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Un pezzo da antologia della propaganda filoterrorista. Ugo Volli risponde a un anonimo lettore 05/08/2014

Una lettera sull'editoriale di Ugo Volli che si può leggere qui:

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=280&id=54635

Israele sta vincendo? Sul piano militare, beh, mi sembra un tantino troppo facile; sul piano morale non lo credo proprio. Io, da persona comune, continuo a "fare chiasso", e vedo che non sono da solo. E se persino da "alleati di ferro" come gli USA, dove imperversano le vostre  lobbies, arrivano critiche esplicite ai bombardamenti su scuole e campi profughi, non siete messi troppo bene. E che dire della chiusura totale di ogni valico della Striscia? Capisco il voler evitare il contrabbando di armi, ma l'esistenza di una PRIGIONE A CIELO APERTO per tutti i palestinesi non ha acuna attenuante, nessuna giustificazione (Sharon l'aveva studiata bene: ritiro dai territori ormai "ex occupati",basta solo spostare l'esercito un po' più in là, vero?). E riguardo all'alleanza di Abu Mazen con Hamas, QUANTI tentativi ha fatto Nethanyau di coinvolgere quest'ultimo in trattative separate prima che avvenisse tutto ciò? La verità è che NESSUN governo israeliano vuole "due popoli, due stati" (chi, come Rabin, ci provava sappiamo che fine ha fatto).  Tranquilli, l'opinione pubblica internazionale non si lascia più intrappolare in schemi classici (Israele=Occidente VS Palestina=iSlam=terrorismo): sa distinguere tra rispetto dei diritti umani ed entità statali sedicenti democratici che alcune volte  li violano, così come distingue tra diritto di un popolo ad una terra ed organizzazioni terroristiche che strumentalizzano questo anelito (oltre che la fede)per i loro interessi. Buon lavoro, ma x voi la vedo sempre più dura.

P. S.

Che poi, nell'editoriale di cui parlavo, non si faccia alcun cenno al fatto che attraverso questi famigerati tunnell passano anche generi di prima necessità per la Striscia, vista l'impossibilità di uno scambio economico regolare con il resto del mondo, non mi stupisce affatto.O forse i Palestinesi devono dipendere dall'"elemosina" di Israele in eterno, visto che di fatto Gaza è un Bantustan

senza firma

Risponde Ugo Volli:

Anonimo lettore, la sua lettera è un pezzo da antologia. Mette insieme tutte le falsità, le incongruenze, le contraddizioni, i miti, le sciocchezze della propaganda filoterrorista: un record. Per risponderle a tono e rimettere coi piedi per terra tutte le affermazioni false e senza prove che lei fa ci vorrebbe qualche mese di lavoro. Per fortuna questo lavoro c'è già, lo trova se si dà la pena di leggere anche solo l'ultimo mese della collezione di Informazione Corretta. Voglio solo dirle la cosa centrale. Per decidere chi ha vinto e chi ha perso bisogna guardare agli obiettivi dichiarati. Israele ha detto che entrava a Gaza per distruggere i tunnell e l'ha fatto. Hamas voleva un porto, un aeroporto, i soldi per pagare gli stipendi ai suoi terroristi, la liberazione degli assassini condannati, l'apertura senza controlli dei confini marittimi e terrestri per riarmarsi più comodamente. Ha raggiunto  uno solo di questi obiettivi? Mi dica quale. Provocando la morte di circa 800 dei suoi miliziani e di forse altrettanti civili, oltre che di una sessantina di soldati israeliani, ora si trova con il proprio sistema militare (i tunnell, i fortini ecc.) distrutto, la propria scorta di missili ridotta a meno di un terzo, isolata dal mondo arabo, senza credibilità internazionale. Insomma, un pugno di mosche. E magari c'è la speranza che i palestinesi si decidano a ribellarsi, sfidando le uccisione di tutti i dissidenti che Hamas somministra senza scrupoli democratici. Ma prima o poi tutti i dittatori finiscono in qualche piazza Loreto, e speriamo che questo capiti presto anche ai capi di Hamas
u.v.


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