Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 30/08/2014, a pag. 17, l'articolo redazionale con il titolo "Il parroco di Gaza dal Papa: 'Ci ha dato coraggio' ". Vicinanza, affetto e preghiera vanno benissimo. Peccato che i cristiani vengano massacrati dal terrorsimo islamico sotto la nuova etichetta di "Califfato". Intanto il numero di cristiani a Gaza e in tutti i Paesi arabi continua a diminuire, essendo la fuga l'unica via di salvezza. In Israele, invece, sono in aumento.
Jorge Hernández
La parrocchia cattolica che ancora sopravvive a Gaza. Ma per quanto?
«Un incontro durato molti minuti, nel quale il Santo Padre ha dimostrato tutta la sua vicinanza, affetto e preghiera per la piccola comunità cristiana di Gaza». È emozionato padre Jorge Hernández nel raccontare al Sir l'udienza di ieri mattina a Santa Marta con Francesco. Religioso dell'Istituto del Verbo Incarnato, padre Hernández è argentino ed è parroco della parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza. Abbiamo parlato la nostra lingua - racconta - «come facevamo quando telefonava in parrocchia durante questi lunghi giorni di conflitto. Papa Francesco telefonava e ci inviava mail di incoraggiamento. Non si può immaginare quale e quanta gioia ci donava questa sua vicinanza. Per noi il suo affetto è stata una grande benedizione». «Ho ringraziato il Pontefice - prosegue padre Hernández - a nome di tutta la nostra piccola comunità parrocchiale». Il Papa ci ha incoraggiato a testimoniare con forza la nostra fede - racconta padre Hernández - e con lui abbiamo parlato anche dei problemi pastorali che ora, dopo i fatti così gravi di queste settimane, possono presentarsi trai nostri fedeli. Come accompagnarli e sostenerli per continuare ad essere sale della terra». Il Vangelo chiede dei sacrifici. «A voi - ci ha detto il Papa - chiede di testimoniare la fede dove Cristo è nato, morto e soprattutto risorto. Siamo una minoranza di poco più 1.350 cristiani e solo 136 cattolici». Durante l'udienza, secondo quanto riferito dal parroco, Papa Francesco ha donato dei rosari benedetti, mentre «noi abbiamo portato in dono due libri, tra cui un Vangelo tradotto in arabo ed ebraico».
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