavagliare chi si esprime. Ebbene, no, questo in Italia non accade, in Italia basta che un’organizzazione islamica lanci un’accusa che tutti si prostrano a terra, piagnucolanti... si padroni... avete ragione... l’islam è democrazia e libertà... nessuno sa interpretarla... siamo ignoranti e stupidi... adesso lo mettiamo alla gogna quello là.... Così è stato fatto, Magdi Allam, in un paese democratico, non in Turchia, non in Iraq, non in Giordania, non in Egitto, non nei territori palestinesi o a Gaza, noooo, in Italia è stato messo alla gogna e subirà uno schifoso processo. Quando ho sentito l’intervista credevo fosse un incubo e continuavo a ripetermi “no, no, non può essere diventata così l’Italia, non può essere così schiava, così vergognosamente senza rispetto di sè, senza spina dorsale, senza dignità”. Vediamo di analizzare alcune delle frasi incriminate: “Milano si inchina alle moschee ma vieta le chiese”. Vero visto che è di pochi giorni fa la notizia che il sindaco Pisapia ha deciso che a Milano saranno costruite altre 4 moschee. “l’Islam ci assedia: abbiamo il dovere di difendere la nostra cultura. Subiamo ogni giorno gli abusi dei predicatori d’odio che si annidano in quasi tutte le 900 moschee italiane”. Altra verità sacrosanta, è di pochi giorni fa l’espulsione dall’Italia (grazie Alfano) di un imam che predicava odio e l’assassinio di tutti gli ebrei. Sempre di pochi giorni fa è la notizia di quasi un centinaio di italiani musulmani partiti per fare i tagliagole in Iraq o in Siria. Sono anni che sappiamo che nelle moschee si predica odio e intolleranza, sopraffazione... l’islam vincerà... conquisteremo tutto l’occidente... Abbiamo visto purtroppo giovani musulmane che volevano vivere come le altre adolescenti venire sgozzate dalla loro stessa famiglia, è accaduto in Italia, non in Pakistan, abbiamo visto bambini rapiti da mariti musulmani e portati chissà dove, bambini che le madri non rivedranno mai più. “Con l’Islam non c’è democrazia” scriveva ancora Magdi nel 2011. Qualcuno può obiettare il contrario? Qualcuno può nominare un solo paese islamico democratico? Vogliamo nominare qualche gruppo islamico democratico, qualche governo democratico e musulmano? Solo un paio? Diciamo... Boko Aram che vende le donne al mercato a 12 dollari cadauna e ammazza a migliaia i cristiani? Diciamo... Isis... che taglia gole e teste e le infila a mo’ di trofeo lungo le strade, sui cancelli, le da ai bambini per giocarci... ammazza i cristiani, i curdi, i Yazidi? Diciamo... Hamas che ammazza i bambini pur di fare propaganda contro Israele, che li usa come schiavi, che li arruola come militari e come kamikaze a 8, 10 anni, che fa esecuzioni di massa per le strade? Vogliamo parlare della Siria dove i ribelli e i governativi si ammazzano reciprocamente da 3 anni, più di 200.000 morti e 3 milioni di profughi? Diciamo... Iran dove si impiccano nella pubblica piazza donne, dissidenti e omosessuali? Diciamo...Turchia dove si spara sui dissidenti in piazza e, appunto, si mettono in prigione i giornalisti? E così avanti, di paese islamico in paese islamico, tra terrore, guerre, dittature e morte sempre con quell’ urlo “ Allahu Akbar” che quando lo sento mi fa venire la pelle d’oca. A questo punto scrivere che in islam non c’è democrazia signifca essere islamofobi o essere realisti? Mi vergogno molto, caro Magdi, (lo diceva anche, a ragione, Oriana Fallaci e nessuno l’ascoltava. Fascista le dicevano, anche lei fu processata dagli imbelli, anche lei si vergognava di appartenere a un paese che non c’è più) mi vergogno che l’Italia sia diventata un paese così tremebondo, così inospitale per chi non si adegua, così poco democratico, mi vergogno che si voglia imbavagliare un giornalista, uno scrittore, ho paura, una grande fredda paura che fra qualche anno l’Italia, e l’Europa tutta, saranno nelle mani di chi predica la sharia e impone silenzio e censura. Ho paura di quelle bandiere verdi e ancor di più di quelle bandiere nere che già sventolano in tutta Europa. Credo Magdi, spero Magdi, che tu non abbia solo la mia solidarietà ma quella di tutti gli italiani ancora liberi, italiani che sanno pensare colla propria testa e ce ne sono. Se ci sono, allora si alzino in piedi e protestino. Forza, in piedi! Stanno uccidendo l’Italia! Se non lo fanno non servono a niente. Spero che qualcuno si svegli e si ribelli a questa dittatura del pensiero e delle parole. Spero che l’Ordine dei giornalisti ci ripensi, si vergogni a sua volta e chieda scusa a Magdi Allam, all’Italia e alla libertà violata e calpestata sotto i piedi. Un paese dove non si possono esprimere le proprie idee è un paese moribondo. Un Paese che arriva a processare chi le scrive è un paese morto.
Deborah Fait
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