Come si devono dare i numeri Lettera da Gerusalemme, di Angelo Pezzana
Come è ovvio, tutta Israele segue le riunioni del Gabinetto di Sicurezza, guidato dal Premier Bibi Netanyahu. Credo che tutti abbiamo tirato un respiro di sollievo quando stamattina abbiamo letto che veniva respinta la proposta Usa per un ‘cessate il fuoco’ di una settimana. Veniva invece approvata la proposta di protrarre di 20 ore un ‘ cessate il fuoco umanitario ‘, che sarebbe dovuto iniziare alle 8 di stamattina, da attuarsi anche se Hamas lo respingeva e continuava il lancio dei razzi contro Israele. Israele, in ogni caso, avrebbe continuato la sua opera di difesa distruggendo tutti i tunnel fino a quando ad Hamas non fosse rimasto nemmeno un missile.
Detto questo, affrontiamo il problema de numeri. Come oggi fa notare Maurizio Molinari sulla Stampa, le cifre della guerra di Hamas contro Israele sono sempre quelle di fonte palestinese. Come in tutte le guerre precedenti, Israele verifica sempre l’accuratezza dei numeri prima di comunicarli, il che richiede tempo. Esattamente l’opposto fanno i palestinesi, con i loro comunicati stampa immediati, che però svolgono in realtà la funzione che un tempo aveva la propaganda. I cronisti ricevono i dati in tempo reale, poco importa che siano verificati o no, basta scrivere ‘fonti palestinesi informano..’ e la coscienza più o meno professionale è salva. Proviamo dunque a fornire i numeri riportati da tutti i giornali israeliani, anche di opposizione. Vediamoli:
1. Dall’inizio dell’Operazione forze terrestri del 17 luglio, Tsahal ha ucciso 240 terroristi. Sono caduti 40 soldati israeliani.
2. Dall’inizio dell’Operazione “Zuk Eitan” dell’8 luglio, Tsahal ha colpito 3.950 obiettivi di Hamas.
3. L’altro ieri, venerdì, ne ha colpiti 75.
Amit Yeori Avraham Grintzwaig
4. Prima della tregua umanitaria, IDF ha continuato a distruggere i tunnel. Sono morti 7 soldati israeliani, Amit Yeori,Gal Bason,Avraham Grintzvaig, Guy Boyland, Guy Levy, Roy Peles, Yahir Ashkenazy.
5. Un comunicato dell’esercito informa che non sono mai stati trovati i corpi di 173 soldati dati per dispersi (lo leggiamo su Haaretz, nel pezzo di Gli Cohen e Shirly Seidler, che si riferisce però sicuramente ai caduti di tutte le guerre).
6. Nelle ultime 24 ore Tsahal ha distrutto 155 obiettivi militari di Hamas, uccidendo 40 terroristi.
7. Non è possibile stabilire quante fra le vittime a Gaza siano da catalogare fra i civili. I terroristi di Hamas non portano la divisa, in più ci sono gli scudi umani, quasi sempre obbligati da Hamas a servire da contrapposizione nei luoghi civili dove si trovano le postazioni militari.
8. Hamas ha respinto il prolungamento a 12 ore della tregua umanitaria sottoscritta da Israele, lanciando razzi sulla regione Shfela e Ashkelon ieri sera,sabato.
9. Se a Gaza nessun luogo è sicuro,come fanno notare alcuni commentatori, la responsabilità è unicamente di Hamas, che ha trasformato la Striscia in una zona di guerra contro Israele, nel più totale disprezzo verso la vita dei cittadini. Anzi, il loro uso quali scudi umani li condanna a morte certa.
Sul fronte interno, cioè i Territori contesi, dopo le violente dimostrazioni di giovedì sera contro l’Operazione “Zuk Eitan”, organizzate all’interno di una moschea:
1. Sono 9 i palestinesi uccisi durante gli scontri. Le cifre non sono però confermate da parte israeliana, in attesa dei risultati dell’inchiesta coordinata dall’esercito israeliano e dalla polizia di frontiera.
2. Per ora si sa soltanto che gli incidenti erano particolarmente violenti, con lanci di pietre, blocchi di cemento e bottiglie incendiarie Molotov.
3. Fatah (Ovvero Abu Mazen) e le altre organizzazioni palestinesi hanno dichiarato che la protesta popolare continuerà nel West Bank a sostegno di Hamas.
Per concludere, una notizia positiva: l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv è stato dichiarato zona sicura, tutti i voli riprendono da e per Israele regolarmente.