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La Stampa Rassegna Stampa
11.08.2014 Guerra Israele-Hamas: nuova tregua di 72 ore
Cronaca e analisi di Maurizio Molinari

Testata: La Stampa
Data: 11 agosto 2014
Pagina: 4
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «Hamas e Israele al bivio tra tregua e una estenuante guerra d'atrito»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 11/08/2014, a pag. 4, l'articolo di Maurizio Molinari dal titolo "Hamas e Israele al bivio tra tregua e una estenuante guerra d'atrito"

Riportiamo anche un video con importanti dichiarazioni di Netanyahu: "Israele non negozierà sotto il fuoco" (segnalato di Silvia Grinfeld)

https://www.youtube.com/watch?v=WzgxUqT0otE



Maurizio Molinari


Soldati israeliani al confine con Gaza

Hamas e Israele hanno accettato la proposta egiziana di rinnovare la tregua per 72 ore. L’accordo è stato raggiunto al Cairo mentre le delegazioni palestinese e israeliana stavano abbandonando i colloqui. Il risultato in extremis dei mediatori egiziani lascia intatto il disaccordo: Hamas vuole che il cessate il fuoco duraturo coincida con la fine del blocco alla Striscia, Israele punta ad ottenere precise garanzie sul disarmo di Hamas. Dietro le reciproche posizioni c’è la convinzione che l’opzione militare rimane valida: Hamas si sente protetta dal reticolo di bunker sotto Gaza e dispone di oltre 3000 razzi con cui può continuare a bersagliare l’avversario, Israele considera la distruzione dei tunnel un indebolimento del nemico e percepisce la possibilità di infierire altri duri colpi con l’arma aerea. Da qui la previsione dell’ex generale Jacob Amidror, già consigliere per la sicurezza nazionale di Israele, secondo cui: «Siamo al bivio fra tregua duratura e guerra d’attrito». Ovvero, se Il Cairo non riuscirà a comporre i dissensi, Hamas e Israele hanno davanti uno scenario simile a quello di Suez 1970, quando le truppe egiziane e israeliane si scambiavano attacchi e repliche sul Canale in una quotidiana prova di forza. Per l’Egitto il ruolo di mediatore è complicato dall’avversione per Hamas, considerata un nemico diretto per i legami con i Fratelli Musulmani. Da qui la scelta di Al Sisi di volare a Riad dal re Abdallah, principale alleato, per un consulto sulla scelte da compiere nella regione in decomposizione: dalla Libia a Gaza, all’Iraq.

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