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La Repubblica - Avvenire Rassegna Stampa
22.08.2014 Risposta israeliana all'aggressione di Hamas: cronache che disinformano
su Repubblica e Avvenire

Testata:La Repubblica - Avvenire
Autore: la redazione - Susan Dabbous
Titolo: «Altre 27 vittime palestinesi il bilanco sale a 2.078 - Gaza, torna l'incubo Hamas nel mirino: assassinati tre leader»
Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 22/08/2014, a pag. 19 l'articolo dal titolo " Altre 27 vittime palestinesi il bilanco sale a 2.078  " e da AVVENIRE a pag. 14, l'articolo dal titolo "Gaza, torna l'incubo Hamas nel mirino: assassinati tre leader"

Il titolo di REPUBBLICA non distingue tra civili e terroristi, e anche nel testo, a parte la menzione dei tre capi terroristi uccisi, definiti "vittime", si riportano i dati forniti da Hamas, senza analizzarli e introdurre distinzioni.

Susan Dabbous su AVVENIRE scrive di bombardamenti israeliani effettuati " a caso", il che è una completa falsità, perché i bombardamenti israeliani sono diretti esclusivamente ad obbiettivi militari, e definisce "violenza ormai passata anche sul piano verbale" il paragone di Netanyahu e l'Isis.
L'Isis uccide cristiani, yazidi, sciiti. Hamas, per ora, uccide solo ebrei. E' per questo, secondo Dabbous, che paragonarli sarebbe 'violento' ?


Eyal Yfrach, Gilad Shaar, Naftali Frenkel

Segnaliamo anche la titolazione del breve articolo di AVVENIRE sulla rivendicazione da parte di Hamas del sequestro e dell'uccisione di Eyal, gilad e Naftali: Occhiello: "Tre coloni rapiti", titolo: "Estremisti ammettono: 'siamo stati noi' ".
Oltre alla qualificazione delle vittime come "coloni", un termine (in questo caso non corrispondente al vero per due degli assassinati, che vivevano al di qua della linea verde) che viene utilizzato per attenuare o cancellare la condanna di qualsiasi  violenza contro gli israeliani, di deve notare l'occultamento della realtà dei fatti.  Non generici "estremisti" hanno riconosciuto la propria responsabilità nel sequestro- omicidio dei tre ragazzi israeliani, ma Hamas.

Di seguito, gli articoli:


Scudi umani

LA REPUBBLICA - la redazione: "Altre 27 vittime palestinesi il bilanco sale a 2.078 "

Almeno 27 palestinesi, tra i quali tre comandanti del braccio armato di Hamas e diversi bambini, sono stati uccisi nei raid aerei israeliani nella striscia di Gaza, nel 45esimo giorno di conflitto. Lo hanno indicato fonti dei soccorsi locali. Sale così a 2.078 il numero dei palestinesi uccisi a Gaza (almeno 600 donne e bambini) dal lancio — l’8 luglio scorso — da parte di Israele della sua offensiva per far cessare i lanci di razzi dall’enclave palestinese e distruggere i tunnel utilizzati da Hamas per gli attacchi. Lo ha indicato il portavoce dei soccorsi, Ashraf Al Qodra.

AVVENIRE - Susan Dabbous:  "Gaza, torna l'incubo Hamas nel mirino: assassinati tre leader "


Susan Dabbous


GERUSALEMME Trecento razzi in due giorni. Cento solo ieri. È incessante il lancio di missili dalla Striscia di Gaza verso Israele che risponde al fuoco con raid pesanti. Il bilancio, ieri, a due giorni dal fallimento della tregua temporanea che aveva retto fino a martedì scorso, conta 24 morti a Gaza e una sessantina feriti. Parte delle vittime sono stati obiettivi eccellenti, come i tre comandanti del braccio armato di Hamas, le brigate Ezzedin al-Qassam. Si tratta di Mohammed Abu Shamaleh, Raed Attar e Mohammed Barhoum. I primi due sarebbero stati tra i responsabili del rapimento del soldato israeliano Gilad Shalid, sequestrato nel 2006 e rilasciato nel 2011 in cambio della liberazione di più di mille prigionieri palestinesi, per lo più accusati di attività terroristiche. Secondo il quotidiano Haaretz (critico nei confronti del governo), il premier Benjamin Netanyahu ha incassato con la loro uccisione un forte consenso di cui ha approfittato per chiamare l0mila riservisti in sostituzione di chi è stato mandato a casa. Con i tre comandati uccisi, invece, Hamas ha subito un duro colpo. Per capire la loro importanza operativa basta vedere i l0mila palestinesi che ieri mattina hanno partecipato ai funerali a Rafah, nel Sud della Striscia. Oltre ai raid mirati, però, l'aviazione israeliana ha colpito anche a caso, come accaduto a Nafak, una strada di Gaza City, dove sono morti due uomini e tre bambini con meno di 10 anni. Forte è stata la reazione di Hamas che in poche ore ha sparato raffiche di razzi (ben otto intercettati dalle batterie di difesa Iron Dome). Molti dei missili sono caduti in aperta campagna e nel deserto, ma a Nahal Oz, località israeliana vicino alla Striscia, un uomo è rimasto gravemente ferito. Così è scattata l'allerta nel Neghev, ad Ashdod e Ashqelon poco distanti da Gaza. Infatti il sistema antimissilistico funziona solo a certe distanze senza dimenticare che non ha un'efficacia del 100 per cento. Del resto è caduto un missile vicino all'aeroporto di Tel Aviv, mandando in tilt, per poche ore, il traffico aereo, tomato poi alla normalità, seppure Air Sinai e Royal Jordanian abbiano deciso temporaneamente di sospendere i voli. In un clima sempre più esacerbato dal conflitto è caduto nel vuoto anche l'ennesimo appello dell'Onu che ieri è tornato a chiedere alle parti di riprendere negoziati per una tregua. La violenza è ormai passata anche sul piano verbale con Netanyahu che, dopo la decapitazione del giornalista americano James Foley, ha associato Ha-mas all'Isis, lo Stato islamico del Levante e dell'Iraq. Accuse immediatamente respinte perché Hamas, ha detto il suo portavoce Mahmud a-Zahar, è «un movimento di liberazione nazionale che lotta per recuperare i territori palestinesi occupati dal 1948». Con una certa preoccupazione la stampa israeliana ha diffuso la notizia dell'esecuzione, avvenuta ieri a Gaza, di tre palestinesi accusati di collaborare con Israele.

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