Cara Italia ... ti ho lasciato, ma non mi manchi: ecco perché. Di Jonathan David
Testata: Informazione Corretta Data: 31 luglio 2014 Pagina: 1 Autore: Jonatahn David Titolo: «Cara Italia,»
Cara Italia, ti ho lasciato, ma non mi manchi: ecco perché.
Scritte antisemite a Roma
Beppe Grillo
Cara Italia.
Io, Italiano, ebreo, ti ho lasciato da qualche anno ormai. Ci siamo salutati su una nota lieta, pochi giorni dopo la vittoria dell’Italia al mondiale del 2006. Ma non mi manchi per niente. Soprattutto in questi giorni, che scritte come “sporchi ebrei” e “giudei la vostra fine è vicina” iniziano a spuntare come funghi in giro per le città italiane. Mi ricorda di quei giorni del liceo, nei primi anni 2000, in cui entravo in classe di prima mattina mi ritrovavo delle svastiche sulla lavagna. Mi ricorda anche di quella volta in cui i miei amici ricevettero sms minacciosi in cui si diceva che l’ebreo “maledetto” doveva bruciare. E questo avveniva in uno dei migliori licei romani. Sono otto anni ormai che mi sento fare la stessa domanda. “Perché te ne sei andato?”. Ma come perché? Ve lo dico io perché. Io non ci voglio vivere in un paese in cui il probabile futuro Presidente dell’industria in teoria più multietnica d’Italia - il calcio - dà dei mangiatori di banane ai giocatori di colore, e poi ha la faccia tosta di dire “non sono razzista”. Così come non voglio vivere in un paese in cui le banane vengono lanciate ad un Ministro della Repubblica solo perché di colore. Non voglio vivere in un paese in cui una delle maggiori forze politiche è presieduta da un comico che non riesce ad esprimere un pensiero politico più profondo di “vaffanculo”. Un individuo che a fanculo ci manda anche i membri del suo stesso partito, se non sono d’accordo con lui. Una persona sul cui blog, innalzato a vessillo della democrazia, appaiono continuamente rigurgiti incensurati di odio antisemita. Bella democrazia... Non voglio vivere in un paese in cui un filosofo ed ex-parlamentare parla di Israele come di uno stato nazista peggiore di quello di Hitler. Criticare o condannare Israele è legittimo. Usare diversi metri di giudizio, i cosiddetti due pesi e due misure, è discriminatorio e razzista. Come quando si parla di “genocidio” o di “pulizia etnica" per le centinaia di vittime di Gaza, e si mantiene un silenzio assordante quando in altre zone del mondo le vittime si contano a centinaia di migliaia. Già posso immaginarmi la risposta. “Ma no, i razzisti sono solo una minoranza. Non starli a sentire”. È vero, sono una minoranza. Anche i nazisti lo furono - almeno all’inizio. Ma bastarono pochi anni a fare il lavaggio del cervello ad un popolo intero che fino a pochi anni prima rappresentava l’avanguardia culturale dell'Occidente. E fu così che si arrivò alle camere a gas. Oggi, poi, è anche peggio. Non servono più eserciti e armate per compiere stragi. Al giorno d’oggi, nel mondo della globalizzazione, una sola persona con un’idea malata e i mezzi giusti può compiere le peggiori carneficine. L’11 Settembre 2001 sono bastati 19 terroristi a mettere in ginocchio gli Stati Uniti d’America. Potrei continuare ancora a lungo, ed elencare tutti gli altri motivi per cui me ne sono andato. Forse è meglio fermarsi qua. Perché tutto questo mi rattrista molto. Io in Italia ci sono nato e cresciuto. Ma non mi sono mai sentito a casa anche se, in fondo, Italiano dentro ancora mi ci sento. Cara Italia, ti ho lasciato ma non mi manchi. Tanto ormai la pizza buona la trovo anche all’estero.
Jonatahn David
Jonathan David ha lasciato l'Italia pochi giorni dopo gli esami di maturità. Da allora ha vissuto tra Israele e Stati Uniti dove ha conseguito una laurea e successivamente una specializzazione in Relazioni Internazionali